Sonríe cada día, Vive cada instante. 61° viaggio di solidarietà e speranza in Colombia. Tre anni e tre inaugurazioni il 3 di maggio

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 03.05.2024 – Vik van Brantegem] – Oggi, 3 maggio iniziamo il racconto del 61° viaggio di solidarietà e speranza in Colombia di Mons. Luigi (Don Gigi) Ginami, dal tema Sonríe cada día, Vive cada instante. Come racconta in questo primo report, la data del 3 maggio ha un significato particolare nella sua vita. Don Gigi è partito mercoledì 1° maggio 2024 da Bergamo per Colombia, con in programma 7 voli aerei in 11 giorni da Milano ad Istanbul, da Istanbul a Bogotà, da Bogotà a Medellin per poi tornare a Bogotà partire per Panama da lì ad Istanbul e finalmente a Milano Malpensa nel cuore della notte tra il 11 e il 12 maggio. Poi, al ritorno domenica 12 maggio, solennità dell’Ascensione del Signore, alle ore 07.00 celebrerà subito la prima Santa Messa dalle monache di clausura di Montello e poi alle ore 10.30 la messa festiva a Cenate Sopra.
Report 61/1 – 3 maggio
È da tempo che sto preparando con calma i dettagli di questo meraviglioso quanto impegnativo viaggio con 7 ore di differenza di fuso orario, clima diverso… e questo viaggio l’ho voluto espressamente per essere al barrio di Esmeralda nella capitale della Colombia Bogotà per celebrare una festa, bella ed entusiasmante: i miei tre anni di una vita nuova affascinante esigente fuori dal Vaticano. Era il 3 maggio 2021 quando nel pomeriggio sono partito per Bergamo e sono andato a cena da Silvana prima di dormire in via Arena 5. Da quel giorno ho vissuto sempre quella data in riconoscenza a Dio.
Il 3 maggio 2022 ero a Khe Nhao sulle montagne del Vietnam. Mi ricordo da quelle montagne vedevo a distanza la Cina. A Khe Nhao abbiamo inaugurato una rete elettrica per dare luce nelle povere capanne di un villaggio distante 30 km dal primo centro civilizzato. Mi ricordo con grande commozione il valore di una luce nella notte stellata del Vietnam. Se non riesci a vedere sei disorientato e pieno di paure. Nella notte in mare è la stella polare che indica la direzione alle navi.
Il 3 maggio 2023 ero in Colombia in un piccolo Paese dal nome Silvania, in una comunità di ricupero per tossicodipendenti. Una festa straordinaria ed una profonda grande gioia interiore. Abbiamo inaugurato un bellissimo dormitorio per quei ragazzi dal cervello bruciato dalla droga. Anche qui abbiamo provveduto ad un bisogno vitale quale il sonno. Mentre a Khe Nhao Fondazione Santina ha portato luce nel buio della notte, in Colombia ha portato possibilità di riposare bene e con un sonno profondo. Sapete, anche il sonno è un bisogno essenziale anche più della alimentazione. La privazione del sonno può causare nel breve tempo cattivo umore, facile irritabilità, difficoltà nella concentrazione e nell’apprendimento, perdite di memoria, alterazione della capacità decisionale, calo di interesse per le attività quotidiane, tremori, viso gonfio e pallido. È stato tanto bello vedere le nuove camere da letto pronte per questi ragazzi devastati dalla droga.
Il 3 maggio 2024 cosa inaugurate, vi chiederete? Se nel 2022 abbiamo portato luce in Vietnam e nel 2023 abbiamo portato riposo e sonno a Bogotà, quest’anno ad Esmeralda inauguriamo un bellissimo refettorio per i bambini di strada. Ad Esmeralda vi è molta povertà e garantire un pasto decente ai bambini che vivono per la strada ci commuove molto. Mi sto preparando con preghiera e riflessione nella certezza che l’incontro con questa realtà di miseria mi arricchirà molto e che l’opera da noi sostenuta, in verità è destinata a motivare ed a sostenere tutti noi.
Non so se avete notato: tre anni e tre inaugurazioni il 3 di maggio e queste piccole opere riguardano la luce, il riposo e l’alimentazione. Sono figure di un grande significato spirituale per la mia vita a Bergamo.
