Bolzano-Bressanone:i martiri risveglino la fede

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Da quest’anno è cambiata la data di celebrazione della solennità dei patroni della diocesi di Bolzano-Bressanone, i martiri san Cassiano e san Vigilio, trasferita al 13 agosto,perché molti presbiteri e laici avevano fatto presente che la solennità, finora fissata il sabato della seconda settimana di Pasqua, non poteva più essere celebrata adeguatamente viste le mutate condizioni pastorali. Il vescovo Muser ha scelto il 13 agosto come nuova data per festeggiare i due patroni diocesani, in quanto la solennità di san Cassiano era fissata in questo giorno da tempo nell’allora diocesi di Bressanone.

Mons. Muser ha presieduto la santa messa nel duomo di Bressanone, dove sono state esposte le reliquie dei due santi, ha precisato che tale festa è occasione per ribadire il valore della vita: “La festa dei nostri patroni diocesani è un’occasione per ribadire un segno distintivo e decisivo per noi cristiani di oggi: dobbiamo essere riconosciuti per il nostro atteggiamento nei confronti della vita e per la responsabilità che abbiamo ricevuto dalla fede nei confronti della vita”.

Il vescovo ha ribadito che la vita è dono: “Non di rado il valore della vita e della persona si misura da quanto si possiede, quanto dimostra e quanto fa. La fede cristiana, invece, riconosce la vita in primo luogo come un dono e come un compito che ci è stato affidato da Dio. L’essere è sempre più importante del fare, dell’efficienza e del possesso”.

E’ stato un invito ad affrontare la vita con gioia: “Dobbiamo impegnarci in tutto ciò che la promuove. I cristiani, partendo dalla fede, devono far sentire la loro voce in modo coraggioso e deciso contro un certo scetticismo odierno molto diffuso nei confronti della vita, contro un timore esagerato per il futuro e anche contro la pretesa di poter disporre noi stessi della vita; e questa voce coraggiosa fa bene a noi, alla nostra terra e al nostro tempo”.

Quindi c’è bisogno di una cultura della vita: “Per arrivare ad una tale cultura della vita, bisogna essere disposti a sostenere e a praticare la pace. Noi, che cosa possiamo fare, quando si tratta della guerra in Ucraina e in tante altre zone del mondo?

Con realismo e delusione rispondiamo: poco. Ma per nessuno di noi è facile trovare scuse quando si tratta della pace nel proprio matrimonio e nella propria famiglia, con i vicini, al proprio posto di lavoro, con i parenti, tra i gruppi linguistici nella nostra terra.

Tutti possiamo essere promotori di pace oppure distruttori di pace. Purtroppo: sembra essere più facile parlare di vittoria che di pace, nel grande e nel piccolo. Una cosa è certa: il primo disarmo inizia sempre nei nostri pensieri, nei nostri sentimenti e nelle nostre parole. E’ qui che abbiamo bisogno di una cultura del dialogo adeguata, nella vita personale e in quella sociale e politica, anche in vista delle elezioni provinciali ormai vicine”.

Quindi occorre impegnarsi nella sua promozione: “Affermando la vita, affrontandola con gioia, dobbiamo impegnarci in tutto ciò che la promuove. I cristiani, partendo dalla fede, devono far sentire la loro voce in modo coraggioso e deciso contro un certo scetticismo odierno molto diffuso nei confronti della vita, contro un timore esagerato per il futuro e anche contro la pretesa di poter disporre noi stessi della vita; e questa voce coraggiosa fa bene a noi, alla nostra terra e al nostro tempo”.

Mentre nel messaggio ai fedeli ha raccontato chi sono i santi patroni della diocesi: “Cassiano morì da martire come maestro cristiano a Imola intorno all’anno 304. La sua venerazione si affermò nella nostra terra sul sacro monte del Tirolo, Sabiona, dove una chiesa in suo onore è attestata con certezza intorno all’anno 850. Nel 993, le reliquie di San Cassiano venerate a Sabiona furono trasferite nella cattedrale di Bressanone, appena costruita.

Vigilio, romano di origine, fu il terzo vescovo di Trento, nella seconda metà del IV secolo. È certo che la sua predicazione missionaria lo portò nelle zone della Bassa atesina, di Oltradige e nei dintorni di Bolzano. Dal 1964, anno di istituzione dell’attuale diocesi di Bolzano – Bressanone, è il nostro patrono diocesano insieme a san Cassiano”.

E’ un invito per i fedeli a scoprire la fede: “Come 103° vescovo della nostra diocesi, associo questa festa a una speranza: che la fede cristiana, che ha plasmato in modo decisivo il nostro Paese, non sia archiviata come qualcosa di antiquato.

Che le persone conoscano la fede, ne parlino, si impegnino, raccontino le loro esperienze di cristiani. Mi auguro che la gente riscopra la bellezza e la forza della fede e che in questo modo la nostra vita e la nostra società, soprattutto i nostri bambini e i nostri giovani, vengano a contatto con la persona e il messaggio di Gesù Cristo.

Cassiano e Vigilio, che rappresentano gli albori della fede nella nostra diocesi, ci dicono: oggi tocca a noi! Siamo sulle spalle degli apostoli, dei martiri, dei santi, dei vescovi, dei sacerdoti e dei religiosi, di tante madri e padri, di tante donne e uomini che hanno creduto prima di noi. Oggi la trasmissione della fede spetta a noi. Sta anche a noi decidere se la fede cristiana sarà preservata per le generazioni future”.

(Foto: diocesi di Bolzano)

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