Guerra tra Ucraina e Russia: le associazioni cattoliche sostengono la missione di pace del card. Zuppi

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La guerra sul fronte ucraino-russo continua senza una tregua ed in occasione del 90° anniversario della fondazione del movimento ‘Gioventù ucraina per Cristo’, Sua Beatitudine Sviatoslav, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, durante l’incontro con i giovani a Leopoli, ha affrontato la questione riguardante il bombardamento del centro di Odessa nella notte del 23 luglio, rispondendo ad una domanda relativa al bombardamento e conseguente distruzione della Cattedrale della Trasfigurazione, importante luogo di culto, consacrata dal patriarca di Mosca Kirill nel 2010.

Durante il dialogo con i giovani, Sua Beatitudine Sviatoslav ha sottolineato l’importanza della solidarietà, soprattutto nei confronti dei fedeli della Cattedrale della Trasfigurazione, che sono stati colpiti duramente dalle bombe:

“Ritengo che le persone che si recavano in quella cattedrale a pregare stiano vivendo momenti di profondo dolore oggi. Dovremmo assolutamente provare empatia nei loro confronti, poiché un razzo russo ha colpito non solo il luogo sacro del loro tempio, ma anche il loro cuore. Immaginate di avere un patriarca che in passato ha consacrato la chiesa, e poi ha benedetto il razzo che ha devastato quel luogo sacro!

E’ davvero una tragedia… Per questo è fondamentale mostrare una sincera solidarietà verso queste persone in questo momento difficile. Non so se colui che ha premuto quel pulsante, quel criminale russo, abbia compreso che quel razzo avrebbe preso di mira non il porto di Odessa, ma la Cattedrale della Trasfigurazione”.

La Cattedrale della Trasfigurazione è il più grande luogo di culto ortodosso di Odessa, appartenente alla Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca. Questo edificio storico subì una completa distruzione durante il periodo di Stalin; tuttavia nel 2005 fu avviata la sua ricostruzione. Nel 2010, il rinnovato complesso fu solennemente consacrato dal Patriarca Kirill.

Alcuni giorni prima, il metropolita Hilarion di Budapest ha rilasciato un’intervista a RIA Novosti, l’agenzia di stampa statale russa sullo scontro armato tra Russia e Ucraina: “Interi territori diventano inabitabili! È con profondo dolore che percepisco ciò che sta accadendo, in particolare la sofferenza e il dolore di persone pacifiche, soprattutto perché su entrambi i lati della linea delle ostilità ci sono, tra l’altro, i figli della Chiesa ortodossa russa unita”.

Inoltre martedì 25 luglio il metropolita Onufry ha incontrato personalmente Viktor Yelensky, capo del Servizio statale dell’Ucraina per l’etnopolitica e la libertà di coscienza (DESS). Durante l’incontro sono state discusse una serie di questioni relative alla politica stato-chiesa in Ucraina.

Durante la conversazione, Sua Beatitudine il metropolita Onufriy ha sottolineato che la Chiesa ortodossa ucraina, secondo la sua costituzione, è dotata di tutti i diritti che le consentono di svolgere la sua missione in modo esclusivamente indipendente nella società ucraina, e ha confutato le accuse sull’influenza su di essa dei religiosi centri situati al di fuori dello stato ucraino.

Il Primate ha anche sottolineato che la posizione ecclesiale generale della Chiesa ortodossa ucraina consiste nel sostenere pienamente le azioni delle autorità per preservare la sovranità dell’Ucraina in tutti i suoi territori, nonché nella lotta contro l’aggressione russa, che è stata più volte evidenziata nelle dichiarazioni ufficiali documenti adottati con deliberazioni sinodali e conciliari.

Mentre dall’Italia gran parte dell’associazionismo cattolico italiano (ACLI, AGESCI, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, CIF, Centro Internazionale Hélder Câmara, Città dell’uomo aps, Confcooperative, Comunione e Liberazione, Coordinamento delle Teologhe Italiane, CSI-Centro Sportivo Italiano, C3DEM, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, FOCSIV (Federazione Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario), Fondazione don Lorenzo Milani, Fondazione Don Primo Mazzolari, Fondazione La Pira, Fondazione Magis, Fraternità Francescana Frate Jacopa, FUCI, Gruppo Abele, IPRI-CCP (Istituto Italiano di Ricerca per la Pace-Corpi Civili di Pace), Libera, MEC* (Movimento Ecclesiale Carmelitano), MCL-Movimento Cristiano Lavoratori, Rete Viandanti, Associazione Rosa Bianca, SERMIG, Argomenti 2000), sostiene le azioni di dialogo, intraprese dal papa attraverso le missioni del card. Zuppi:

“Le associazioni e i movimenti ecclesiali che continuano, senza sosta, a chiedere la discussione pubblica sull’adesione dell’Italia al Trattato Onu 2017 di messa al bando delle armi nucleari, esprimono il loro più convinto sostegno all’azione di pace in corso della Santa Sede per fermare il conflitto in Ucraina.

In uno scenario bellico sempre più instabile, che prepara la strada all’uso di armi sempre più micidiali, è dissennato ostacolare ogni tentativo ragionevole di impedire ulteriori morti e sofferenze indicibili come condizione necessaria per aprire serie trattative di pace da parte della diplomazia internazionale con il sostegno della società civile mondiale.

Suonano anacronistiche e inquietanti le tesi che si oppongono a un cessate il fuoco; esse ricordano le critiche contro l’appello levato da papa Benedetto XV per fermare ‘l’inutile strage’ della ‘grande guerra’.

Sosteniamo perciò, con la preghiera e l’impegno concreto, la missione di pace affidata al cardinale Matteo Maria Zuppi nella lettura feconda e vigile dei segni dei tempi. Spes contra Spem”.

Mentre il comboniano p. Alex Zanotelli ha chiesto di non tacere su quello che sta succedendo in Africa, dopo l’esplosione della guerra in Europa: “Non vi chiedo atti eroici, ma solo di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo italiano a capire i drammi che tanti popoli africani stanno vivendo.

Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo, come missionario e giornalista, uso la penna per far sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei mass-media italiani, come in quelli di tutto il modo del resto.

Trovo infatti la maggior parte dei nostri media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali, così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media, purtroppo, sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che veramente sta accadendo in Africa”.

Per tali motivi i popoli africani emigrano verso l’Europa, che vende le armi ai governanti di quegli Stati : “Non conoscendo tutto questo è chiaro che il popolo italiano non può capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la propria vita per arrivare da noi.

Questo crea la paranoia dell’ ‘invasione’, furbescamente alimentata anche da partiti xenofobi.  Questo forza i governi europei a tentare di bloccare i migranti provenienti dal continente nero con l’Africa Compact, contratti fatti con i governi africani per bloccare i migranti. Ma i disperati della storia nessuno li fermerà”.

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