La Fondazione ‘Patrizio Paoletti’ analizza le emozioni dei giovani

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A fine ottobre alla Biblioteca della Camera dei Deputati la Fondazione ‘Patrizio Paoletti’ ha presentato il report ‘Mai più soli. Focus adolescenza: sfide e risorse positive nel post-pandemia’, facente parte del progetto ‘Prefigurare il futuro’, come approccio neuro-psicopedagogico di intervento a favore degli adolescenti nelle scuole italiane, e gli studi di ricerca condotti in collaborazione con l’Università di Padova che fotografano le problematiche che stanno mettendo a rischio il benessere degli adolescenti.

Realizzati tra il 2022 e il 2023 nelle scuole italiane dal team interdisciplinare di ricerca della Fondazione Patrizio Paoletti, in collaborazione con l’Università di Padova, su un campione di 2137 studenti tra gli 11 e i 19 anni, gli studi di ricerca evidenziano come il periodo pandemico sia stato per molti dei nostri ragazzi come un detonatore per le emozioni negative.

Nel 2022 su un campione di 861 ragazzi il 58% degli adolescenti che hanno partecipato alla ricerca hanno infatti sperimentato per la maggior parte del tempo di lockdown emozioni come noia (29%), tristezza (14%), paura (9%). La ricerca racconta anche quali sono le sfide affrontate dai giovani nel periodo immediatamente successivo alla pandemia.

Ad esempio, alla domanda ‘Quali sono, secondo te, i reali problemi dei giovani della tua età?’, su un campione 978 ragazzi, il 30% dei giovani ascoltati ha dato risposte riconducibili al tema ‘scuola e pressioni sociali’, il 28% a quello delle ‘dipendenze e nuove dipendenze’, il 23% alla ‘sintomatologia ansioso/depressiva, stress, bassa autostima e difficoltà relazionali’ ed il 19% al ‘bullismo e al cyberbullismo’.

Gli studi illustrano anche che cosa è possibile fare concretamente a livello educativo per promuovere alcune capacità così importanti per il futuro dei nostri adolescenti e per sostenerli nelle sfide attuali, raccontando le ricadute positive del programma neuro-psicopedagogico ‘Prefigurare il Futuro’, un training interdisciplinare ideato da Patrizio Paoletti e realizzato dalla Fondazione nelle scuole italiane con l’obiettivo di aumentare le capacità degli adolescenti di affrontare le difficoltà:

“Desideriamo offrire questo lavoro, come un dono, a tutti coloro che si occupano di benessere, futuro e miglioramento della qualità della vita degli adolescenti e di noi adulti che abbiamo il ruolo di sostenerli nella crescita”.

Nel 2022, gli adolescenti (N=861) presentano resilienza medio bassa. I maschi, in particolare, presentano bassa autoefficacia nella regolazione delle emozioni negative, che risulta essere molto bassa nelle coetanee. Le femmine presentano, inoltre, alcune dimensioni dell’autocompassione sotto la media come l’auto-gentilezza e la consapevolezza, presentando invece sopra la media l’isolamento, l’iper-identificazione e l’auto-giudizio.

Nel 2023, gli adolescenti (1266) presentano resilienza medio bassa. Le femmine, in particolare, presentano un punteggio molto basso nell’autoefficacia rispetto alla regolazione delle emozioni negative. Rispetto alle dimensioni dell’autocompassione, i maschi presentano un autogiudizio superiore alla media.

Le femmine, invece, presentano isolamento e iper-identificazione sopra la media, e un punteggio inferiorealla media per quanto riguarda la consapevolezza: “Questi cambiamenti sottolineano l’importanza di un training neuropsicopedagogico continuo e adattabile, per allenare i giovani all’utilizzo di risorse positive, e che tenga conto dell’evoluzione delle esigenze degli adolescenti nel corso del tempo e nel periodo storico in cui si trovano a crescere.

Da un anno all’altro, individuiamo, a fronte di una resilienza che rimane invariata: un miglioramento nell’autoefficacia nella regolazione delle emozioni negative e positive nei maschi, mentre l’autoefficacia nella regolazione delle emozioni nelle femmine rimane molto bassa per quelle negative e medio bassa per quelle positive.

Assistiamo anche ad un peggioramento dell’auto-compassione nei ragazzi: se nell’edizione del 2022 emergevano auto-gentilezza e consapevolezza sopra la media, nel 2023 i ragazzi presentano un auto-giudizio superiore  alla media. Per quanto riguarda le ragazze, l’autocompassione risulta sempre carente dal 2022 al 2023, l’autogiudizio non risulta più sopra la media”.

Per quanto riguarda le emozioni negative provate più frequentemente durante la pandemia, dalle risposte dei partecipanti sono emerse quattro emozioni negative principali: noia (29%), tristezza (14%), paura (9%) ed agitazione (8,9%), a seguire ulteriori risposte.

Il 14% ha segnato l’opzione ‘Altro’, specificando in una casella di risposta aperta di aver provato spaesamento, rabbia, incertezza, felicità, dolore, apatia, ansia e angoscia. Alla richiesta di indicare se avessero o meno sperimentato emozioni positive durante la pandemia, il 42% dei partecipanti ha risposto ‘Sì’, il 58% dei partecipanti risponde ‘No’.

Inoltre 369 partecipanti rispondenti ‘Sì’, hanno risposto anche alla domanda aperta ‘In che contesto hai provato emozioni positive durante la pandemia?’. Tali risposte sono state analizzate qualitativamente, ricavando 10 categorie ‘semantiche’, che spiegano in quale momento della vita i ragazzi provassero emozioni positive:

‘Consapevolezza di Sé/Crescita Personale’ a cui sono riconducibili il 32% delle risposte; ‘Relazioni: Famiglia’, che rappresenta il 33% delle risposte; ‘Relazioni: Amici/partner’, che rappresenta il 25% delle risposte; ‘Apprezzamento e Divertimento’, a cui sono riconducibili il 31% delle risposte; ‘Gratitudine e Speranza’ emerse nel 13% delle risposte; ‘Empatia e Senso di Umanità Comune’, riportate nel 6% delle risposte; ‘Cura di sé stessi’, equivalenti al 13% delle risposte; ‘Contatto con Natura e Animali’, che ha rappresentato il 4% delle risposte; ‘Tecnologia per comunicare’, emersa nel 9% delle risposte; ‘Periodo pandemico come Opportunità’ nel 2% delle risposte. Il 6.5% delle risposte è invece risultato non classificabile.

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