Appello di pace per la Pasqua ortodossa

Domenica prossima si celebra la Pasqua ortodossa ed il segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese (WCC), rev. Ioan Sauca, ha inviato una lettera a Sua Santità Kirill, patriarca di Mosca e di tutte le Russie, in cui ha chiesto un ‘cessate il fuoco’ in Ucraina: “Intervenga e chieda pubblicamente un cessate il fuoco per almeno alcune ore durante il servizio della Resurrezione”.
Proprio la guerra ha provocato innumerevoli morti: “La tragica e brutale guerra in Ucraina, iniziata alla vigilia del periodo quaresimale, ha stroncato tante vite innocenti di civili, donne e bambini, ha portato immense distruzioni, sfollato popoli e comunità e fatto milioni di rifugiati. La gente è in preda alla disperazione e alla sofferenza!”
E proprio la Pasqua è la festa più importante dell’anno: “I fedeli ortodossi e greco-cattolici in Ucraina, in Russia e in tutto il mondo si preparano a celebrare alla fine di questa settimana la festa più importante dell’anno, il giorno della Resurrezione. E’ noto che per il cristianesimo orientale questo giorno ha una risonanza e un’importanza speciale.
La storia ci ricorda che anche nei momenti più difficili di persecuzioni, guerre e sofferenze, nessuno poteva impedire ai fedeli di cantare e proclamare coraggiosamente l’inno di Pasqua che afferma la vittoria della vita sulla morte, della luce sulle tenebre, della libertà sulla tirannia: Cristo è risorto dalla morte, calpestando la morte con la sua morte”.
Il segretario generale del WCC ha ricordato che anche nel primo conflitto mondiale gli eserciti si fermarono nel periodo pasquale: “E’ commovente leggere che durante la prima guerra mondiale i combattimenti si fermavano per un momento perché i soldati potessero condividere tra loro il saluto alla Resurrezione o di quei cristiani credenti nei gulag sovietici che, sollecitati ad inginocchiarsi davanti alla fossa comune prima della loro esecuzione, rinunciavano alla loro vita cantando insieme il gioioso e vittorioso inno pasquale”.
Il reverendo Sauca ha scritto al patriarca Kirill, chiedendo un chiaro segnale di pace: “Alla fine della settimana, secondo le esigenze della speciale funzione della mezzanotte di Pasqua, Vostra Santità uscirà dalla chiesa come ogni anno, e a gran voce proclamerà al mondo, al cosmo intero che Cristo è risorto e che la pace del mondo del Signore risorto non è solo per un gruppo selezionato o speciale di persone ma per il mondo intero.
Alla luce di queste affermazioni che sono il nucleo della nostra stessa identità, ho osato scriverLe, con profondo rispetto e amore filiale. La gente ha perso la fiducia e la speranza nei politici e in un possibile negoziato pacifico e in un cessate il fuoco.
Riceviamo quotidianamente richieste di fedeli in Russia e in Ucraina, ma anche da tutto il mondo, che ci chiedono di rivolgerci a Vostra Santità e chiedeLe di intervenire e mediare per una soluzione pacifica, per il dialogo e non per lo scontro, per porre fine allo spargimento di sangue fraterno”.
Insomma è una chiara richiesta di un gesto pubblico: “Sono consapevole che non è in Suo potere e autorità fermare la guerra o influenzare coloro che hanno tale potere decisionale. Ma i fedeli aspettano una parola di conforto da Sua Santità.
Pensano che se Lei esce con una dichiarazione pubblica e una richiesta, come padre spirituale di tanti milioni di ortodossi sia in Russia che in Ucraina, questo potrebbe avere un risvolto positivo.
Apprendiamo ora notizie preoccupanti che i piani sono di attaccare le chiese durante le celebrazioni della notte di Pasqua e di diffondere ancora di più il terrore, la paura, le accuse reciproche e la demonizzazione.
Abbiamo continuato a chiedere ai leader politici un cessate il fuoco e il ritorno al tavolo del dialogo fin dall’inizio delle ostilità, ma senza risultato. Al contrario, nelle circostanze attuali tutti vediamo che la guerra si è intensificata, il che indica che la pace non può essere raggiunta così presto come tutti noi avremmo desiderato e atteso”.
Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, secondo quanto informa il sito della Chiesa greco-cattolica dell’Ucraina (UGCC) in merito alla proposta di una tregua pasquale in occasione della Pasqua ortodossa la prossima domenica, ha chiesto un cessate il fuoco pasquale affinché tutti i cristiani possano celebrare pacificamente la Pasqua, compresi i russi che, come i cristiani in Ucraina, celebreranno la Pasqua domenica 24 aprile, sperando che la sua richiesta di tregua a nome delle Nazioni Unite venga ascoltata.