Da Matera il pane dell’Eucarestia

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Fino al 25 settembre Matera ospita il XXVII Congresso eucaristico nazionale sul tema del pane, appuntamento molto importante per la Chiesa italiana, in cui è sottolineata la centralità dell’Eucaristia nella vita di fede personale e comunitaria.

Ieri, accogliendo i partecipanti al Congresso, l’arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, mons. Antonio Caiazzo, ha dato il benvenuto nella città in cui si venera la Madre di Dio: “Benvenuti a Matera, conosciuta come la città dei Sassi, come una delle città più antica del mondo con circa 10.000 anni di storia.

Ma soprattutto vi dico: benvenuti nella città di ‘Maria’ e della ‘Visitazione’, che veneriamo sotto il dolce titolo di Madonna della Bruna. Siamo, oggi, invitati alla scuola di Maria, Donna ‘Eucaristica’ per scoprire quanto intimo sia il rapporto che esiste tra Chiesa ed Eucaristia. Maria è Madre e modello della Chiesa”.

Ma la città dei ‘sassi’ è anche la città del pane: “Benvenuti nella città del ‘pane trinitario e cristologico’. Matera, infatti, ha una tradizione di panificazione che nel corso dei secoli ha sempre più sviluppato, affermandosi come città del pane, sviluppando una particolare teologia nella semplicità dei gesti e dei segni. Non a caso ogni fetta del pane tradizionale ha la forma del cuore. Un cuore che si dilata, si fa cibo, esattamente come Dio Trinità”.

Ed è anche la città dell’acqua: “Benvenuti nella città dell’ ‘acqua’. Uno dei motivi che ha portato l’UNESCO a inserire Matera nel patrimonio dei Beni dell’Umanità nel 1993 è stata l’attenzione verso il sofisticato, intricato e ingegnoso sistema di raccolta e distribuzione delle acque piovane e sorgive. Interessanti sono le cisterne enormi realizzate in diversi punti della città. Al centro di tutto ciò c’è sempre stata la persona sempre più valorizzata in quanto immagine e somiglianza di Dio”.

Però Matera è la città del ‘vicinato’: “Benvenuti nella città del ‘Vicinato’. Tra i Sassi si è sviluppata la micro aggregazione con più famiglie che avevano le loro case-grotta in una forma urbana attorno ad piccolo largo. Ogni famiglia era di aiuto e sostegno all’altra: il bene comune superava quello personale, la solidarietà allontanava ogni forma di egoismo. Di domenica, per vivere il senso della festa e partecipare alla S. Messa, si usciva dalle proprie case sempre con il vestito più bello”.

Infine Matera  è una città ‘madre’: “Benvenuti a Matera, città ‘Madre’ del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale. Tra i tanti significati di Matera c’è anche quello di Madre. Maria, Madre del Verbo Divino incarnato nel suo seno, è lei la prima ad adorare la presenza di Dio che si è fatto carne, divenendo non solo il Modello ma anche la Madre della Chiesa”.

Il saluto dell’arcivescovo è soprattutto rivolto al significato eucaristico: “Da Matera, tornando al gusto del pane eucaristico, intendiamo tornare al gusto della vita. Chi vive l’Eucaristia apre gli occhi, si lascia ardere il cuore e torna in cammino come i discepoli di Emmaus, riconoscendo il Signore risorto per costruire ponti di umanità, tracciando sentieri di pace, bandendo con le scelte di vita ogni forma di individualismo e di chiusura”.

E’ un invito a ‘spezzare’ il pane: “Chi vive l’Eucaristia tesse relazioni di fraternità bandendo ogni forma di guerra, soprattutto quella del grano, quindi del pane, quella energetica. Da Matera, spezzando il pane eucaristico e adorando la presenza reale di Gesù Cristo, vogliamo dire a tutti che il contrario dello scontro è esattamente l’incontro, la mano tesa nell’atto, non solo di accogliere, ma anche di sostenere e appoggiarsi”.

Anche nella celebrazione eucaristica di apertura il presidente della Cei, card. Matteo Zuppi, ha chiesto di trasformare le armi in falci: “Il mondo coltiva la divisione, l’odio, il pregiudizio, quello raffinato e quello tragicamente violento dell’odio etnico, quello della parola e quello delle armi nucleari. Questo Pane ci aiuta a dare sapore alla vita e a lavorare nel grande campo di questo nostro mondo perché le armi siano trasformate in falci, per farci costruire un mondo finalmente di ‘Fratelli tutti’”.

E’ proprio intorno al pane che si forma la famiglia: “Il pane genera famiglia e rappresenta la famiglia allo stesso tempo. E’ pane della sua famiglia e della folla che rende, come abbiamo ascoltato, famiglia, iniziando dal pane che ci sembra poco, ma se vogliamo nutrirà noi e il prossimo”.

Il pane è condivisione: “Così è: pane di condivisione, di solidarietà verso tutti, a iniziare sempre da chi ha più fame, da chi ha bisogno. L’Eucaristia genera e rigenera la famiglia di Dio. Non siamo estranei che condividono qualcosa: siamo dei figli che si nutrono dell’unico pane di vita, generata da lui, ministri tutti del Vangelo, perché ognuno, così com’è, si mette al servizio per aiutare e costruire questa casa in cui gustiamo il sapore del pane”.

Ed infine una riflessione sinodale: “Questo Congresso Eucaristico è un segno per tutte le Chiese in Italia, che affrontano il Cammino sinodale. Cammino, perché la Chiesa segue Gesù e non vive per sé stessa. Gesù va per tutte le città e i villaggi e ci manda fino ai confini della terra.

Lui stesso non ha un posto dove posare il capo perché lo posa nel cuore di ogni persona che incontra, diventa ospite del nostro tetto, del nostro cuore a volte così simile a delle grotte rese bellissime, come le vostre, dalla sua presenza e dalla bellezza che sempre Cristo rivela e suscita. Se c’è Cristo al centro, camminiamo e troveremo i modi per farlo insieme. La prima sinodalità è con Lui”.

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