Tag Archives: cyberbullismo
Terre des Hommes mette in guardia dai rischi del web

Il 58% dei giovani sotto i 26 anni individua nel revenge porn il rischio maggiore che si corre sul web. Seguono l’alienazione dalla vita reale (49%), le molestie (47%) e il cyberbullismo (46%). Con l’abbassarsi dell’età è però proprio il cyberbullismo che diventa il rischio più temuto: indicato dal 52% degli under 20.
E’ quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio ‘Indifesa’ realizzato da Terre des Hommes, insieme a Scomodo, che ha coinvolto oltre 2.700 ragazzi e ragazze sotto i 26 anni ed è stato lanciato in occasione del Safer Internet Day per testimoniare il punto di vista dei più giovani sul tema della sicurezza in rete.
Ciò che chiedono i ragazzi è una maggior regolamentazione del web: il 70% ritiene, infatti, che regole più severe potrebbero essere utili nel limitare la violenza online. Il 13% rimane comunque scettico, sostenendo che una regolamentazione non servirebbe a niente; solo il 6% ritiene che ciò potrebbe limitare la libertà.
Se il revenge porn è il fenomeno più temuto, è perché i ragazzi si rendono conto dei rischi di condividere materiale intimo, come foto e video, con altri, con il partner o con gli amici: l’86% riconosce questa pratica come pericolosa. Percentuale che si alza tra le donne e si abbassa leggermente col crescere dell’età.
I ragazzi sono inoltre consapevoli di poter denunciare la condivisione di materiali a contenuto intimo e chiederne la rimozione, anche se il 12,5% non sa cosa fare o pensa di non poter fare niente. Nonostante la consapevolezza dei rischi per la privacy oltre la metà degli intervistati dichiara di aver condiviso la password del proprio telefono o dei propri social media.
A proposito di condivisione, il 75,6% considera una forma di controllo inaccettabile che il/la proprio/a partner acceda al cellulare per controllare quello che fa, solo il 2,5% al contrario pensa che sia una forma di rispetto, ma a più di 1 persona su 5 (22%) questo gesto non crea problemi. E il dato sale se si guardano le fasce di età più basse (32% per la fascia 15-19, 36% per gli under 14).
Dall’Osservatorio emerge anche una generazione che ha esperienze di violenza e che la sa riconoscere, anche nelle sue forme più sottili. La metà dei ragazzi intervistati (48%) dichiara di aver subito un episodio di violenza. Le forme più comuni risultano: violenza verbale e psicologica (59,5%), catcalling (52%), bullismo (43%), molestie sessuali (38,5%).
Mentre la violenza verbale e psicologica viene subita in egual misura da maschi e femmine e in percentuale più alta (78%) dalle persone non binarie, le altre forme hanno una rilevante connotazione di genere, con catcalling (F 67%, M 6%) e molestie sessuali (F 45%, M 18%) subite in larga maggioranza dalle ragazze e, al contrario, bullismo (F 35%, M 66%) dai maschi.
Sale moltissimo la percentuale di maschi under 14 che ha subito bullismo (89%) dimostrando che questa forma di violenza è particolarmente sentita nei contesti scolastici o tra gruppi di coetanei. Le persone non binarie sono, invece, vittime di tutte e tre le tipologie: al 50% di bullismo e cat calling e al 42% di molestie sessuali. L’incidenza di catcalling e molestie sessuali, inoltre, aumenta con l’età, mentre gli atti di bullismo sono più frequenti nelle fasce d’età più basse.
Sebbene tra la GenZ sia forte la consapevolezza dei pericoli della rete, resta la scuola, trasversalmente per ogni età, il luogo dove, per la maggior parte degli adolescenti, è più probabile che avvengano episodi di violenza, è così per il 56,5% dei ragazzi e delle ragazze. Sono percepiti come pericolosi anche la strada (48%) e i luoghi di divertimento (47%) ed il web si posiziona al 39%.
Mentre maschi, femmine e persone non binarie sono ugualmente capaci di riconoscere la violenza verbale (dichiara di avervi assistito il 90% degli intervistati), donne e adolescenti non binari sono più in grado, rispetto ai maschi, di riconoscere quella psicologica. Dichiara, infatti, di avervi assistito il 76% delle persone non binarie, il 75% delle femmine e il 64% dei maschi. La percentuale di chi ha assistito a episodi di violenza psicologica cresce, inoltre, con l’età.
Le forme di violenza verbale più frequenti sono: insulti e offese (95%), pettegolezzi e dicerie (63%), offese ad amici e parenti (41%), minacce (39%). Quelle di violenza psicologica: umiliazione ed emarginazione (78%), discriminazione (52%), messaggi in chat o sui social (33,5%). Meno frequenti sono gli episodi di violenza fisica, ai quali comunque dichiara di aver assistito un importante 48% dei ragazzi. Percentuale che aumenta tra le persone non binarie e i maschi (NB 64%, M 57%, F 43%) e con il crescere dell’età. Le forme più diffuse risultano essere le aggressioni (75%), gli scherzi pesanti (51%) e abusi e sopraffazioni (26,5%).
La perdita di autostima, sicurezza e fiducia negli altri è la principale conseguenza dell’essere vittima di violenza, è stata, infatti, dichiarata dal 63% degli intervistati. Seguono: ansia sociale e attacchi di panico (36%), isolamento (25,5%), depressione (21%), disturbi alimentari (16%), difficoltà di concentrazione e basso rendimento scolastico (12%), autolesionismo (10%), assenteismo (6%).
Anche in questo caso ci sono delle differenze di genere, con l’isolamento che, nei maschi, è più frequente rispetto all’ansia sociale e agli attacchi di panico, più comuni tra le donne. I ragazzi non binari hanno percentuali più alte della media in quasi tutte le voci.
A conclusione dell’indagine Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes Italia ha evidenziato: “Dall’Osservatorio indifesa di quest’anno emerge quanto i ragazzi e le ragazze siano consapevoli di ciò che accade sul web e dei rischi che corrono, purtroppo questa consapevolezza non basta a proteggerli. E’, però, un punto di partenza importante su cui costruire, ad esempio, una regolamentazione che possa tutelarli, limitando e prevenendo la violenza online”.
Ed ha sottolineato la necessità di collaborazione con le Istituzioni: “La proposta di riforma legislativa, elaborata dai nostri esperti, mira proprio a una tutela più effettiva ai minori vittime di reati online. Con l’Osservatorio e tutte le iniziative della Campagna indifesa, ascoltiamo i giovanissimi, diamo loro uno strumento di confronto e li aiutiamo a leggere il mondo in cui vivono e riconoscere le diverse forme di violenza, discriminazione, bullismo.
Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco un partner consolidato come la Polizia Postale, con cui abbiamo siglato un protocollo di intesa proprio sul contrasto alla violenza online e siamo felicissimi che da quest’anno si siano uniti a noi gli amici di Scomodo, la comunità reale di under30 con cui intendiamo avviare nuovi percorsi di partecipazione giovanile, per noi la chiave del cambiamento”.
La Fondazione ‘Patrizio Paoletti’ analizza le emozioni dei giovani

