Papa Francesco agli atleti vaticani: lo sport favorisca la pace

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Nell’anno delle Olimpiadi papa Francesco ha incontrato gli atleti di Athletica Vaticana, accompagnati dalle famiglie, sottolineando l’importanza dello sport come espressione culturale: “Esprimo la mia gioia per la presenza di Athletica Vaticana sulle strade, nelle piste e nei campi da gioco, e per la vostra testimonianza cristiana nel grande mondo dello sport, che oggi rappresenta la più diffusa espressione culturale, a patto che si mantenga sempre quella amatorialità che custodisce lo sport. Il mio saluto riconoscente va anche alle Autorità sportive internazionali e italiane che, con la loro presenza, testimoniano la vivacità del dialogo e della collaborazione con la Santa Sede”.

In questo anno olimpico il papa ha evidenziato il valore della ‘tregua olimpica’: “E’ significativo che questo nostro incontro avvenga nei primi giorni del 2024, che è Anno Olimpico e Paralimpico. Ripensando al valore della ‘tregua olimpica’, la mia speranza è che, nel momento storico particolarmente buio che stiamo vivendo, lo sport possa gettare ponti, abbattere barriere, favorire relazioni di pace”.

Quindi ha ringraziato gli atleti per l’impegno a promuovere la fraternità attraverso lo sport: “Con uno stile improntato alla semplicità, esattamente da cinque anni, Athletica Vaticana si impegna a promuovere la fraternità, l’inclusione e la solidarietà, testimoniando la fede cristiana tra le donne e gli uomini di sport, amatori e professionisti…

Le iniziative di Athletica Vaticana (da quelle più semplici e spontanee alla partecipazione ad eventi sportivi internazionali) acquistano il loro pieno senso in quanto espressione di una comunità formata da donne e uomini che, legati dal comune servizio alla Santa Sede, vivono la loro passione sportiva come esperienza di evangelizzazione”.

Per questo lo sport è ‘vicinanza’: “Per questo, oltre all’attività sportiva, la vostra associazione propone anche momenti di preghiera e di servizio ai più bisognosi. Rientra in pieno nella vostra missione la vicinanza (parola-chiave) concreta ai più fragili: penso alle iniziative con i giovani con disabilità fisica o intellettiva, con le detenute e i detenuti, con i migranti, con le famiglie più povere.

Ed è bello che a questi incontri partecipino tutti con la stessa dignità, compresi campioni olimpici e paralimpici, diplomatici e membri della Curia. Riprendo la parola ‘vicinanza’, una vicinanza che con lo sport si fa tenera. Come Dio con noi: Dio è vicino ed è tenero, e per questo è compassionevole”.

Lo sport è necessario per abbattere le barriere: “Lo sport è un mezzo per esprimere i propri talenti, ma anche per costruire la società. Lo sport, infatti, ci insegna il valore della fraternità. Non siamo isole: in campo, non importa la provenienza, la lingua o la cultura di una persona. Ciò che conta è l’impegno e l’obiettivo comune.

Questa unione nello sport è una metafora potente per la nostra vita. Ci ricorda che, nonostante le nostre differenze, siamo tutti membri della stessa famiglia umana. Lo sport ha il potere di unire le persone, al di là dalle loro abilità fisiche, economiche o sociali. E’ uno strumento di inclusione che rompe le barriere e celebra la diversità”.

Inoltre lo sport insegna al rispetto delle regole: “Vincere con umiltà e accettare la sconfitta con dignità sono valori che lo sport insegna e che devono essere vissuti nella vita di ogni giorno per costruire una società più giusta e fraterna…

Lo sport ci mostra pure che possiamo affrontare con pazienza e determinazione i nostri limiti. Ogni atleta, attraverso la disciplina e l’impegno, ci insegna che con la fede e la perseveranza possiamo raggiungere traguardi che mai avremmo pensato possibili. Questo messaggio di speranza e coraggio è cruciale, specialmente per i giovani”.

E’ un incoraggiamento ad ‘incarnare’ i valori cristiani: “Incoraggio ciascuno di voi a vedere lo sport come un percorso di vita che vi aiuti a costruire una comunità più solidale e per portare avanti i valori della vita cristiana: lealtà, sacrificio, spirito di gruppo, impegno, inclusione, ascesi, riscatto. Avanti, care amiche e amici di Athletica Vaticana! E non dimenticatevi dell’amatorialità, che è come il succo che dà vita all’attività sportiva. Date sempre il meglio di voi stessi!”

In precedenza papa Francesco aveva incontrato nella basilica di San Giovanni in Laterano oltre 800 tra sacerdoti, diocesani e religiosi, e diaconi permanenti in servizio pastorale nella diocesi di Roma, lanciando un appello all’evangelizzazione a tutta la comunità ecclesiale; quindi ha annunciato che riprenderà a visitare le parrocchie della diocesi, dopo lo stop imposto dalla pandemia.

Secondo quanto riportato da Rainews il papa ha spiegato che il provvedimento sulle benedizioni riguarda ‘le persone, non le organizzazioni. Se viene l’associazione Lgbt no, le persone invece sempre’, facendo un esempio: ‘Quando benediciamo un imprenditore non ci chiediamo se ha rubato’.

Ed ha chiarito la propria posizione su X dell’account Pontifex: “La pace esige il rispetto della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. I tentativi di introdurre nuovi diritti, non sempre accettabili, producono colonizzazioni ideologiche che provocano divisioni anziché favorire la pace, come nel caso della teoria del gender”. 

 (Foto: Santa Sede)

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