Papa Francesco invita i giovani ad essere onda
Con quasi un’ora di anticipo rispetto al programma previsto, l’aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato alle 21.40 nell’aeroporto di Roma-Fiumicino proveniente da Lisbona, dove il Papa ha vissuto cinque giorni intensi, immerso nella marea umana di un milione e mezzo di giovani riuniti per la 37^ Giornata Mondiale della Gioventù. Il velivolo A321/TAP Air Portugal con a bordo il Pontefice, il seguito e i giornalisti delle testate internazionali, era decollato intorno alle ore 18.20 (19.20 ora di Roma) dalla Base Aerea di Figo Maduro, dove si era svolta la cerimonia di congedo.
Nell’incontro con i giornalisti ha detto che a Fatima ha pregato per la pace: “Ho pregato la Madonna e ho pregato per la pace. Non ho fatto pubblicità. Ma ho pregato. E dobbiamo continuamente ripetere questa preghiera per la pace. Lei nella prima guerra mondiale aveva chiesto questo. E io questa volta ho chiesto (questo) alla Madonna. E ho pregato. Non ho fatto pubblicità”.
Una domanda ha riguardato la piaga degli abusi nella Chiesa,che anche in Portogallo esiste: “Come tutti sapete, in maniera molto riservata ho ricevuto un gruppo di persone che sono state abusate. Come sempre faccio in questi casi, abbiamo dialogato su questa peste, questa tremenda peste.
Nella Chiesa si seguiva più o meno lo stesso comportamento che si segue attualmente nelle famiglie e nei quartieri: si copre… Pensiamo che il 42% degli abusi avviene nelle famiglie o nei quartieri.
Dobbiamo ancora maturare e aiutare a scoprire queste cose. Dallo scandalo di Boston la Chiesa ha preso coscienza che non si poteva andare per cammini aleatori, ma che si doveva prendere il toro per le corna. Due anni e mezzo fa c’è stata la riunione dei presidenti delle Conferenze Episcopali, dove sono state fornite anche delle statistiche ufficiali sugli abusi.
Ed è grave, la situazione è molto grave. Nella Chiesa c’è una frase che stiamo usando continuamente: tolleranza zero, tolleranza zero. Ed i pastori che, in qualche modo, non si sono presi le loro responsabilità devono farsi carico di questa irresponsabilità…
Per quanto riguarda la domanda su come sta andando il processo nella Chiesa portoghese: sta andando bene. Sta andando bene e con serenità, si cerca la serietà nei casi di abuso. I numeri a volte finiscono per essere esagerati, un po’ per i commenti che sempre ci piace fare, ma la realtà è che sta andando bene e questo mi dà una certa tranquillità”.
Ed infine una riflessione sui giovani: “Ed i giovani sono una sorpresa, i giovani sono giovani… Fanno delle ragazzate, la vita è così, ma cercano di guardare avanti e loro sono il futuro. L’assunto è di accompagnarli, il problema è saper accompagnarli e che non si stacchino dalle radici. Per questo io insisto tanto sul dialogo vecchi-giovani, i nonni con i nipoti.
Questo dialogo è importante, più importante del dialogo genitori-figli. Con i nonni, perché si prendono lì le radici proprio. Poi i giovani sono religiosi, cercano una fede non ostica, non artificiale, non legalista, un incontro con Gesù Cristo…
Con i comandamenti o con qualcuno, ognuno di noi ha le proprie cadute nella propria storia. La vita è così. Ma il Signore ci aspetta sempre perché è misericordioso e Padre, e la misericordia va oltre a tutto. Per me è stata bellissima la Gmg, io prima di prendere l’aereo sono stato con i volontari che erano 25.000! Una mistica, un engagement, che era veramente bello, bello, bello. Questo volevo dire della Giornata della Gioventù”.
Mentre prima di partire da Lisbona aveva ringraziato i volontari per la buona riuscita di questa GMG: “E ora vorrei farvi io da amplificatore, perché risuoni quanto ci hanno detto le testimonianze, le testimonianze di Chiara, Francisco e Filipe: tutti e tre ci hanno parlato di un incontro speciale con Gesù. Ci hanno ricordato che l’incontro più bello, il motore di tutti gli altri, quello che fa camminare sul serio, che fa andare avanti la vita, è con Gesù. E’ l’incontro più importante della nostra vita.
Rinnovare ogni giorno l’incontro personale con Gesù è il cuore della vita cristiana. E bisogna rinnovarlo ogni giorno per mantenerlo fresco, non solo nella testa ma anche nel cuore. Abbiamo sperimentato che un piccolo ‘sì’ a Gesù può cambiare la vita.
Ma anche i ‘sì’ detti agli altri fanno bene, quando sono per il servizio. Voi, nel momento della stanchezza, vi siete fatti coraggio e siete andati avanti dicendo “sì” per servire gli altri. Grazie per questo”.
E si è congedato dalla capitale lusitana con un’immagine: “Come molti di voi sanno, a nord di Lisbona c’è una località, Nazaré, dove si possono ammirare delle onde che arrivano fino a trenta metri di altezza e sono un’attrazione mondiale, specialmente per i surfisti che le cavalcano. In questi giorni anche voi avete affrontato una vera e propria ondata: non di acqua, ma di giovani, giovani come voi, che si sono riversati in questa città.
Però, con l’aiuto di Dio, con tanta generosità e sostenendovi a vicenda, avete cavalcato questa grande onda. Voi avete cavalcato questa grande onda: siete proprio coraggiosi! Grazie, obrigado! Voglio dirvi: continuate così, continuate a cavalcare le onde dell’amore, le onde della carità, siate surfisti dell’amore!
E questo è il compito che vi affido in questo momento: che il servizio che avete fatto in questa Giornata Mondiale della Gioventù sia la prima di tante onde di bene; ogni volta sarete portati più in alto, più vicini a Dio, e ciò vi permetterà di vedere da una prospettiva migliore la vostra strada”.
(Foto: Santa Sede)