A fine ottobre alla Biblioteca della Camera dei Deputati la Fondazione ‘Patrizio Paoletti’ ha presentato il report ‘Mai più soli. Focus adolescenza: sfide e risorse positive nel post-pandemia’, facente parte del progetto ‘Prefigurare il futuro’, come approccio neuro-psicopedagogico di intervento a favore degli adolescenti nelle scuole italiane, e gli studi di ricerca condotti in collaborazione con l’Università di Padova che fotografano le problematiche che stanno mettendo a rischio il benessere degli adolescenti.
Terre des Hommes: in Italia aumentano i crimini sessuali

Nuovo record di reati a danno di minori in Italia nel 2022: sono stati 6.857, con un drastico aumento del 10% dal 2021, quando il dato aveva superato per la prima volta quota 6.000. Il peggioramento maggiore riguarda le violenze sessuali, cresciute del 27% in un anno: da 714 nel 2021 sono passate a 906 lo scorso anno, per l’89% ai danni di bambine e ragazze.
Moige: il lockdown ha aumentato del 10% gli episodi di bullismo e del 8% quelli di cyberbullismo tra i minori

Il 22% dei minori supera le 5 ore al giorno connesso, il 63% si collega ad internet senza alcuna supervisione (nel 2021 era il 59%). Questo è quanto è emerso oggi nel corso dell’evento di presentazione dei dati dell’indagine ‘Tra digitale e cyber risk: rischi e opportunità del web’, realizzata dal MOIGE in collaborazione con l’Istituto Piepoli, che ha analizzato il rapporto dei minori con il web e i vari device, intervistando 1.316 minori dai 6 ai 18 anni. L’evento è stato l’occasione anche per lanciare la VII edizione della campagna ‘Giovani Ambasciatori per la cittadinanza digitale contro cyberbullismo e cyber risk’, che coinvolge ogni anno migliaia di studenti,docenti e genitori.
Terre des hommes denuncia l’aumento del cyberbullismo
Il Moige combatte il bullismo ed il cyberbullismo

La campagna ‘10, 100, 1000 km On the Road!’ intende permettere, ai progetti Moige di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, di arrivare in tante più città possibili, aiutando (talvolta salvando) molti bambini e ragazzi. Contribuendo all’obiettivo di € 10.000, si aiuterà a coprire almeno 70 pieni del Centro Mobile.
Save the Children denuncia l’aumento della pedopornografia

Nel 2021 sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia postale, sarebbe a dire più 47% rispetto all’anno precedente (3.243 nel 2020). Ed è in aumento anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, cioè 531, in maggioranza con un’età inferiore ai tredici anni (338 minori, quasi il 64%, dei quali 306 nella fascia dieci/tredici anni). Non basta, crescono i casi di adescamento online dei bimbi nella fascia 0/9 (32 casi).
Allarme alcol per i giovanissimi al tempo del lockdown

“Il tema prevalente e trasversale che deve essere considerato nella Relazione al Parlamento di quest’anno, è il profondo impatto prodotto dall’epidemia COVID-19 sui mercati delle sostanze, sulle modalità e le tendenze del consumo, sulle attività di riduzione della domanda e dell’offerta, sugli assetti stessi dei servizi sociosanitari e socioeducativi. La produzione e il traffico di stupefacenti sembrano essersi rapidamente adattati alle restrizioni connesse alla pandemia.