Grande schermo

“Mirabile Dictu”, a ‘Noëlle’ il premio per il miglior film in gara al Festival Internazionale del Film Cattolico

Sono andati al regista statunitense David Wall e al suo film Noëlle’ i Pesci d’Argento come miglior regista e come miglior film, consegnati mercoledì 26 giugno al termine delle proiezioni dell’edizione 2013 dell’International Catholic Film Festival – “Mirabile Dictu”. I riconoscimenti sono stati consegnati nel corso della serata di gala all’Auditorium Conciliazione dalla presidente della rassegna, Liana Marabini, e dal presidente della giuria, l’editorialista del Corriere della Sera Armando Torno. “Noëlle”, che Wall ha non solo diretto, ma anche scritto, interpretato e prodotto, racconta le vicende di padre Keene, un sacerdote cattolico mandato dal vescovo in un piccolo centro del New England per avviare la procedura di chiusura di una parrocchia. Ma la storia andrà diversamente e il film narra il percorso personale del protagonista che a contatto con la realtà della cittadina avrà una profonda trasformazione personale.

L’evangelizzazione sullo schermo. Al via “Mirabile Dictu”, la IV edizione del Festival mondiale del film cattolico

“Questo festival è una forma di evangelizzazione, perchè un film è universale, facilmente accessibile a tutti, più di un libro o di un’opera d’arte figurativa. Un film può convertire, perché i film che selezioniamo parlano di religione, di sacro, di fede, di conversione. Parlano a chi ha fede, a chi ha perso la fede, a chi la fede la ritrova”. Con queste parole Liana Marabini, regista, produttrice ed editrice, ha presentato la IV edizione di “Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival, di cui è l’anima e l’organizzatrice. La rassegna, che si svolgerà a Roma dal 24 al 26 giugno prossimi, presso l’Auditorium Conciliazione, permetterà agli operatori professionali (giornalisti, critici cinematografici, distributori) di visionare e alla giuria di premiare le migliori produzioni cinematografiche (film, documentari, fiction, cortometraggi) che promuovono valori universali e modelli positivi nel solco del messaggio evangelico.

“Vita di Pi” : il viaggio alla ricerca della fede candidato a 11 Oscar

Affascinato dalle religioni di tutto il mondo, dotato di una curiosità e di una sete di conoscenza inestinguibile, il giovane si avvicina alle tre principali religioni del Paese (Induismo, Cristianesimo e Islam), abbracciandole tutte, in una sorta di sincretismo new age. E tra i suoi numerosi pensieri si fa largo anche l’idea che gli animali abbiano un’anima. Ma il padre, uomo razionale e scientifico, vuole dimostrargli che non è così, e che gli animali ragionano in modo diverso da noi umani: così, una volta sorpreso il figlio a dare da mangiare Richard Parker, gli dimostra la sua teoria legando una capra viva alle sbarre della cella della tigre, mostrando a Pi con quale violenza essa venga divorata viva dal felino. Pi impara a sue spese che negli occhi dell’animale non vi è lo splendore dell’anima, ma solo l’istinto primordiale del cacciatore. Gli affari non vanno bene per lo zoo e la famiglia al completo decide di trasferirsi in Canada con tutti gli animali su una nave da carico. Ma una terribile tempesta sul Pacifico fa affondare la nave e Pi si ritrova su una barca di salvataggio, unico sopravvissuto. Infatti il ragazzo riesce a salvarsi salendo su una scialuppa, ma qui ha una sorpresa sconvolgente: sull’imbarcazione è presente Richard Parker, l’enorme tigre conosciuta in precedenza. Per riuscire a superare indenne il viaggio verso l’ignoto i due dovranno imparare a convivere, evitando di uccidersi l’un l’altro. Il tema principale del film è quello della fede.

