Da Lubiana i giovani camminano per la pace

Condividi su...

Alla fine di ogni anno migliaia di giovani provenienti da vari Paesi si riuniscono per cinque giorni in una città europea, per pregare e condividere la vita della popolazione e delle comunità ecclesiali locali; e così, dopo Madrid, Breslavia, Torino e Rostock, il 46° Meeting europeo della Comunità di Taizé si incontra da oggi fino a lunedì 1° gennaio 2024 a Lubiana, che ha come filo conduttore la lettera per il 2024 scritta dal nuovo priore di Taizé, fratel Matthew, intitolata ‘Camminare insieme’, secondo la testimonianza di un giovane, appena arrivato nella capitale slovena:

“Il pellegrinaggio è un evento importante per chi lo intraprende, per chi osa mettersi in cammino e correre il rischio di fallire, ma anche per chi accoglie gli altri e, così facendo, riceve più di quanto dà… Condividono più, molto più, dei loro beni; condividono le loro vite, le loro convinzioni, le loro speranze”.

Infatti sono almeno 5.000 i giovani di ogni confessione cristiana arrivati a Lubiana, scelta dai monaci di Taizé in quanto simbolo e ponte di dialogo tra oriente e occidente, tra nord e sud. Alcuni di essi, tra cui il nuovo priore, fratel Matthew, avevano già partecipato a uno storico incontro a Lubiana prima della caduta del Muro di Berlino, quando ancora gli spostamenti tra est e ovest erano difficili, nel 1987. Il 46° raduno europeo è il secondo che si svolge nel tragico contesto della guerra in Ucraina, da dove verranno circa 200 giovani, tra cui anche ragazzi russi e bielorussi.

Oggi, dopo la sistemazione nelle parrocchie e famiglie ospitanti, alle ore 18.00 si svolgerà la prima preghiera serale nel complesso sportivo Stožice Arena, guidata da una cinquantina di fratelli di Taizé, a cui seguirà la prima meditazione di fratel Matthew. Domani e sabato alle ore 8.30 i giovani parteciperanno alla preghiera mattutina per poi riunirsi in piccoli gruppi di riflessione e incontrare persone coinvolte nella vita ecclesiale locale.

Domenica 31 dicembre sarà segnata dalla tradizionale veglia di preghiera per la pace, alle ore 23, seguita dalla ‘Festa delle Nazioni’. Il giorno successivo i giovani parteciperanno alla celebrazione dell’anno nuovo nelle comunità ospitanti, prima di fare ritorno ciascuno nella propria nazione. Alcuni, lungo il viaggio, si fermeranno a Milano dove, la sera del 2 gennaio, nella basilica di sant’Eustorgio, sarà celebrata una preghiera ecumenica con i canti di Taizé.

Molti i messaggi da parte dei rappresentanti delle Chiese europee tra cui quello di papa Francesco, che ha esortato i giovani a ‘camminare insieme’ ed a costruire ‘un mondo diverso’: “Voi infatti siete l’oggi di Dio, l’oggi della Chiesa! La Chiesa ha bisogno che siate pienamente voi stessi. Come Chiesa, voi siete il Corpo del Signore risorto presente nel mondo. Cari amici, viviamo in un mondo pieno di rumore dove i valori del silenzio e dell’ascolto sono soffocati.

In questo contesto vi invito a riscoprire la dimensione profonda dell’ascolto. Ascoltare è un atto d’amore. E’ al centro della fiducia. Senza ascolto, poche cose possono crescere o svilupparsi. Ascoltare ti permette di dare all’altra persona lo spazio di cui ha bisogno per esistere… Viviamo tempi difficili con conflitti e guerre sparsi in tutto il mondo, perché nessuno ascolta più”.

Ha sottolineato il senso di camminare insieme: “Camminare insieme significa sbarrare la strada all’emarginazione, alla chiusura, all’esclusione e al rifiuto di una categoria di persone. Diventerete costruttori di ponti tra popoli, culture e religioni, per un mondo stabile e aperto. Dobbiamo impegnarci a vivere come il nostro Maestro e Signore Gesù che non ha escluso nessuno dal suo cammino.

