I vescovi europei chiedono un dialogo per la pace
A fine ottobre si è svolta online l’Assemblea plenaria del CCEE per discutere sull’attuale situazione in Ucraina e lavorare alla preparazione dell’Assemblea sinodale continentale che sarà celebrata a Praga dal 5 al 12 febbraio del prossimo anno, a cui parteciperanno 156 delegati delle Conferenze episcopali e 44 ospiti invitati direttamente dalla Presidenza del CCEE, quali esponenti delle realtà ecclesiali più rappresentative a livello europeo.
Ad aprire i lavori dell’Assemblea plenaria è stato il card. Marc Ouellet, prefetto del Dicastero per i Vescovi, che ha iniziato il suo intervento “condividendo con voi il ‘grido della Pace’ che è salito al cielo dal Colosseo di Roma, dall’ incontro interreligioso di preghiera organizzato dalla Comunità di San Egidio e concluso da Papa Francesco martedì 25 ottobre”.
La Chiesa in Europa ha sempre promosso il dialogo: “Le nostre armi sono antiche e sempre nuove: la preghiera, il dialogo, l’aiuto umanitario, la solidarietà con le vittime di aggressione ed oppressione. Noi pastori europei siamo una rete di pace, una rete di comunione e di speranza.
Nei momenti più bui siamo sempre stati chiamati a fissare lo sguardo sull’evento centrale della storia umana: la vittoria del Signore sul peccato e la morte; siamo chiamati anche oggi a lottare per la Pace a nome della nostra fede nella risurrezione di Cristo, che ci obbliga a mantenere viva la Speranza nella vocazione umana alla riconciliazione e alla fraternità universale”.
Ed ha ribadito che il cammino della Chiesa sinodale dovrà essere quello tracciato dal Concilio Vaticano II: “Credo che la Chiesa del futuro in Europa sarà figlia della visione profetica uscita dal Concilio Vaticano II o non potrà avere quella ‘dynamis’ evangelizzatrice che lo Spirito Santo ha impresso a quell’Assise e al Santo Papa che la presiedeva.
Il percorso sinodale intrapreso è una strada senza ritorno, nel senso che traccia la modalità sicura che la sapienza conciliare ha indicato, per costruire una comunità cristiana sempre più missionaria, una sfida d’amore in mezzo alla società secolarizzata, una sorta di trascendenza orizzontale. Sono tempi i nostri, in cui le strutture di peccato stanno generando guerre: che le armi pacifiche della fede e l’annuncio della carità di Cristo possano fermarle”.
La vicinanza della Chiesa in Europa ai vescovi ucraini è stata espressa da mons. Gintaras Grušas, arcivescovo di Vilnius e Presidente del CCEE, nella prolusione: “In questo momento così difficile per tutta l’Europa, il nostro cuore è rivolto all’Ucraina: chiediamo ai Responsabili delle Nazioni che fermino la guerra; diciamo basta a tutta questa sofferenza e alla spirale di violenza, distruzione e morte a cui è costretto il popolo ucraino. Insieme a papa Francesco chiediamo la pace”.
Nel suo intervento ha ricordato alcune iniziative svolte dal CCEE in quest’anno sinodale: “Con l’invio delle sintesi delle Conferenze Episcopali, dopo la consultazione del popolo di Dio nelle Chiese particolari, si è conclusa la prima fase del processo sinodale e si apre davanti a noi la Tappa Continentale.
Questa Tappa, ci ricorda la Segreteria generale del Sinodo, è “un tempo di ascolto e discernimento di tutto il Popolo di Dio e di tutte le Chiese locali su base continentale, che sfocerà in una serie di assemblee continentali. Questo non significa replicare la consultazione, l’ascolto e il discernimento già avvenuti. Si tratta piuttosto di un approfondimento di quel processo di discernimento da parte di persone individuate per rappresentare le Chiese locali”.
Ed anche a Budapest i presidenti delle Conferenze episcopali dell’Europa centrale e orientale hanno esortato alla pace, grazie al vescovo di Győr, mons. András Veres, che ha offerto ai partecipanti una riflessione dei Padri del Concilio Vaticano II: “La pace non è la semplice assenza della guerra, né può ridursi unicamente a rendere stabile l’equilibrio delle forze avverse; essa non è effetto di una dispotica dominazione, ma viene con tutta esattezza definita ‘opera della giustizia’.
La pace può esistere quando le persone accolgono Gesù, l’artefice della pace, e quando i cuori delle persone di buona volontà si aprono agli altri”.
(Foto: CCEE)