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Papa Francesco: conservare la fede per tutelare i poveri

Papa Francesco stamane ha incontrato gli ambasciatori dell’Ordine di Malta, riuniti negli ultimi tre giorni in una conferenza in cui hanno affrontato le sfide geopolitiche mondiali con esperti, e nel suo discorso ribadisce il carattere religioso dell’Ordine, sostenendo la riforma che lui stesso ha voluto e approvato e che ha portato ai nuovi statuti. L’Ordine di Malta ha relazioni diplomatiche con 113 Paesi nel mondo e 37 missioni presso gli organismi internazionali, e l’obiettivo, annunciato dal Gran Maestro Fra’ John Dunlap all’inizio della conferenza, è quello di estendere la rete diplomatica e rafforzare la presenza alle Nazioni Unite.

Papa Pio VII e la libertà della Chiesa cattolica, il suo esilio finì 210 anni fa

“La significativa ricorrenza del bicentenario della morte del Servo di Dio papa Pio VII è per me è occasione lieta di rivolgere un cordiale saluto a Lei, caro Fratello, ed all’intera Comunità civile e religiosa cesenaticense-sarsinate, che ricorda con riconoscenza un illustre figlio, pastore coraggioso, difensore premuroso della Chiesa… Nel rileggere la vita di questo venerato predecessore personalità di profonda fede, mitezza, umanità e misericordia, che si distinse per competenza e prudenza di fronte a chi impediva la Libertas Ecclesiae, affiorano sentimenti di gratitudine e ammirazione per l`eredità spirituale lasciata e la franchezza evangelica con cui ha sostenuto le difficili prove durante i ventitré anni di pontificato”.

Suor Giacomina Stuani racconta il centenario della rivista ‘Dalle api alle rose’

“Eccomi a voi, che tanto mi avete desiderato ed aspettato. Lo sapete, vengo dalla classica terra dell’Umbria, e propriamente dalla graziosa Cittadina, che tutta candida, si adagia a ridosso di un monte che si chiama Cascia. Là dorme da quattro secoli e mezzo la cara Salma di santa Rita l’Agostiniana, la Santa degli Impossibili, l’Avvocata dei casi disperati. Prima di venire a voi sono stato deposto sopra la Sua bell’Urna, e sono ancora olezzante di quel soave odore, che emana dal quel sacro Corpo. Vengo a diffonderlo nelle vostre case, fra le vostre famiglie,insieme alla benedizione della buona Santa”.

Mons. Lorefice a Catania: sant’Agata e beato Puglisi martiri per fede

A Catania in questo mese si svolgono celebrazioni in onore della patrona sul tema ‘Sant’Agata e la luce del martirio nel nostro tempo’, come ha sottolineato l’arcivescovo della diocesi, mons. Luigi Renna, in preparazione della festa di sant’Agata’, partendo dalla revisione degli statuti:

I cristiani sono i più perseguitati nel mondo

Un cristiano su sette nel mondo (uno su cinque in Africa e due su cinque in Asia) è vittima di gravi forme di persecuzione per un totale di 365.000.000 persone in oltre 70 Paesi, mentre le nazioni ad alto rischio sono aumentate da 11 a 13, secondo il nuovo rapporto di ‘PorteAperte/OpenDoors’, che analizza il periodo tra il primo ottobre 2022 e il 30 settembre scorso, come ha sottolineato il direttore della sezione italiana, Cristian Nani:

La parrocchia che cambia nel romanzo di Gianni Di Santo

A San Zenobio, nella diocesi di Ecclesia, la parrocchia vive giorni tesi. Il parroco, più che il pastore d’anime, si atteggia a funzionario di Dio. Disfa, comanda, organizza finti consigli pastorali, trasforma la messa domenicale in un enorme suk, dove chiunque fa un pò quello che gli pare. Pensando che la parrocchia sia di sua proprietà. Intanto, tra i catechisti gira di nascosto un foglio dove sono scritte le dieci regole per abbindolare il parroco, qualche discussione va oltre la soglia della chiesa, le associazioni non riescono a trovare pace e la battaglia per il Triduo santo sembra l’unica cosa che conti davvero, nella parcellizzazione dei servizi ecclesiali, che il manuale ‘Cencelli’ in salsa parrocchiale impartisce e benedice. Mentre, con disinvoltura, la comunità aspetta l’arrivo del nuovo parroco.

Con il romanzo ‘Finalmente è cambiato il parroco’ Gianni Di Santo, giornalista, scrittore e musicista, racconta la vita di una tranquilla comunità ecclesiale di periferia: cosa succede quando il parroco cambia?

“Le parrocchie dovrebbero vivere con ‘normalità’ il cambio del parroco. Spesso, purtroppo, non accade. Le comunità parrocchiali si irrigidiscono di fronte alle possibili (ed inevitabili) novità à pastorali e liturgiche che il cambio di parroco comporta. Chi si è sentito magari escluso da parte del parroco uscente, accoglie con gioia la nuova nomina. Diversamente, chi si trovava a suo agio nella precedente gestione pastorale, resta un po’ guardingo sperando che nulla cambi”.

La parrocchia è ancora la culla della ‘nostra’ fede?

“Non potrebbe essere altrimenti. Il Vangelo si incarna nella vita delle persone, nei luoghi dove esse vivono e lavorano. Non basta solo il tempio. Però è anche vero che la parrocchia, oggi, è ancorata, soprattutto sotto il profilo giuridico, a regole e consuetudini create nel Concilio di Trento. Il parroco è il responsabile giuridico, economico e pastorale della parrocchia.

Purtroppo, spesso, più che guida d’anime del popolo di Dio, che ce ne sarebbe molto bisogno, diventa un tuttofare, una sorta di amministratore delegato dell’azienda parrocchia e dispensatore di sacramenti a richiesta. Dimenticando, gioco forza, quello che dovrebbe essere il suo ruolo: una guida spirituale”.

