Voci di pace per l’Ucraina: #unabbracciodipace

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“In Ucraina scorrono fiumi di sangue e di lacrime. Non si tratta solo di un’operazione militare, ma di guerra, che semina morte, distruzione e miseria. Le vittime sono sempre più numerose, così come le persone in fuga, specialmente mamme e bambini. In quel Paese martoriato cresce drammaticamente di ora in ora la necessità di assistenza umanitaria. Rivolgo il mio accorato appello perché si assicurino davvero i corridoi umanitari, e sia garantito e facilitato l’accesso degli aiuti alle zone assediate, per offrire il vitale soccorso ai nostri fratelli e sorelle oppressi dalle bombe e dalla paura”.

Al termine dell’Angelus di domenica scorsa papa Francesco ha fatto un accorato appello per fermare la guerra in Ucraina senza tregua nemmeno per i corridoi umanitari in modo da evacuare oltre 200.000 civili dalla città assediata di Mariupol, che da quasi una settimana è senz’acqua, senza energia e senza riscaldamento.

Intanto nel Paese continuano i combattimenti e i bombardamenti ai danni della popolazione civile. A nord, l’esercito russo sta cercando di circondare Kiev, mentre sul fronte meridionale si prepara ad attaccare la città costiera di Odessa: l’obiettivo è tagliare l’accesso ucraino al Mar Nero.

Mentre nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ Andriy Shevchenko ha raccontato la situazione in Ucraina: “L’Italia mi ha fatto sentire uno di voi, è la mia seconda patria. Aprite il cuore al popolo e alla mia gente ai bambini e agli anziani che hanno tanto bisogno del vostro aiuto. Ce n’è già tanto, lo so, ma ne chiedo ancora…

Ho molti parenti ancora lì, li sento tutti i giorni ma sono molto preoccupato per la loro scelta di rimanere. Mi raccontano quel che succede, città bombardate, dove muoiono bambini e anziani che non possono andarsene. E’ un incubo da cui vorrei potermi svegliare”.

Ed ha lanciato un appello per fermare la guerra: “Serve un impegno per la pace, bisogna fermare le armi, trovare una soluzione diplomatica alla guerra. Lo sport sta facendo tantissimo, ha una forza enorme e può mandare un messaggio di pace a tanti Paesi.

Ringrazio tutti quelli che si stanno impegnando, anche Milan e Inter, che mi hanno permesso di lanciare un appello a San Siro qualche giorno fa… L’Ucraina vuole fare parte dell’Europa, è stata la nostra decisione come popolo. Zelensky è un grande presidente che ci sta guidando per la nostra indipendenza e la nostra libertà”.

Intanto un team di Medici Senza Frontiere ha lanciato un appello da Mariupol: “La situazione oggi è la stessa dei giorni scorsi. Questa notte i bombardamenti sono stati più intensi e ravvicinati. Ieri abbiamo raccolto neve e acqua piovana per avere un po’ di acqua. Abbiamo cercato di prendere l’acqua nei punti di distribuzione ma la coda era enorme.

Volevamo anche avere del pane ma non sono chiari gli orari e i luoghi di distribuzione. Secondo alcuni racconti, diversi negozi di alimentari sono stati distrutti dai missili e i beni rimanenti sono stati presi dalle persone in disperato bisogno. Non c’è ancora elettricità, acqua, riscaldamento e la connessione per i telefoni cellulari. Nessuno ha ancora sentito parlare di evacuazione. Le farmacie hanno finito le medicine”.

Dal fronte di guerra la madre generale dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Chiara Cazzuola, è in contatto con le FMA delle Comunità di Kiev, Lviv e Odessa che inviano notizie sulla situazione e sul loro impegno a sostegno della popolazione, affermando che la loro Casa è aperta all’accoglienza delle persone in fuga per mettersi in salvo dagli attacchi, soprattutto mamme con bambini piccoli.

E quando sono nel rifugio, pregano il rosario con la gente: “Questa è la nostra arma! Ringraziamo nella preghiera chi sta dando la vita per difenderci e ringraziamo Dio che ci ha dato un altro giorno di vita”.