Luce. Ho il cuore gonfio di riconoscenza perché in questi tre anni, Dio e la bellissima Chiesa di Bergamo sembrano aver acceso di luce nuova la mia vita dopo 25 anni. E la luce viene proprio da tutte le persone che mi circondano e con le quali ripenso la mia vita, le mie scelte: cerco di costruire un percorso spirituale più maturo. E mi piace dare un volto, tra i tanti a tutto ciò: Don Lino Casati, il mio Direttore Spirituale in questi tre anni mi ha sempre costretto ad una riflessione seria e matura sul mio vivere spiritualmente. L’incontro del primo martedì del mese con un caffè a casa mia getta luce sul mese da vivere nella verifica del mese trascorso. Ed eccolo qui uno dei primi frutti di questi tre anni: la riscoperta di una Direzione Spirituale seria che è capace di portare luce nel mio villaggio interiore di Khe Gnao. Ogni mese Don Lino nutre la mia vita spirituale indicandomi anche buone letture… ad esempio Il grande Inquisitore di Dostoevskij… oppure La luce delle stelle morte di Recalcati. Valuto con lui i miei incontri e come affronto le nuove giornate e questo comporta un uscire allo scoperto e rivedere la vita di ogni giorno.
Riposo. In questi tre anni Dio ha riportato in me un prolungato tempo di silenzio e solitudine, ma questo tempo, questo dormitorio è stato abitato dalla presenza costante della comunità monastica di Montello dove il venerdì, il sabato e la domenica vado a celebrare la Messa. Il silenzio monastico è il luogo di incontro con Dio e quel silenzio ha riempito la solitudine di Passaggio Ca Longa 3 a Bergamo e mi ha reso più fresco e disponibile a Lui. Ma questo riposo non viene solo dalla comunità monastica di Montello, ma anche dalla Comunità parrocchiale di Cenate Sopra nella quale presto il mio servizio pastorale domenicale: ascoltare le confessioni, celebrare l’Eucaristia, vedere insieme all’oratorio una partita dell’Atalanta, percorre le strade della parrocchia portando in processione la reliquia di San Leone, vedere i fuochi d’artificio nella festa patronale ritemprano le forze come con un buon riposo. Riposare in queste realtà regala autentica pace.
Alimentazione. Se la Direzione Spirituale di don Lino è stata la mia luce in questi anni e il mio riposo nel silenzio e solitudine la Comunità monastica di Montello e la Comunità parrocchiale di Cenate Sopra, devo con onestà dire che il mio cibo è stata Fondazione Santina e l’Associazione degli amici di Santina. Prima di tutto l’incontro con i volti di speranza sparsi nel mondo e ritratti nei nostri libretti, i nostri bambini in adozione a distanza, ma anche i progetti compiuti in questi anni e poi in Italia i quasi 200 associati ed infine i membri del Direttivo e del CdA di Fondazione Santina. Grazie alla bontà del Vescovo Francesco abbiamo ottenuto nel mondo diversi bellissimi risultati ed inoltre il bilancio quest’anno si chiude con un passivo molto piccolo di 1.400 Euro, contro i 19.000 Euro dello scorso anno. Questi viaggi scomodi, duri e problematici sono un forte allenamento alla essenzialità della vita: sono esigenti questi lunghi viaggi che compio nell’anno, ma mi trasformano e mi ritrovo nuovo rispetto a tre anni fa! In merito al mio alimento devo passare a qualcosa di molto più semplice e concreto. In questa inaugurazione che permette di alimentare i bambini di strada devo ricordare due donne. La prima è Silvana: da lei sono stato a cena il 3 maggio 2021 ed è stata Lei che con molta pazienza mi ha accudito fino al 28 luglio 2023. Non è semplice aiutare un prete totalmente inesperto di economia domestica! Con Silvana ho imparato a fare le lavatrici, a scegliere la spesa al supermercato a pulite i pavimenti… la sua presenza non era così assidua come quella di Blanca, ma con Lei siamo andati in Calabria e Silvana con il Procuratore Gratteri ha inaugurato un bagno assistito a Sant’ Andrea allo Ionio. Bellissimo viaggio. Per ringraziare Silvana del suo grande lavoro abbiamo dedicato alla memoria del marito Ismaele l’impianto di luce alla scuola materna di Villa San Roman sulle Ande del Perù.
