Papa Francesco invita al discernimento

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Al termine dell’Udienza generale di oggi papa Francesco ha ricordato che domani si celebra la giornata di preghiera per il Creato, chiedendo di prendersi cura della ‘casa comune: “Domani celebreremo la Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato, che si concluderà il 4 ottobre, festa di san Francesco di Assisi… Il tema di quest’anno, ‘Ascolta la voce del creato’ possa favorire in tutti l’impegno concreto di prendersi cura della nostra casa comune”.

L’appello del papa è un auspicio ad affrontare seriamente la crisi climatica: “In balia dei nostri eccessi consumistici la nostra sorella madre terra geme e ci implora di fermare i nostri abusi e la sua distruzione. Preghiamo affinché i vertici Cop 27 e Cop15 possano unire la famiglia umana nell’affrontare decisamente la doppia crisi del clima e della distruzione della biodiversità”.

Ed ha chiesto pace per il popolo irakeno, sconvolto da attentati: “Domandiamo a Dio nella preghiera di donare pace alla popolazione irachena. L’anno scorso ho avuto la gioia di visitarla, e ho sentito da vicino il grande desiderio di normalità e di convivenza pacifica tra le diverse comunità religiose che la compongono. Dialogo e fraternità sono la via maestra per affrontare le attuali difficoltà e arrivare a questa meta”.

Sempre nei saluti finali in polacco il papa ha ricordato l’inizio della Seconda Guerra Mondiale: “Domani ricorderete l’anniversario dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, che ha segnato così dolorosamente la nazione polacca. E oggi stiamo vivendo la terza. La memoria delle esperienze passate vi spinga a coltivare la pace in voi stessi, nelle famiglie, nella vita sociale e internazionale. Preghiamo in mondo speciale per il popolo ucraino”.

Ed oggi il papa ha iniziato un nuovo ciclo di catechesi sul discernimento: “Discernere è un atto importante che riguarda tutti, perché le scelte sono parte essenziale della vita… Si sceglie un cibo, un vestito, un percorso di studi, un lavoro, una relazione. In tutto questo si concretizza un progetto di vita, e anche la nostra relazione con Dio”.

Il Vangelo narra che anche Gesù compie discernimento per individuare il bene: “Nel Vangelo, Gesù parla del discernimento con immagini tratte dalla vita ordinaria; ad esempio, descrive i pescatori che selezionano i pesci buoni e scartano quelli cattivi; o il mercante che sa individuare, tra tante perle, quella di maggior valore.

O colui che, arando un campo, si imbatte in qualcosa che si rivela essere un tesoro. Alla luce di questi esempi, il discernimento si presenta come un esercizio di intelligenza, di perizia e anche di volontà, per cogliere il momento favorevole: queste sono condizioni per operare una buona scelta”.

Quindi dopo il discernimento segue l’azione: “E c’è anche un costo richiesto perché il discernimento possa diventare operativo. Per svolgere al meglio il proprio mestiere, il pescatore mette in conto la fatica, le lunghe notti trascorse in mare, e poi il fatto di scartare parte del pescato, accettando una perdita del profitto per il bene di coloro a cui è destinato.

Il mercante di perle non esita a spendere tutto per comprare quella perla; e lo stesso fa l’uomo che si è imbattuto in un tesoro. Situazioni inattese, non programmate, dove è fondamentale riconoscere l’importanza e l’urgenza di una decisione da prendere”.

Anche Dio opera discernimento, ricorrendo al primo incontro tra Gesù ed Andrea e Giovanni: “Le immagini del contadino, del pescatore e del mercante sono esempi di ciò che accade nel Regno dei cieli, un Regno che si manifesta nelle azioni ordinarie della vita, che richiedono di prendere posizione.

Per questo è così importante saper discernere: le grandi scelte possono nascere da circostanze a prima vista secondarie, ma che si rivelano decisive…

Uno scambio brevissimo, ma è l’inizio di un cambiamento che segnerà tutta la vita. A distanza di anni, l’Evangelista continuerà a ricordare quell’incontro che lo ha cambiato per sempre, ricorderà anche l’ora: ‘Erano circa le quattro del pomeriggio’. E’ l’ora in cui il tempo e l’eterno si sono incontrati nella sua vita”.

Ed ha tracciato le prossime catechesi: “Conoscenza, esperienza, affetti, volontà: ecco alcuni elementi indispensabili del discernimento. Nel corso di queste catechesi ne vedremo altri, altrettanto importanti. Il discernimento comporta una fatica. Secondo la Bibbia, noi non ci troviamo davanti, già impacchettata, la vita che dobbiamo vivere… Dio ci invita a valutare e a scegliere: ci ha creato liberi e vuole che esercitiamo la nostra libertà. Per questo, discernere è impegnativo”.

Quindi il discernimento è indispensabile: “Il discernimento è faticoso ma indispensabile per vivere. Richiede che io mi conosca, che sappia cosa è bene per me qui e ora. Richiede soprattutto un rapporto filiale con Dio.

Dio è Padre e non ci lascia soli, è sempre disposto a consigliarci, a incoraggiarci, ad accoglierci. Ma non impone mai il suo volere. Perché? Perché vuole essere amato e non temuto. E l’amore si può vivere solo nella libertà. Per imparare a vivere si deve imparare ad amare, e per questo è necessario discernere”.

(Foto: Santa Sede)

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