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Il Sinodo dei vescovi si prepara al prossimo anno

‘Come cresce la Chiesa sinodale in missione?’: è la domanda guida per il lavoro di preparazione per la prossima sessione della Assemblea sinodale del prossimo anno, contenuta in documento con le linee guida operative inviato a vescovi e patriarchi lunedì 11 dicembre. La domanda guida richiede di essere affrontata a livello di ciascuna Chiesa locale e delle relazioni tra Chiese, tra raggruppamenti di Chiese ai diversi livelli e con il Vescovo di Roma.

Gli auguri di papa Francesco: camminare nel Mistero del Natale

Giornata di auguri natalizi per papa Francesco ai dipendenti della Santa Sede e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, con i propri familiari, proponendo una riflessione su nascondimento e piccolezza:

Tanti auguri papa Francesco

A conclusione della recita dell’Angelus di oggi papa Francesco ha impartito ai’Bambinelli’, portati a piazza san Pietro dai ragazzi e ragazze degli oratori romani: “E ora saluto voi, cari bambini e ragazzi degli oratori e delle scuole di Roma, che avete portato le statuine di Gesù Bambino perché siano benedette. Le benedico. E nel benedire i vostri ‘Bambinelli’, vi chiedo di pregare davanti al presepio per i bambini che vivranno un Natale difficile, nei luoghi di guerra, nei campi-profughi, in situazioni di grande miseria. Grazie di questo, e buon Natale a voi e alle vostre famiglie!”

Da papa Francesco un invito a testimoniare il Vangelo

Anche oggi, al termine dell’udienza generale, papa Francesco ha rinnovato l’appello di pace per Israele, Palestina e Ucraina, invitando i fedeli a pregare per essa ed a chiedere di liberare i prigionieri e di concedere, allo stesso tempo, un corridoio umanitario:

Dai vescovi italiani un appello per la pace in Terra Santa

“Preghiamo, fratelli e sorelle, per la pace, in modo speciale per la martoriata Ucraina che soffre tanto, e poi in Terra Santa, in Palestina e Israele, e non dimentichiamo il Sudan che soffre tanto, e pensiamo dovunque c’è guerra, ci sono tante guerre! Preghiamo per la pace: ogni giorno, qualcuno si prenda qualche tempo per pregare per la pace. Vogliamo la pace”: questo è l’appello di papa Francesco al termine dell’udienza generale.

Papa Francesco: la gioia della fede ‘in moto’

“Una volta che abbiamo conosciuto la parola di Dio, non abbiamo diritto di non riceverla; una volta ricevuta non abbiamo diritto di non lasciare che si incarni in noi, una volta incarnata in noi non abbiamo diritto di tenerla per noi: da quel momento apparteniamo a coloro che la attendono”: con questa citazione nell’udienza generale odierna della catechesi ‘La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente’ papa Francesco  ha incentrato la sua meditazione sulla venerabile Madeleine Delbrêl per spiegare ‘la gioia della fede tra i non credenti’:

Mons. Martinelli agli arabi: la vita è vocazione

Lunedì 25 settembre il vicario apostolico per l’Arabia Meridionale, mons. Paolo Martinelli ha pubblicato la sua prima lettera pastorale, che prende spunto dal passo evangelico di san Giovanni, ‘Vieni e vedi (Giovanni 1:39), la vita è una vocazione’, indirizzata ai fedeli con l’invito a riflettere sul tema della propria vita come vocazione, richiamando l’attenzione sugli aspetti fondamentali della vita cristiana:

Il Sinodo è una comunione che irradia

La seconda settimana di lavori della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi è iniziata con la messa in rito bizantino presieduta dal patriarca di Antiochia dei Greco-Melchiti Youssef Absi, mentre l’omelia è stata pronunciata da Sua Beatitudine, card. Béchara Boutros Pierre Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti (Libano), il quale ha sottolineato che Gesù provava compassione per la grande folla che lo seguiva e così disse ai suoi discepoli: “Il raccolto è abbondante ma gli operai sono pochi; quindi chiedi al padrone del raccolto di inviare lavoratori per il suo raccolto”.

I lavori dei membri del Sinodo si sono concentrati sul tema della comunione che si irradia, come ha detto il relatore generale, cardinale Hollerich: “Tutti sono invitati a far parte della Chiesa. Se ci comportiamo come Gesù testimonieremo l’amore di Dio per il mondo. Se non ci riusciamo, assomiglieremo a un club identitario. Dobbiamo partire da esperienze concrete, le nostre personali e soprattutto l’esperienza collettiva del Popolo di Dio che ha parlato attraverso la fase di ascolto”.

Di seguito il metropolita ortodosso di Pisidia, Job Getcha, delegato del Patriarcato ecumenico, copresidente della Commissione mista internazionale di dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, ha specificato il senso del sinodo e della sinodalità per gli ortodossi: “Per gli ortodossi, la sinodalità corrisponde alla prassi stabilita dal primo concilio ecumenico (Nicea, 325) di riunire i vescovi di una regione almeno due volte l’anno sotto la presidenza del loro protos”.

Quindi per il metropolita ortodosso “Un sinodo è una riunione deliberativa di vescovi, non un’assemblea consultiva clero-laicale. Non può esserci un sinodo senza un primate/proto e non può esserci un primate/proto senza un sinodo. Il primate/proto è parte del sinodo; non ha un’autorità superiore al sinodo, né ne è escluso. La concordia/omonoia che si esprime attraverso il consenso sinodale riflette il mistero trinitario della vita divina.

