Da Firenze una marcia per la pace in Medio Oriente

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“Ancora una volta il mio pensiero va a quanto sta accadendo in Israele e in Palestina. Sono molto preoccupato, addolorato, prego e sono vicino a tutti coloro che soffrono, agli ostaggi, ai feriti, alle vittime e ai loro familiari. Penso alla grave situazione umanitaria a Gaza e mi addolora che anche l’ospedale anglicano e la parrocchia greco-ortodossa siano stati colpiti nei giorni scorsi.

Rinnovo il mio appello affinché si aprano degli spazi, si continuino a far arrivare gli aiuti umanitari e si liberino gli ostaggi. La guerra, ogni guerra che c’è nel mondo (penso anche alla martoriata Ucraina) è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana. Fratelli, fermatevi! Fermatevi!”

Partendo  da queste parole di papa Francesco al termine dell’Angelus domenicale p. Bernardo Gianni, priore dell’abbazia di San Miniato al Monte di Firenze, invita a partecipare questa sera alle ore 18.30 alla fiaccolata silenziosa e senza bandiere dal Ponte alle Grazie di Firenze a san Miniato al Monte per ‘un messaggio sempre rinnovato di pace e di speranza’, come affermava sempre il sindaco Giorgio La Pira, ricordando:

“le scene raccapriccianti di uomini, donne e bambini rastrellati casa per casa e le uccisioni deliberate di inermi a sangue freddo hanno risvegliato dal torpore la nostra coscienza che in questi ultimi, terribili giorni dovrebbe aver acquisito una volta per sempre che la guerra e i suoi perversi propositi di pulizia etnica, ovunque essi si manifestino, segnalano che la nostra umanità ha sconfitto se stessa affermando il primato della violenza assassina e quello, sempre seducente, della ritorsione rispetto alla via, senza dubbio ardua ma così qualificante e costruttiva, del dialogo, della reciprocità e della condivisione”.

Ed ha esortato a non dimenticare Gerusalemme: “Nella luce di questa esigente, ma anche appassionante consapevolezza per tutte e tutti, senza distinzioni di fede e di sensibilità politica, Gerusalemme, il cui nome significa ‘città santa della pace’, e tutta la regione mediorientale sono luoghi simbolici, ma reali nel cui fascinoso e sofferto splendore plurimillenario, accanto ad una irresistibile forza di ispirazione,  si verifica con particolare urgenza come solo la pratica della pace possa generare un futuro che sia veramente capace di appassionare al bene della vita e alla responsabilità creativa il cuore e l’intelligenza delle nuove generazioni, lì come altrove”.

E’ un invito per tutti a partecipare per far sentire la voce profetica di Giorgio La Pira: “Per noi, poi, che viviamo in questo insigne crocevia di arte e di ingegno, dovrebbe sempre risuonare nel cuore la voce forte e profetica del sindaco Giorgio La Pira che ancora oggi ci invita a guardare alla nostra Firenze come la ‘città sul monte: bella, come la Gerusalemme messianica, irradiante pace e luce’…

Care concittadine e cari concittadini, il privilegio che è vivere a San Miniato al Monte quasi mi obbliga a gridare queste parole, condividendo adesso con voi quella coraggiosa ‘convocazione’ se non di popoli diversi, almeno di tutta la cittadinanza, perché salendo su questo monte, tornando a contemplare da quassù la bellezza splendida e sempre vulnerabile della nostra città, ci riappropriamo di quanto ci accomuna come uomini e donne”.

E’ un invito ad uomini e donne, ripetendo l’invito che il poeta Mario Luzi fece nel 1986 a san Giovanni Paolo II: “Sarebbe veramente un dono nel dono se accogliessero questo mio fraterno invito le amiche e gli amici della comunità israelitica e della comunità islamica che con la loro presenza esprimono da molto tempo la ricchezza organica e plurale della nostra concittadinanza.

Averle su a San Miniato al Monte lunedì sera, abbracciate dal nostro disinteressato affetto e dal nostro profondo rispetto per la loro indicibile sofferenza, sarebbe veramente un segno profetico di incalcolabile valore e significato, la cui fecondità di bene, ben oltre i contingenti steccati dell’odio e del sospetto, restituirebbe alla nostra città la possibilità di tornare a ridire al mondo intero con più verità e speranza”.

L’invito è stato accolto da Rondine – Cittadella della Pace, come ha affermato il presidente Franco Vaccari: “In questi giorni in cui la ferocia e la brutalità della guerra imperversa è ancora più importante trovare spazi per il dialogo tra i popoli.

Il contributo più grande che ognuno di noi oggi può portare è quello di fare tutto quello che possiamo per spezzare la catena dell’odio e della violenza. Siamo grati a padre Bernardo per questa chiamata alla società civile e alle diverse comunità nel segno della famiglia umana”.

(Foto: Abbazia San Miniato al Monte)

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