Anche le Comunità di Kiev e di Odessa sono solidali con la popolazione, in uno scambio reciproco di aiuto concreto e incoraggiamento. Le Comunità FMA della Polonia, in collaborazione con la Chiesa e le associazioni cattoliche, offrono l’accoglienza e il supporto alle numerose persone che varcano le frontiere per mettersi al sicuro con le loro famiglie.

Dalla Slovacchia, l’Ispettrice, suor Monika Skalová, racconta l’impegno delle FMA all’accoglienza nelle Case e a rendersi presenti sulle frontiere con l’aiuto per le traduzioni e per il servizio concreto, in particolare verso i bambini stremati dalle lunghe attese.

Dall’Italia cento associazioni, tra cui l’Azione Cattolica Italiana, le Acli, la Next Nuova Economia per Tutti, la Scuola di Economia Civile, la rete di Economia Sociale Internazionale, i Gruppi di Volontariato Vincenziano, l’associazione Papa Giovanni XXIII, la Fondazione Ebbene, la rete Sale della Terra, la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome, i Borghi Autentici di Italia, la Casa della Carità, la Conferenza Permanente Franco Basaglia, animate dalla società editoriale e impresa sociale ‘Vita’, hanno messo a disposizione le loro sedi territoriali per alimentare in ogni città momenti di confronto e di dialogo tra le comunità ucraine e le comunità russe presenti, perché non smettano di parlarsi, perché continuino a scambiarsi notizie ed aiuti reciproci, perché chi ha la fortuna di non dover imbracciare un fucile, mentre il rumore degli spari sopra si fa sentire, continui ad abbracciarsi:

“I grandi del mondo non sono riusciti ad evitare questa nuova guerra ed ora tocca a noi piccoli non smettere di aprire nuovi spazi di dialogo e di accoglienza. Accoglienza, innanzitutto alle migliaia di persone in fuga dalla guerra. L’Italia è abitata da straordinarie comunità di ucraini ed ucraine, da cittadini russi, polacchi, bielorussi, lituani, lettoni, moldavi e non possiamo permetterci di assistere al sorgere di inimicizie tra questi nostri fratelli e sorelle, tra questi nostri amici ed amiche.

Sentiamo l’urgenza di fare qualcosa e iniziamo da dove i grandi hanno fallito: apriamo tutte le nostre sedi per la costituzione di tavoli di pace tra le comunità dell’est che vivono in Italia, in particolare per favorire un concreto abbraccio di pace tra cittadini ucraini e cittadini russi. In ogni nostra sede in tutto il territorio italiano le oltre cento associazioni riunite nell’Alleanza ‘Per un Nuovo Welfare’ apriranno ‘tavoli di pace e di dialogo’ tra cittadini dell’est di diverse nazionalità”.

“Più volte abbiamo pregato perché non venisse imboccata questa strada. E non smettiamo di pregare, anzi, supplichiamo Dio più intensamente. Per questo rinnovo a tutti l’invito a fare del 2 marzo, Mercoledì delle ceneri, una giornata di preghiera e digiuno per la pace in Ucraina. Una giornata per stare vicino alle sofferenze del popolo ucraino, per sentirci tutti fratelli e implorare da Dio la fine della guerra” (Papa Francesco all’Angelus di domenica 27 febbraio).

Da Cascia le agostiniani hanno invitato a pregare per la pace in Ucraina con intensità in questo periodo quaresimale: “Questa comunione di preghiera segna anche il mercoledì delle Ceneri e quindi l’inizio della Quaresima. Perciò, ci auguriamo che Dio ci indirizzi alla conversione del cuore di cui abbiamo bisogno, per accogliere il dono della Vita nuova a cui ci apre la Pasqua.

Invocheremo l’intercessione di santa Rita che è stata ed è fulgido esempio di dialogo, riconciliazione e pace. Vivendo e amplificando questi valori, lei compie ancora cose straordinarie, perché solo l’amore ci dà il vero potere, quello di creare e non di distruggere”.

(Foto: Santa Sede)

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