Papa Francesco racconta la meraviglia del presepe

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Nell’udienza generale pre natalizia papa Francesco ha dedicato al catechesi al presepe, ricordando gli 800 anni dall’avvenimento a Greccio, quando il Santo assisiate lo realizzò per creare lo stupore dell’incontro con Dio, seguendo il racconto di Tommaso da Celano (‘Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello’):

“Francesco non vuole realizzare una bella opera d’arte, ma suscitare, attraverso il presepe, lo stupore per l’estrema umiltà del Signore, per i disagi che ha patito, per amore nostro, nella povera grotta di Betlemme. Infatti il biografo del Santo di Assisi annota: ‘In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme’.

Io ho sottolineato una parola: lo stupore. E questo è importante. Se noi cristiani guardiamo il presepe come una cosa bella, come una cosa storica, anche religiosa, e preghiamo, questo non è sufficiente. Davanti al mistero dell’incarnazione del Verbo, davanti alla nascita di Gesù, ci vuole questo atteggiamento religioso dello stupore. Se io davanti ai misteri non arrivo a questo stupore, la mia fede è semplicemente superficiale; una fede ‘da informatica’. Non dimenticate questo”.

Inoltre ha ricordato che il presepe è ‘scuola di sobrietà’: “E una caratteristica del presepe, è che nasce come scuola di sobrietà. E questo ha molto da dire a noi. Oggi, infatti, il rischio di smarrire ciò che conta nella vita è grande e paradossalmente aumenta proprio sotto Natale (si cambia la mentalità di Natale): immersi in un consumismo che ne corrode il significato”.

Ha messo in guardia contro il pericolo di ridurre il Natale solo al consumismo: “E’ vero, che si vuole fare dei regali, questo va bene, è un modo, ma quella frenesia di andare a fare le spese, questo attira l’attenzione da un’altra parte e non c’è quella sobrietà del Natale. Guardiamo il presepio: quello stupore davanti al presepio. A volte non c’è spazio interiore per lo stupore, ma soltanto per organizzare le feste, per fare le feste”.

Invece il presepe è la dimostrazione che Dio si fa bambino: “E il presepe nasce per riportarci a ciò che conta: a Dio che viene ad abitare in mezzo a noi. Per questo è importante guardare il presepe, perché ci aiuta a capire quello che conta e anche le relazioni sociali di Gesù in quel momento, la famiglia Giuseppe e Maria, e le persone care, pastori. Le persone prima delle cose. E tante volte noi mettiamo le cose prima delle persone. Questo non funziona”.

Ma il presepe è anche gioia, come raccontano le cronache francescane: “Ma il presepe di Greccio, oltre che quella sobrietà che fa vedere, parla anche di gioia, perché la gioia è una cosa differente dal divertimento. Ma divertirsi non è una cosa cattiva se si fa sulle strade buone; non è una cosa cattiva, è una cosa umana. Ma la gioia è più profonda ancora, più umana.

Ed alle volte c’è la tentazione di divertirsi senza gioia; divertirsi facendo rumore, ma la gioia non c’è. E’ un po’ la figura del pagliaccio, che ride, ride, fa ridere, ma il cuore è triste. La gioia è la radice di un buon divertimento per Natale… La sobrietà, lo stupore, ti porta alla gioia, la vera gioia, non quella artificiale”.

E tale gioia deriva dalla vicinanza di Dio all’umanità: “No, era la gioia che trabocca dal cuore quando si tocca con mano la vicinanza di Gesù, la tenerezza di Dio, che non lascia soli, ma con-sola. Vicinanza, tenerezza e compassione, così sono i tre atteggiamenti di Dio. E guardando il presepio, pregando davanti al presepio, noi potremo sentire queste cose del Signore che ci aiutano nella vita di ogni giorno”.

Il presepe è come un pozzo a cui ognuno può dissetarsi: “Cari fratelli e sorelle, il presepe è come un piccolo pozzo dal quale attingere la vicinanza di Dio, sorgente della speranza e della gioia. Il presepe è come un Vangelo vivo, un Vangelo domestico. E’ come il pozzo nella Bibbia, è il luogo dell’incontro, dove portare a Gesù, come hanno fatto i pastori di Betlemme e la gente di Greccio, le attese e le preoccupazioni della vita.

Portare a Gesù le attese e le preoccupazioni della vita. Se davanti al presepe affidiamo a Gesù quanto abbiamo a cuore, proveremo anche noi ‘una gioia grandissima’, una gioia che viene proprio dalla contemplazione, dallo spirito di stupore con il quale io vado a contemplare questi misteri. Andiamo davanti al presepe. Ognuno guardi e lasci che il cuore senta qualcosa”.

Al termine della catechesi ha rivolto un pensiero alle vittime del terremoto in Cina: “Rivolgo il mio pensiero alle vittime e ai feriti causati dal devastante terremoto che nella giornata di lunedì scorso ha colpito le Province cinesi del Gansu e del Qinghai. Sono vicino con l’affetto e la preghiera alle popolazioni sofferenti, incoraggio i servizi di soccorso e invoco su tutti la benedizione dell’Onnipotente, perché rechi conforto e sollievo nel dolore”.

E non ha dimenticato di continuare a pregare per coloro che soffrono a causa delle guerre: “Non dimentichiamo la gente, i popoli che soffrono il male della guerra. Le guerre sempre sono una sconfitta. Non dimentichiamo questo. Una sconfitta. Soltanto guadagnano i fabbricanti di armi.

Per favore, pensiamo alla Palestina, a Israele. Pensiamo all’Ucraina (c’è presente il signor ambasciatore), l’Ucraina martoriata, che soffre tanto. E pensiamo ai bambini in guerra, le cose che vedono. Andiamo al presepe e chiediamo a Gesù la pace. Lui è il principe della pace”.

Inoltre fino al prossimo 2 febbraio in ogni chiesa francescana si può ottenere l’indulgenza plenaria in occasione dell’anniversario del Natale di Greccio, come si legge sul sito dell’Ordine dei Frati Minori: “In occasione dell’800° anniversario del ‘Natale di Greccio’, la Penitenzieria Apostolica ha concesso l’Indulgenza plenaria a tutti i fedeli che, dall’8 dicembre 2023 (Solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria) al prossimo 2 febbraio (Festa della Presentazione al tempio di Nostro Signore Gesù Cristo) andranno a visitare un presepe in una chiesa affidata ai frati francescani in tutto il mondo”.

(Foto: Santa Sede)

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