Pi deve fare appello a tutto il suo equilibrio mentale e alla sua fede per fronteggiare le magnifiche ma minacciosamente potenti forze della natura: quelle del mare, del cielo ma anche gli istinti della belva che gli vive accanto. Come lui stesso annota in un  diario, è proprio quella minaccia, pescando per l’animale e dandole anche da bere, a tenerlo impegnato e a farlo continuare a vivere. Pi infatti afferma: “forse Richard Parker non può essere addomesticato, ma con la volontà del Signore, può essere ammaestrato.” Il film è stato definito un capolavoro visivo. Il culmine di questa maestria viene senz’altro raggiunto nella fragorosa sequenza della tempesta, sensorialmente una delle cose più potenti mai viste al cinema, come leggiamo dalle varie recensioni sul film. Finalmente, dopo 227 giorni di navigazione, approdano in Messico, dove le strade di Pi e Richard Parker si dividono: Pi viene soccorso da dei pescatori del posto, mentre Richard scompare per sempre nella giungla. Nell’ultima scena si rivede il momento in cui la tigre sta entrando nella giungla e, poco prima di procedere per sparire dalla vista, si ferma un attimo e muove le orecchie, nel modo con cui solo gli animali sembrano avvertire le cose. Questo è l’estremo saluto, l’addio tanto desiderato da Pi.

Pi Patel incarna la sintesi del sincretismo religioso e della curiosità intellettuale di chi non si accontenta della morale comune o di qualcuno che indichi cosa sia giusto e cosa sbagliato, non ha paura di mettere in discussione i dogmi e la predisposizione alla fede, sotto forma di dialogo univoco e personale con Dio, in cerca di risposte destinate ad arrivare percorrendo anche temporali e naufragi, accanto ad una tigre.

Shlomo: la terra perduta

A Torino all’Arsenale della Pace del Sermig, è stato  presentato in anteprima mondiale il film-inchiesta ‘Shlomo: la terra perduta’,  realizzato da due giornalisti italiani: Stefano Rogliatti, filmaker, e Matteo Spicuglia, giornalista conosciuto ai lettori di Korazym. Gli autori sono stati ospitati da famiglie di Aramei in  Turchia e in Germania per raccontare le ferite di ieri e di oggi, una fatica comune a tutte le minoranze della regione. Villaggi abbandonati e monasteri antichissimi, oggi in pericolo, decine di persone di tutte le età: il risultato è un affresco di testimonianze inedite.

 

Venezia: il Rapporto dell’industria cinematografica suona l’allarme

Al Festival di Arte Cinematografica di Venezia ha vinto il Leone d’Oro il film ‘Pietà’ del regista coreano Kim Ki-duk, mentre ancora nessun film italiano è entrato nel palmares; al film ‘The Master’ di Paul Thomas Anderson è andato il Leone d’Argento) ed il regista del film ‘Paradise: Faith’, Ulrich Seidl, si è aggiudicato il Premio Speciale della Giuria. E la giuria del SIGNIS (Associazione Cattolica Mondiale della Comunicazione) ha assegnato il premio della 69° edizione della Mostra di Venezia, attraverso le mani del Patriarca di Venezia, a ‘To the Wonder’ del regista Terrence Malick: “La ricca messa in scena, la regia solida e l’uso della luce uniti agli elementi del divino e dell’umano del racconto creano un’atmosfera sacramentale che rivela il dono di Dio come amore incondizionato”; e ‘La lanterna magica’, è stata assegnata dai Circoli Socioculturali giovanili, associazione culturale salesiana, al film a ‘L’intervallo’ dell’esordiente regista italiano Leonardo di Costanzo: “per la capacità di raccontare l’adolescenza prigioniera di situazioni sociali ed ambientali difficili, soprattutto nel confronto con il mondo degli adulti che sembra essere responsabile di gabbie e carceri non solo materiali”.

