Natale: Dio ha passione per l’uomo

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Questo è il tempo della vergogna, della sfiducia, del risentimento e della sofferenza. Mi riservo da cinque anni solo questa opportunità annuale per gli auguri in prossimità del Santo Natale e dell’anno che verrà per scrivervi brevemente cari amministratori del bene comune. La sanità non è un problema di questo o di quell’altro schieramento politico.

Non la si potrà conseguire semplicemente attraverso una legge o un procedimento della legge, attraverso un singolo programma elettorale o in un singolo anno. Si tratta di sconfiggere anni di oppressione, di corruzione, di individualismo e di molti ostacoli creati per non essere i migliori.

Vittime della vergogna, della disperazione, della sofferenza, del risentimento, della sfiducia nelle istituzioni che rappresentate e che custodite, sono gli ammalati di ogni etnia, ricchi e poveri, giovani ed anziani, persone illustri e gente del popolo.

Vittime sono gli esseri umani che vengono mandati a casa ascoltando come Maria e Giuseppe duemila anni fa: ‘non c’è posto per voi nell’alloggio’, “la prossima visita possibile sarà ad agosto duemila e ventiquattro o l’operazione non potrà essere eseguita prima del duemila e venticinque”.

Chi conosce se fino a questi estenuanti tempi di attesa e di sofferenza al malato serviranno le cure richieste e se sarà ancora vivo? Eppure in questa nostra regione: la Basilicata e in molte regioni della nostra Italia ormai da tempo e il Covid ha dato ulteriormente la sferzata finale è routine quotidiana e si va avanti proprio così.

Il senatore R. Kennedy affermava: ‘Ogni volta che una vita viene privata, ogni volta che strappiamo la tela della vita che un altro faticosamente, tessuto per sé e per i suoi figli, viene avvilita l’intera Regione’. Si domandava e scriveva san Giovanni Paolo II nella ‘Novo millennio ineunte’: “E’ possibile, che nel nostro tempo, ci sia ancora chi manca delle cure mediche più elementari”?

Cari uomini e donne impegnate nel servizio della politica, allora si tratta di realizzare una sanità pubblica fra i nostri concittadini come sancisce la Costituzione Italiana all’Articolo 32: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti…’.

Il problema non è quali programmi cercare di mettere in atto e lo vedremo soprattutto nei prossimi appuntamenti elettorali, ma è se riusciamo a trovare tra di noi e scavando nei nostri cuori un senso di umanità gratuita e disinteressata che ci indichi e ci ricordi le ineludibili verità della nostra esistenza. Il Natale del Signore Gesù risponde a queste domande.

Dobbiamo ammettere in cuor nostro che il presente e il futuro della nostra Lucania non può essere decisa e costruita sulla disgrazia e sofferenza altrui, la morte ad esempio di una persona perché non c’era personale in pronto soccorso perché già membri di altri aziende ospedaliere e turni di lavoro improponibili come la sofferenza e sfiducia degli ammalati che oltre a combattere contro il loro male devono sentirsi dire: ‘Tu non hai diritto ad essere in questo ospedale perché sei di fuori regione’ o infine i lunghi ed estenuanti tempi di attesa per una visita semplice di controllo così di operazioni urgenti.

Questa è la situazione attuale nella nostra sanità locale e nazionale. Il paziente ha diritto a curarsi sempre e a curarsi dove vuole e soprattutto non ci può essere niente, non ci possono essere impedimenti pecuniari di prestazioni mediche di fronte alla coscienza dell’uomo in vista del benessere altrui e la salute degli esseri umani che sono anche dei cittadini che per promuovere e tutelare la loro salute riempiono con tasse le casse dello stato centrale.

La priorità è la salute, non solo il budget degli ospedali. La risposta alla crisi della sanità è lo sviluppo integrale dell’uomo come auspicava e scriveva il grande San Paolo VI e non il denaro. La priorità è la salute per tutti e non la salute come un mezzo per alcuni tra i politici per ottenere più facilmente popolarità e consenso.

Dobbiamo fare insieme uno sforzo per comprendere la situazione, per superare questa notte oscura come quella di duemila anni fa vissuta da Maria e Giuseppe, ma che poi fu illuminata con la nascita di Gesù.

Dovete capire cari politici inoltre che il problema da solo non sparisce. Pertanto avete solo un’alternativa. Potete tentare di affrontare questa montagna piena di difficoltà e sforzarvi di superarla; oppure voltare a voi stessi e al vostro popolo di cui fate parte e che siete chiamati a rappresentare, consentendo ancora una volta la delusione, la sofferenza, il risentimento e la vergogna, e lasciando ai vostri figli e nipoti un problema assai più grande della portata di una catena montuosa come le Alpi.

Nelle vostre mani e di quelle che vi aiutano e collaborano con voi vi è il futuro di realizzare qualcosa che possa migliorare la qualità dell’essere umano e del cittadino. Auguri di un Santo Natale a voi tutti e di un proficuo anno nuovo.

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