La Resurrezione spirituale dell’umanità è l’unica risposta, non più rimandabile all’ideologia della morte

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“E’ la seconda Pasqua che, a poca distanza dall’Italia, nel cuore dell’Ucraina, un grave evento storico, come è la guerra, miete vittime innocenti, che come agnelli sacrificali vengono immolate sull’altare della patria, non solo della nazione Ucraina, ma anche di quella russa.

Muoiono gli innocenti, si ripete la strage degli innocenti e, ancora più, si ripete la crocifissione di Gesù innocente sulla croce. La Pasqua reca con sé il più vigoroso e sublime messaggio per l’umanità, che si concretizza nella parola ‘Resurrezione’. Sono passati troppi mesi dall’inizio di tale inutile e assurda guerra, sanguinaria e fratricida, e la pace sembra essere ancora lontana.

Entrambi i popoli coinvolti nella guerra anelano alla pace, vogliano lasciare la croce, su cui sono inchiodate le loro vite, e risorgere come Cristo, restituendo alla libertà, o meglio alla vita, i loro corpi e, soprattutto, le loro anime straziate dal dolore e dalla disperazione.

Noi che siamo cristiani crediamo nella  Potenza di Dio, che non è il potere effimero del despota guidato dalla sua sete di potere, ma che è il potere di Dio di trasformare ogni situazione e soprattutto l’essere umano, di convertire il suo cuore di pietra.

E’ la resurrezione dalla morte spirituale quella a cui anela l’umanità sofferente, che assiste dolorante a tanta violenza. La Pasqua, espressione sublime della Potenza di Dio, dimostra che la morte non è una condizione duratura e che anche l’animo morto all’amore, come è l’animo di chi diffonde la morte, risorgerà a nuova vita.

In tanti territori del mondo regna la desolazione della guerra, che sembra aver messo a tacere la tenerezza del cuore ed avere aperto sepolcri paurosi. Essi non avranno che breve durata in quanto  saranno pervasi dalla Resurrezione e la vita umana ritornerà a rifulgere nel suo splendore: lo dice Gesù. Lo dice Gesù con la sua Resurrezione.

Siamo nati per testimoniare l’eternità e non certo per essere dei pupazzi nelle mani di persone senza scrupoli, che  credono di essere detentori anche del potere di decidere della vita e della morte  di intere popolazioni. Lo credono perché tiranni, la cui coscienza umana è caduta nell’abisso dell’odio e del sadismo più turpe.

Ritorna la Pasqua e viene festeggiata nel mondo intero, ritorna il suo radioso messaggio, ma amaramente constatiamo che troppe persone  sembrano restare ammutoliti di fronte  al messaggio dirompente che la parola ‘Resurrezione’ reca con sé come dono magnifico ad ogni individuo e all’intera umanità. Lo smarrimento, tuttavia, ha un suo significato.

Nessuno accetta di veder trionfare la violenza in troppi territori dell’universo  e, conseguentemente, non accetta che la pedagogia della vita, man mano, sia stata fagocitata dalla pedagogia della morte. Risorgere a nuova vita è un anelito profondo, purtroppo  esso vive solo nei cuori e non si mette in moto sulle strade del mondo per smuovere le coscienze offuscate dall’odio fratricida.

Domani è Pasqua e domani potrebbe essere davvero un giorno nuovo se esso fosse congiunto all’intento di diffondere la pace e parlare il linguaggio lasciatoci in eredità da Gesù con la sua Resurrezione, che è il linguaggio dell’amore.

Gesù ci ha lasciato in eredità la certezza che siamo nati per essere immortali e per rinascere ogniqualvolta un tiranno, convinto di poter annientare la dignità umana, semina la morte. Rinascere significa dire no alla violenza, dire no alla guerra, dire no all’odio, rinascere significa testimoniare la Pace e l’Amore.

Un sepolcro è troppo piccolo per contenere l’immensità del valore della vita ci insegna Gesù con la sua Resurrezione, alba di un giorno nuovo per l’intera umanità, non più schiava della morte. La resurrezione spirituale dell’umanità è l’unica risposta adeguata e necessaria, non più rimandabile, per sconfiggere l’ideologia della morte.

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