Radicato nella comunione con Dio, Cristo ha condiviso la sua vita con coloro che venivano a lui. Riconosceva la presenza di Dio negli emarginati della società e anche nelle persone che non appartenevano al suo popolo”.

Anche il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, ha mandato il proprio saluto, spronandoli al dialogo nella tradizione spirituale di Taizè: “In questo periodo cruciale, a cavallo di due anni, in cui la pace in Europa e nel mondo richiede il nostro impegno totale, siamo chiamati a lavorare insieme per un futuro di giustizia, riconciliazione e solidarietà. Possano le vostre discussioni affrontare le sfide del nostro tempo, incoraggiando tutti a contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più giusto.

Come dice san Basilio Magno: ‘senza la pace con tutti i popoli, per quanto è nelle mie possibilità, non posso dirmi degno servitore di Gesù Cristo’… Ci auguriamo che questi giorni siano segnati dalla creazione di nuove amicizie, dalla crescita di una comprensione più profonda del prossimo e dalla scoperta della diversità della fede cristiana in questo ricco contesto europeo. Possa questa esperienza essere per voi un passo significativo nel vostro comune cammino di fede, trasformazione e dialogo in Cristo”.

Inoltre l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, ha sottolineato l’originalità della Comunità di Taizé: “Che straordinaria benedizione rappresenta da molti anni la comunità di Taizé per le Chiese! I vostri temi dell’ascolto, del viaggio, dell’essere con gli altri, del dimorare con Dio e con gli altri, sono assolutamente centrali per ciò che le chiese cristiane hanno da offrire al nostro mondo angosciato e sofferente. I giovani sono la speranza del mondo e le mie preghiere per un incontro stimolante ed edificante vi accompagnano”.

Il Segretario Generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese, Rev. Jerry Pilay, ha evidenziato il particolare momento in cui vive l’’Europa: “Vi incontrate in un momento particolarmente doloroso per l’Europa ed anche per il mondo. Un motivo in più per riunirci nella fede. Il mondo ha bisogno di te, della tua giovinezza e della tua visione, della tua verità e del tuo desiderio di abbracciare la vita e servire l’umanità.

In questi giorni difficili, in cui così tante persone sono a pezzi, soffrono e si disperano, qualcuno deve difendere la speranza. Lascia che sia tu! Dio lo desidera, Cristo lo ispira e lo Spirito lo rende possibile. Al Consiglio Ecumenico delle Chiese ci uniamo al vostro pellegrinaggio che è anche il nostro. Cammineremo insieme. Pregheremo insieme. Lavoreremo insieme per la giustizia, la pace e la riconciliazione… Dio della vita ci guida. Abbracciamo la vita, con tutti i suoi pericoli e tutte le sue possibilità, e, uniti in Cristo, viviamo nell’amore per il mondo e per il suo futuro”.

Infine il Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, Rev. Anna Burghardt, ha messo in evidenza l’importanza dell’ascolto: “Oggi, come pellegrini che si assumono il rischio di ascoltare attivamente, voi aprite uno spazio dove lo Spirito Santo può agire, riunendoci in modi inaspettati per vivere in comunione, per vivere insieme nell’unità, nella diversità riconciliati.

L’ascolto è un’avventura evangelica. L’ascolto apre una strada in mezzo alla violenza e alla guerra, che mettono gli esseri umani e le comunità gli uni contro gli altri. L’ascolto è un’espressione di fede che ci libera, che ci libera dalla morsa della cultura del successo e della prosperità, che imprigiona tante persone oggi. La vostra testimonianza, quando vi riunite e pregate, quando ascoltate in silenzio, è molto necessaria nel nostro mondo oggi”.

Nella lettera fratel Matthew ha descritto la bellezza della veglia ecumenica in piazza san Pietro: “Ripensando a questa esperienza, cosa possiamo cogliere? In che modo può aprire un futuro per un cammino insieme tra i cristiani? ‘Uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli e sorelle’ (Matteo 23,8), dice Gesù. I cristiani non sono forse sorelle e fratelli, uniti in una comunione, certamente ancora imperfetta ma tuttavia reale? Non è forse Cristo che ci chiama e ci apre il cammino per andare avanti con Lui come compagni di strada, insieme a coloro che vivono ai margini della nostra società?”.  

Free Webcam Girls
151.11.48.50