Papa Francesco ribadisce la necessità della cura delle relazioni
Papa Francesco ieri ha ricevuto in udienza i partecipanti alla Conferenza Internazionale ‘Women Building a Culture of Encounter Interreligiously’, ribadendo la necessità di tale iniziativa che accomuna molte religioni, soprattutto in una visione femminile:
“Non è un evento comune che i fedeli di dodici religioni di tutto il mondo si riuniscano e discutano su questioni importanti riguardanti l’incontro e il dialogo per promuovere la pace e la comprensione nel nostro mondo ferito. E dal momento che il vostro Convegno è dedicato all’ascolto delle esperienze e delle prospettive delle donne, esso è ancora più significativo”.
Però ha sottolineato anche l’impegno della Chiesa: “La Chiesa cattolica è impegnata nel dialogo interreligioso e nel promuovere la comprensione e la cooperazione tra i credenti di diverse tradizioni religiose. Ognuna delle vostre tradizioni, e ognuno di voi personalmente, ha una ricchezza da offrire al mondo, per infondere in esso uno spirito di accoglienza, di cura e di fratellanza”.
E’ stato un invito a proseguire in questa attività: “Vi incoraggio a continuare questa importante collaborazione, condividendo conoscenze ed esperienze pratiche. Esse vi danno forza e creatività quando, nei vostri particolari contesti, operate per offrire assistenza a molte persone, che cercano un sollievo materiale dalla sofferenza e più ancora un significato e uno scopo nella propria vita. A questo proposito, vi sono grato per l’impegno e gli sforzi che compite per promuovere la dignità delle donne e in particolare delle ragazze”.
Mentre ai membri dell’Associazione Italiana Fondazioni ed Enti Filantropici ha chiesto la cura di tre valori presenti nello statuto dell’associazione: “Per questo vorrei raccomandarvi di curare particolarmente, nei vostri programmi, tre valori importanti che, del resto, avete già ben presenti: primo, la promozione del bene integrale della persona, secondo, l’ascolto delle comunità locali, terzo, la vicinanza agli ultimi.
Sulla vicinanza non dimenticatevi che è una delle qualità di Dio: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è così: vicino, compassionevole e tenero. Sono i tre ‘atteggiamenti’ per dire così, di Dio. Questa vicinanza ti porta alla compassione e alla tenerezza”.
Per quanto riguarda la promozione del bene integrale della persona il papa ha ribadito la necessità di rendere protagoniste le persone “E’ qualificante, infatti, che l’assistenza materiale miri ad emancipare le persone, rendendole protagoniste della loro crescita, nello sviluppo delle loro capacità e delle loro doti, sia a livello individuale che comunitario. Il tutto poi secondo sani principi etici, perché la crescita economica avvenga nella solidarietà e nella giustizia”.
Poi ha rivolto un invito all’ascolto delle comunità locali: “Mi avete parlato di questa attenzione che vi proponete come metodo: ascoltare le realtà territoriali. E’ molto importante, perché il vostro intervento non si riduca ad un aiuto sporadico, ma ponga semi per il futuro là dove la gente vive, nelle situazioni che la Provvidenza vi indica.
E l’umiltà dell’ascolto, così inteso, è un elemento fondamentale dell’agire per il bene comune, a maggior ragione quando vi permette di farvi portavoce delle istanze dei più deboli presso le pubbliche istituzioni”.
Ed infine ha chiesto particolare attenzione agli ‘ultimi’: “C’è un proverbio che dice che ‘una catena è tanto forte quanto il suo anello più debole’. Farsi vicini agli ultimi, chinarsi sulle loro ferite, farsi carico dei loro bisogni, è porre buone fondamenta nella costruzione di comunità unite e solide, per un mondo migliore e per un futuro di pace”.
(Foto: Santa Sede)