La Cei inizia il cammino sinodale
Il cammino sinodale della Chiesa in Italia ha tre punti fondanti: ascolto, ricerca, proposta, come hanno ribadito i vescovi durante i lavori del Consiglio episcopale permanente ‘straordinario’, svoltosi venerdì scorso in video conferenza, decidendo anche la prossima Assemblea generale, che si terrà a Roma dal 22 al 25 novembre.
I lavori del Consiglio permanente straordinario si sono aperti con l’espressione della vicinanza al papa ricoverato al Policlinico Gemelli: “Ci rallegriamo per le buone notizie circa la sua salute che continuamente ci giungono. Tutte le nostre Chiese sono in preghiera per Lui. Gli auguriamo di riprendere presto e con rinnovata energia il Suo ministero petrino”.
Il card. Bassetti ha espresso un augurio di pronta guarigione: “Affidiamo al Signore i medici e tutto il personale sanitario che, con passione e amore, si stanno prendendo cura di Lei e di tutti i pazienti e gli ammalati. Anche in questa occasione ci ha insegnato come affrontare la sofferenza.
Lo sguardo rivolto agli impegni dei prossimi mesi e il sorriso abituale dalla finestra del Palazzo Apostolico, con cui ci dà appuntamento ogni domenica, sono una grande testimonianza. Non bisogna mai cedere allo sconforto anche nelle ore della fatica più dura. Grazie, Padre Santo!”
I vescovi hanno ricordato il cammino sinodale: “Si tratta di un percorso che, pur cercando strade nuove, si snoda a partire da sentieri tracciati, con i contributi fondamentali dei Pontefici, da san Paolo VI a Francesco.
Una ricchezza, questa, che si aggiunge al percorso compiuto dalla Chiesa che è in Italia dal Concilio Ecumenico Vaticano II a oggi, scandito dai Convegni nazionali che, con cadenza decennale, hanno fatto il punto della situazione e rilanciato le sfide individuate”.
Per i vescovi il cammino sinodale è un’occasione preziosa per l’Italia: “Nel contesto attuale, in una fase ancora segnata sul piano sociale, economico ed ecclesiale dagli effetti della pandemia, il cammino sinodale costituisce un’occasione propizia di rilancio delle comunità oltre che una voce profetica rispetto alle istanze dell’oggi e del futuro. Ecco, allora, che il tema ‘Annunciare il Vangelo in un tempo di rigenerazione’ riassume l’impegno della Chiesa che è in Italia, in continuità con quanto fatto e nell’orizzonte di un nuovo impulso”.
I Vescovi hanno infatti ricordato che, già nel 2019, il Consiglio Episcopale Permanente aveva deciso di adottare ‘Orientamenti pastorali’ quinquennali, e non più decennali, prendendo atto di un’accelerazione dei cambiamenti:
“Nel 2020, l’insorgere della pandemia aveva spinto a focalizzarsi sull’ascolto capillare del popolo di Dio fino alla decisione di avviare un cammino sinodale, in risposta alle sollecitazioni espresse da papa Francesco il 30 gennaio 2021, in occasione dell’udienza concessa all’Ufficio Catechistico Nazionale, e in quella del 30 aprile all’Azione Cattolica Italiana”.
I vescovi hanno richiamato la ‘Carta d’intenti’, approvata dall’Assemblea Generale il 27 maggio scorso, intorno a tre direttrici su cui lavorare: “ovvero ‘ascolto, ricerca e proposta’. Questa triade, è stato sottolineato, aggiorna quella del ‘vedere-giudicare-agire’ e può essere declinata in tre momenti:
il primo, ‘narrativo’, volto a intercettare, dal basso, le domande di senso e i bisogni emergenti riguardo all’accompagnamento delle famiglie, ai giovani, ai poveri, alla Casa comune, ma anche all’annuncio e all’iniziazione cristiana, all’antropologia e al nuovo umanesimo, al ripensamento delle strutture e al rapporto con le istituzioni pubbliche; una seconda fase di discernimento o lettura ‘sapienziale’ di quanto raccolto e una terza ‘profetica’ di proposta, per un annuncio più snello, libero, evangelico e umile”.
Infine i vescovi hanno evidenziato la necessità di armonizzare il cammino sinodale italiano con quello delineato per la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, valorizzando il ruolo delle Commissioni Episcopali e degli Uffici pastorali così come quello delle Conferenze Episcopali Regionali:
“Proprio per favorire la condivisione e una maggiore collaborazione, sarà messo a disposizione delle Conferenze Episcopali Regionali un indirizzo mail dove far giungere riflessioni, spunti e materiali elaborati a livello locale, che facciano tesoro dell’esperienza maturata con i Sinodi diocesani e provinciali”.