 

Al Giffoni Film Festival in scena la felicità

Dal 14 al 24 luglio ritorna la rassegna cinematografica per giovani più famosa al mondo, con rinnovato entusiasmo e con tantissime attività. Una quarantaduesima edizione ricca di ospiti internazionali e italiani, anteprime in esclusiva e tantissimi film in concorso, animata da migliaia di ragazzi, da sempre il vero cuore pulsante del Festival, che trasformeranno il paese di Giffoni Valle Piana in una festa all’insegna del sano divertimento e della gioia di vivere. Undici giorni di cinema, arte, cultura e tanta musica grazie alla collaborazione del Neapolis Rock Festival che coinvolgeranno non meno di 180.000 persone, 30.000 in più rispetto al 2011. La felicità è il tema che farà da filo conduttore all’edizione di quest’anno. Un motivo che, in un periodo di crisi generale per il nostro Paese e per il mondo intero, il Giffoni Film Festival ha voluto suggerire proprio per guardare al futuro con ottimismo, schierandosi apertamente dalla parte di chi vuole incoraggiare e non demoralizzare i giovani. Un invito a cercare un bagliore di luce in questi tempi bui, perché la felicità può e deve essere una meta raggiungibile.

 

Fiuggi Family Fest 2012, obiettivo puntato su famiglie e adolescenti

Ritorna, alla sua quinta edizione, il Fiuggi Family Festival, la rassegna cinematografica dedicata alla famiglia, che dal 25 al 29 luglio prossimi animerà le giornate della famosa località termale del Lazio. Diverse le novità della kermesse, dal tema “Il Bello della Famiglia”, riaffidata anche quest’anno alla direzione artistica di Mussi Bollini, una ricchissima esperienza in Rai come curatrice di programmi per ragazzi, e che vedrà come madrina la giornalista Elsa Di Gati, sempre attenta a cogliere, nel suo lavoro giornalistico, le sfumature sociali della vita quotidiana. Prima di tutto, un’attenzione maggiormente indirizzata agli adolescenti, con l’apertura al mondo dei giovani 2.0 sul web e nell’interattività. E poi dibattiti, anteprime e proiezioni, vale a dire il piatto forte di ogni mostra cinematografica, che passeranno il vaglio della giuria guidata dal regista Fernando Muraca, che ha l’incarico ricoperto negli anni passati da Pupi Avati, Alessandro D’Alatri, Luca Bernabei e Gennaro Nunziante.

Mirabile Dictu: il cinema e la nuova evangelizzazione in scena a Roma

Si accendono i riflettori sulla terza edizione dell’International Catholic Film Festival – Mirabile Dictu, che si svolgerà a Roma dal 2 al 5 luglio e sarà inaugurato dal Congresso internazionale su “Cinema e Nuova Evangelizzazione”, oggi alle 18.30 presso l’Auditorium Conciliazione. Interverranno il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, l’attore Remo Girone, il cineasta francese Robert Hossein, la presidente del Festival Liana Marabini e il direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci. Seguirà, alle ore 21, la proiezione in anteprima italiana del film Una donna di nome Maria, di Robert Hossein. Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso libero.

Ne abbiamo parlato con la presidente del Festival, la regista Liana Marabini.

Cinema e cultura contemporanea. All’Università Gregoriana ciak sul mondo attorno a noi.

Quattro pellicole per riflettere e favorire il dialogo su temi come l’accoglienza, la libertà, la giustizia e la speranza declinate secondo i canoni e le visioni attualmente presenti in Europa, Asia, America, e Africa. Per celebrare il 30° anniversario dell’istituzione del Centro Interdipartimentale sulla Comunicazione Sociale, ieri venerdì 2 marzo alle 16 all’Università Gregoriana si è aperto un interessante ciclo, con ingresso aperto a tutti, di proiezioni di quattro recenti produzioni cinematografiche di impegno sociale, culturale e morale che saranno poi commentate in aula da docenti e studenti del Centro in un dibattito con il pubblico intervenuto.

Milano: Giacomo Poretti lancia Film Family 2012

“Vediamo un film insieme? Così, in famiglia… Vi aspetto eh, non bidonatemi!”. Giacomo Poretti, componente il trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo è il protagonista dello spot di lancio della rassegna cinematografica Film Family 2012 ‘Quando il cinema incontra la famiglia’, scaricabile all’indirizzo internet  www.family2012.com. Mentre pedala lungo il Naviglio Poretti ha il fiatone: “A maggio con la primavera arriva il Papa, per incontrare tutte le famiglie del mondo, la mia, la vostra. Ne parliamo, vediamo un film insieme?”.

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