Papa Francesco: la gioia della fede ‘in moto’

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“Una volta che abbiamo conosciuto la parola di Dio, non abbiamo diritto di non riceverla; una volta ricevuta non abbiamo diritto di non lasciare che si incarni in noi, una volta incarnata in noi non abbiamo diritto di tenerla per noi: da quel momento apparteniamo a coloro che la attendono”: con questa citazione nell’udienza generale odierna della catechesi ‘La passione per l’evangelizzazione: lo zelo apostolico del credente’ papa Francesco  ha incentrato la sua meditazione sulla venerabile Madeleine Delbrêl per spiegare ‘la gioia della fede tra i non credenti’:

“Dopo un’adolescenza vissuta nell’agnosticismo (non credeva a nulla), a circa vent’anni Madeleine incontra il Signore, colpita dalla testimonianza di alcuni amici credenti. Si mette allora alla ricerca di Dio, dando voce a una sete profonda che sentiva dentro di sé, e arriva a comprendere che quel ‘vuoto che gridava in lei la sua angoscia’ era Dio che la cercava”.

Ed attraverso la ‘gioia’ della fede scopre Gesù nelle persone che incontra: “La gioia della fede la porta a maturare una scelta di vita interamente donata a Dio, nel cuore della Chiesa e nel cuore del mondo, semplicemente condividendo in fraternità la vita della ‘gente delle strade’… E’ quella che lei chiama la ‘spiritualità della bicicletta’. Soltanto in cammino, in corsa viviamo nell’equilibrio della fede, che è uno squilibrio, ma è così: come la bicicletta. Se tu ti fermi, non regge”.

Questa ‘gioia’ si riverbera grazie all’incontro con i poveri: “Madeleine aveva il cuore continuamente in uscita e si lascia interpellare dal grido dei poveri. Sentiva che il Dio Vivente del Vangelo doveva bruciarci dentro finché non avremo portato il suo nome a quanti non lo hanno ancora trovato…

Infine, Madeleine ci insegna ancora un’altra cosa: che evangelizzando si viene evangelizzati: evangelizzando noi siamo evangelizzati. Perciò diceva, riecheggiando san Paolo: ‘Guai a me se evangelizzare non mi evangelizza’. Evangelizzando si evangelizza se stessi. E questa è una bella dottrina”.

E’ stato un invito ad approfondire meglio questa venerabile per scoprire l’essenza della fede: “Guardando a questa testimone del Vangelo, anche noi impariamo che in ogni situazione e circostanza personale o sociale della nostra vita, il Signore è presente e ci chiama ad abitare il nostro tempo, a condividere la vita degli altri, a mescolarci alle gioie e ai dolori del mondo.

In particolare, ci insegna che anche gli ambienti secolarizzati ci sono di aiuto per la conversione, perché i contatti con i non credenti provocano il credente a una continua revisione del suo modo di credere e a riscoprire la fede nella sua essenzialità. Che Madeleine Delbrêl ci insegni a vivere questa fede ‘in moto’, diciamo così, questa fede feconda che ogni atto di fede fa un atto di carità nell’annuncio del Vangelo”.

Al termine della catechesi il papa ha di nuovo rivolto un appello per la pace nel modo, particolarmente in Terra Santa ed in Ucraina: “Pensiamo e preghiamo per i popoli che soffrono la guerra. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina e pensiamo al popolo palestinese e israeliano: che il Signore ci porti a una pace giusta. Si soffre tanto: soffrono i bambini, soffrono gli ammalati, i vecchi e muoiono tanti giovani. La guerra sempre è una sconfitta: non dimentichiamo. Sempre è una sconfitta”.

(Foto: Santa Sede)

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