Il Sinodo è esperienza di comunione

In questo periodo stanno concludendosi le tappe continentali che consentiranno di arrivano al prossimo Sinodo di ottobre ed i vescovi del continente europeo hanno preso l’impegno di sviluppare ulteriormente ‘una Chiesa sinodale’, seguendo le indicazioni di papa Francesco, in cui hanno messo in luce come “l’ascolto reciproco, il dialogo fecondo, il racconto di come le nostre comunità ecclesiali hanno vissuto la prima fase del processo sinodale e si sono preparate a questo appuntamento continentale siano il segno evidente dell’unica appartenenza a Cristo”.
Nella nota conclusiva i vescovi si sono impegnati “a continuare a vivere e promuovere il processo sinodale nelle strutture e nel vissuto delle nostre diocesi. Questa esperienza della sollecitudine per tutta la Chiesa in Europa ci ha rincuorato nel nostro impegno per vivere con fedeltà la nostra missione universale. Ci impegniamo a sostenere le indicazioni del Santo Padre, successore di Pietro, per una Chiesa sinodale alimentata dall’esperienza della comunione, della partecipazione e della missione in Cristo”.
Ed ecco l’impegno ad un cammino unitario: “Vogliamo camminare insieme, popolo santo di Dio, laici e pastori, pellegrini per le vie d’Europa per annunciare la gioia del Vangelo che scaturisce dall’incontro con Cristo e vogliamo farlo insieme a tanti fratelli e sorelle delle altre confessioni cristiane. Vogliamo impegnarci per allargare lo spazio delle nostre tende, perchè le nostre comunità ecclesiali siano luogo dove tutti si sentano accolti”.
A Praga si sono trovati circa 200 i partecipanti, di cui 156 delegati dalle 39 Conferenze Episcopali d’Europa e 44 invitati dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa. A questi, si sono aggiunti 270 delegati online.
Negli stessi giorni ad Harissa si è svolta l’assemblea sinodale delle Chiese del Medio Oriente, in cui vescovi e patriarchi hanno ringraziato lo Spirito Santo per aver sperimentato quest’unità in una situazione difficile:
“Questo incontro avviene in circostanze difficili per la nostra regione, soprattutto quelle economiche e umanitarie, in particolare per le ripercussioni del devastante terremoto che ha colpito i nostri fratelli in Siria e Turchia. Pertanto, i partecipanti all’assemblea si sono soffermati su questo evento doloroso e straziante e hanno innalzato preghiere quotidiane per le vittime, i feriti e gli sfollati nelle zone colpite”.
La tappa continentale, che si è svolta a Bethania – Harissa, si è concentrata sulla preghiera, sul discernimento spirituale e sul riflettere insieme lavorando per una settimana su quanto emerso durante la prima tappa di consultazioni nelle Chiese locali in vari Paesi del Medio Oriente e del Golfo.
Ed ha riaffermato le seguenti costanti fondamentali della Chiesa: la sinodalità è al centro del patrimonio delle nostre chiese orientali; l’unità nella diversità attraverso l’unità nella comunione, la missione e la testimonianza delle Chiese; le radici comuni delle Chiese come base di messaggio unitario; la presenza e i talenti dei laici al servizio del Corpo di Cristo.
Il ruolo dei giovani, le loro capacità e le loro attese per una Chiesa rinnovata riflettono le sfide che devono affrontare; l’importanza del ruolo e della missione della donna nella chiesa e la sua partecipazione al processo decisionale e al servizio; la liturgia è la nostra vita e l’appello a un rinnovamento liturgico che sia compatibile con le aspirazioni dei nostri giovani, pur conservandone la sua essenza e i suoi simboli;
l’invito a un ecumenismo creativo e rinnovato e a stimolare il dialogo ecumenico; la Chiesa dell’apertura agli altri diversi a livello ecclesiastico e religioso, attraverso l’ascolto, il dialogo e l’unione, nella convivenza, il dialogo, la collaborazione e nel rispetto reciproco, per mostrare il volto dell’unico Dio.
Perciò la Chiesa del Medio Oriente vuole proseguire lo spirito di sinodalità in ogni Chiesa particolare con la domanda centrale: come può ogni Chiesa essere più sinodale alla luce del lavoro di questa Assemblea continentale delle Chiese cattoliche in Medio Oriente:
“Il tempo della Santa Quaresima è il tempo opportuno e speciale per ascoltare ciò che lo Spirito dice alle nostre chiese mentre ascoltiamo la parola di Dio, preghiamo, ci pentiamo, e compiamo atti di amore e di misericordia verso i nostri fratelli e sorelle nelle loro necessità materiali, spirituali e morali, per intercessione di Nostra Signora del Libano, Madre della Chiesa e Regina degli Apostoli”.
E nella celebrazione conclusiva Sua Beatitudine Anba Ibrahim Isaac, patriarca della Chiesa copta cattolica, ha sottolineato il percorso che la Chiesa sta compiendo: “Abbiamo appena ascoltato la parola di Dio, il primo capitolo degli Atti, che ci dice come i discepoli hanno scelto un’altra persona per sostituire Giuda Iscariota.
Scopriamo di essere di fronte a un gruppo che si riunisce con un solo cuore, pregando insieme, per scegliere la persona giusta per essere testimone con il gruppo della risurrezione di Gesù…
Quindi, diciamo che Gesù è colui che ci ha portato in comunione con il Padre, e da esso scaturisce la nostra comunione tra di noi e con gli altri. Questa è l’essenza dell’Eucaristia che costruisce, nutre e invia la Chiesa a dare il pane di vita al mondo affamato”.
(Foto: Sinodo21-24)