E’ attraverso questa pratica della sinodalità, come descritta dai Canoni Apostolici e dai Canoni del Primo Concilio Ecumenico, che la Chiesa ortodossa è stata amministrata nel corso dei secoli fino ai giorni nostri, sebbene la frequenza e la costituzione dei sinodi possano variare da una Chiesa locale autocefala all’altra.

Alla luce di ciò, potremmo dire che la comprensione della sinodalità nella Chiesa ortodossa differisce molto dalla definizione di sinodalità data dalla vostra attuale assemblea del Sinodo dei vescovi”.

Ripercorrendo la storia si ebbero sostanziali cambiamenti ma la situazione di Cipro è emblematica: “Questo culmina all’inizio del XX secolo nel Concilio locale della Chiesa di Russia (Mosca, 1917-1918) che propone che le decisioni ecclesiali siano prese da un consiglio (sobor) composto da rappresentanti dell’episcopato, del clero, dei monaci e dei laici. Tuttavia, la rivoluzione bolscevica non permise l’attuazione di questa nuova modalità di amministrazione nella Chiesa.

Tuttavia, nella Chiesa di Cipro, fino ad oggi, i vescovi non sono eletti esclusivamente dall’episcopato, ma anche dal clero e dai laici: in una prima fase, l’intera popolazione dell’isola vota dalla lista di tutti i candidati, poi, in una seconda fase, il sinodo dei vescovi sceglie uno dei tre candidati che hanno ottenuto la maggioranza dei voti.

Tuttavia, il caso della Chiesa di Cipro costituisce un caso eccezionale nell’Ortodossia contemporanea, dove, altrimenti, la pratica della sinodalità implica esclusivamente un’assemblea di vescovi. Così, il Santo e Grande Concilio (Sinodo) della Chiesa ortodossa riunitosi a Creta nel 2016 era composto da 162 vescovi delegati, mentre i 62 consiglieri (clero, monaci e laici) presenti non avevano diritto né di parola né di voto”.

Su questo tema si è soffermato anche la meditazione del domenicano p. Radcliffe, incentrando la meditazione sull’episodio evangelico della samaritana che dialoga con Gesù al pozzo: “Come fa Gesù a superare il suo isolamento? L’incontro si apre con poche parole brevi, solo tre in greco: ‘Dammi da bere’.

Gesù ha sete e non è solo acqua. Tutto il vangelo di Giovanni è strutturato attorno alla sete di Gesù. Il suo primo segno fu l’offerta di vino agli invitati assetati alle nozze di Cana. Quasi le sue ultime parole sulla croce sono ‘Ho sete’. Poi dice: ‘Tutto è compiuto’ e muore”.

Ed ha messo in guardia dal timore dell’isolamento: “Ciò che ci isola tutti è rimanere intrappolati nei piccoli desideri, nelle piccole soddisfazioni, come battere i nostri avversari o avere uno status, indossare un cappello speciale!

Secondo la tradizione orale, quando a Tommaso d’Aquino fu chiesto dalla sorella Teodora come diventare santo, egli rispose con una sola parola: Velle! Voglilo! Costantemente Gesù chiede alle persone che si avvicinano a lui: ‘Vuoi, vuoi?’; ‘Cosa posso fare per te?’ Il Signore vuole donarci la pienezza dell’amore. Lo vogliamo?”

Quindi l’incontro con Gesù trasforma la vita: “Il fondamento del nostro incontro amorevole ma non possessivo con l’altro è sicuramente il nostro incontro con il Signore, ciascuno al proprio posto, con i nostri fallimenti, debolezze e desideri. Egli ci conosce come siamo e ci rende liberi di incontrarci con un amore che libera e non controlla. Nel silenzio della preghiera siamo liberati.

Incontra colui che la conosce totalmente. Questo la spinge nella sua missione… Finora ha vissuto nella vergogna e nel nascondimento, temendo il giudizio dei suoi concittadini. Va al pozzo nella calura di mezzogiorno quando non c’è nessun altro.

Ma ora il Signore ha illuminato tutto ciò che lei è e la ama. Dopo la caduta, Adamo ed Eva si nascondono alla vista di Dio, vergognandosi. Ora entra nella luce. La formazione alla sinodalità toglie i nostri travestimenti e le nostre maschere, affinché entriamo nella luce”.

Papa Francesco: testimoniare Dio è missione

E’ iniziato il mese di ottobre, che è dedicato alle missioni, ed oggi papa Francesco ha incontrato i partecipanti a due Congregazioni missionarie, che stanno svolgendo a Rima i capitoli generali, offrendo alcune linee guida come ai missionari ed alle missionarie dei Sacri Cuori, congregazione fondata a Issudun nel 1854 da p. Jules Chevalier, che negli anni si sono aggregate le Figlie di Nostra Signora del Sacro Cuore e delle Suore Missionarie del Sacro Cuore, a cui partecipano anche gli associati laici, detti Laici della Famiglia Chevalier:

Fabrizio Venturi: ‘Il Festival della Canzone Cristiana è stato l’unico festival italiano che è stato in Ucraina a portare un messaggio di pace’

“Il Sanremo Cristian Music, il Festival della Canzone Cristiana è stato l’unico festival italiano che è andato in Ucraina a portare un messaggio di pace” lo ha scritto Fabrizio Venturi nel suo profilo Facebook, il quale ha giunto:

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