Nella parrocchia quale ‘compito’ hanno i laici?

“I laici, come scritto nei documenti del Concilio Vaticano II, hanno il diritto e il dovere di essere corresponsabili con il parroco della vita pastorale e liturgica della parrocchia. Persino della sostenibilità economica. Ma la parola ‘corresponsabilità’ è una parola ancora molto temuta dalla gerarchia e dai nostri amati pastori. Spero che il Sinodo, che guarda caso si è espresso proprio sulla parola ‘sinodalità’, possa portare un cambiamento in tal senso”.

La parrocchia è capace di comunicare la fede ai giovani?

“Gli ultimi dati statistici riguardanti la presenza alla messa della domenica sono allarmanti. Specie dopo la pandemia, si è avuto un crollo in tutte le Chiese europee, ed anche in Italia, peraltro prevedibile. Vediamo raramente i giovani assistere alla liturgia domenicale. Accorrono in tanti alle Gmg, ma le Chiese sono vuote. Perché? E’ una domanda che la Chiesa universale dovrebbe cominciare sul serio a porsi”.

Quale chiesa sta tracciando papa Francesco?

“Una Chiesa in uscita. E’ il motto che lo ha accompagnato fin dalla sua elezione al soglio pontificio. Che non significa apriamo le porte e poi tutti scappano. Al contrario: è una Chiesa che vuole annunciare il Vangelo sulle strade del mondo. Abbracciando ogni uomo e ogni donna di ogni latitudine e periferie lontane”.

E’ la Chiesa sognata da fratel Carlo Carretto?

“Fratel Carlo Carretto non era solo un sognatore. Sapeva contemplare il creato, e allo stesso tempo lavorare la terra. Chi si recava al convento di San Girolamo a Spello (migliaia e migliaia di persone, soprattutto giovani, tra gli anni ‘70 ed inizio anni ’80 del secolo scorso), ascoltava la Parola e poi dava una mano in cucina. Oppure zappava l’orto. Carlo Carretto stava con il popolo di Dio. Nulla di più”.

Quindi il vento soffia dove vuole?

“Sappiamo che il vento dello Spirito soffia dove vuole. E delle volte ci fa pure delle sorprese gradite. Quando papa Giovanni XXIII convocò i cardinali per dire loro che avrebbe convocato il Concilio Vaticano II, il vento dello Spirito ci ha messo del suo.

Allo stesso tempo, da inguaribili sognatori della porta accanto e del cielo che sa sorridere alla terra, ogni tanto anche noi laici dovremmo allenarci a spingere questo vento impetuoso che c’è sempre nella Chiesa di Gesù, con le nostre preghiere e i nostri atti concreti, in direzione ‘ostinata e contraria’, direbbe Fabrizio de André. In favore degli ultimi, dei disagiati, dei fragili, di chi scappa da guerre e fame. Un vento, insomma, che ci faccia respirare tutto il bello di un Vangelo che abbraccia l’umanità”.

Settimana per l’unità dei cristiani: fa’ questo e vivrai

Il sussidio per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che si svolge dal 18 al 25 gennaio è stato preparato da un Gruppo ecumenico locale del Burkina Faso, coordinato dalla comunità locale di ‘Chemin Neuf’ sul tema ‘Ama il Signore Dio tuo… e ama il prossimo tuo come te stesso: “Quanti sono stati coinvolti nella stesura del testo (fratelli e sorelle dall’Arcidiocesi cattolica di Ouagadougou, dalle Chiese protestanti, dagli organismi ecumenici e dalla CCN in Burkina Faso) hanno collaborato generosamente alla stesura delle preghiere e delle riflessioni, vivendo questa esperienza di lavoro insieme come un vero cammino di conversione ecumenica”.

Parma ha festeggiato sant’Ilario di Poitiers attraverso l’educazione del cuore

“Ogni anno la festa di Sant’Ilario mi muove a rivolgere alcune parole alla città. Le metto, come sempre, alla benevolenza di chi le leggerà, premettendo alcune convinzioni: sabato scorso Parma ha celebrato il suo patrono, sant’Ilario di Poitiers con un messaggio alla città di mons. Enrico Solmi dal titolo ‘Educare il cuore’, che è stata un’occasione per attingere alla propria storia, ma anche per guardare avanti, con un vigore che sa cogliere dalle sfide lo stimolo per un futuro nuovo, che va costruito insieme.

1^ Domenica Tempo Ordinario: il Battesimo di Gesù al Giordano

Il Battesimo di Gesù è la seconda Epifania, una seconda manifestazione della divinità di Gesù con la quale dà inizio alla sua vita pubblica. Con il Battesimo al Giordano inizia la sua missione salvifica. Non aveva Gesù alcun bisogno di farsi battezzare; in Lui non c’era ombra di peccato, ma il Padre celeste ora interviene per presentare Gesù al mondo e strapparlo dall’anonimato. Si legge nel Vangelo: uscito dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e li Spirito Santo discendere su di Lui in forma di colomba, mentre una voce dal cielo additava Gesù: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato. In Te ho posto il mio compiacimento’.

Una Luce di nome Silvia: la storia di Silvia Tassone

Silvia Tassone nasce il 14 novembre 1996 in Calabria (Soverato, Cz), da genitori credenti. Nel febbraio 2006, Silvia è impegnata con i balletti a scuola in preparazione del Carnevale. Quando torna a casa, sente un dolore vicino al ginocchio. Crede che non sia nulla di grave: forse ha sbattuto contro un banco. Una radiografia e una risonanza magnetica presso l’ospedale cittadino lasciano capire che si tratta di qualcosa di grave…

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