Il posto vuoto di Silvana lo ha preso oggi Blanca che dall’ottobre 2021 mi aiutava nelle faccende domestiche. Dal settembre scorso la signora di 57 anni trascorre qui a Passaggio Ca Longa alcuni giorni della settimana e se le cose funzioneranno bene la speranza è quella che possa fermarsi permanentemente senza rinunciare al suo lavoro, al figlio Felipe, che Blanca ha portato dall’Ecuador, ai nipotini Liam e Ascer e la mamma Rhona. Blanca cucina con grande destrezza e i nostri numerosi ospiti se ne vanno sempre soddisfatti. Blanca è divenuta cittadina italiana il 4 dicembre 2023, proprio nel giorno anniversario della morte di Santina. Che sia stata mia mamma a mandarmi questa signora che mi sopporta amorevolmente?
Con Blanca abbiamo vissuto una esperienza spirituale molto forte dall’1 al 5 agosto 2023: ho portato Blanca a Gerusalemme, a casa mia, alla tomba di Santina e solo dopo il rientro dalla Terra Santa i primi di settembre siamo andati al CAF per il nuovo contratto. Dunque Silvana e Blanca hanno provveduto all’alimentazione mia in questi tre anni e come per Silvana abbiamo onorato la memoria del marito Ismaele, così per Blanca all’unanimità abbiamo deciso di dedicare questo refettorio nel quartiere Esmeralda a Humberto e Josefina Casillas e con me porterò in Colombia un piccolo discorso di Blanca che leggerò il giorno dell’inaugurazione.
A conclusione di questo primo report che scrivo oggi, la vigilia del viaggio 30 aprile 2024, da Bergamo voglio regalare una forte emozione, almeno per me è stata così.
Come vedete tutto il mio scritto si basa sulla data 3 maggio 2021, il giorno in cui ho lasciato la Segreteria di Stato, ma nei giorni scorsi ho aperto a caso il mio primo libro dedicato alla nostra esperienza associativa, che si chiamava Opere di Luce (Velar Marna 2015, 424 pagine [QUI]) [*].
La pagina a caso si apre sul primo viaggio in Brasile, in cui andavamo ad inaugurare una cucina per poveri in una favela di Salvador de Bahia (cf. pp. 147 e seguenti) dunque stranamente ancora un’opera per l’alimentazione. A Salvador de Bahia ero stato nel novembre 2012 con Santina ed Olinda e per celebrare questo viaggio di Santina mi sembrava bello iniziare la nostra opera con una inaugurazione proprio in quella città dove Santina era stata. La cucina era una scelta casuale indicata da un missionario italiano che operava nella favela, come il refettorio di oggi in Colombia suggerito da Don Giorgio… con me viaggiava una psichiatra, Marco De Murtas. Da Salvador de Bahia abbiamo iniziato le nostre prime dieci adozioni a distanza, tutte riportate nel libro citato.
Solo un piccolo dettaglio. Sapete quale era la data di quella inaugurazione? Era il 3 maggio 2014. Sono passati 10 anni e nella stessa data senza ricordare questa prima inaugurazione avvenuta nello stesso giorno mi trovo ad inaugurare questa volta non una cucina, ma un refettorio. In questi anni abbiamo lavorato molto in cucina e dieci anni dopo siamo in grado di servire pasti caldi, non in Brasile, ma in Colombia: non importa. È importante solo una cosa che in questi 10 anni ho imparato a cucinare e che da dieci anni l’Associazione e la Fondazione sono l’alimento forte della mia vita, una vita che è in piena salute, grazie anche ai meticolosi controlli medici fatti da Annalisa.
[*] Questo libro, scritto con Vania De Luca, presenta volti e storie vere dalle periferie del mondo: dalla guerra di Gaza al terrorismo di Al Shabaab a Garissa in Kenya, dallo splendore della natura delle Ande alle foreste del Perù o del Vietnam, ai colori del Brasile e del Messico, toccando con mano la carne di Cristo nei poveri e nei sofferenti. Il racconto di 7 opere di luce nate, in memoria di Santina Zucchinelli, in luoghi di miseria e di disperazione, ma dove il Vangelo è più ascoltato e testimoniato fino al dono della vita come avvenuto per i 148 giovani di Garissa ai quali il libro è dedicato.