Quinta Domenica Tempo Ordinario: la speranza cristiana è il Regno dei Cieli   

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Il Vangelo ci presenta una giornata-tipo del ministero di Gesù incentrata a Cafarnao. Gesù dà inizio alla sua vita pubblica visitando  zone dove pulsa la vita, luoghi di preghiera (sinagoga) e gente che soffre.  Uscito dalla sinagoga, si reca a casa di Simone (detto Pietro) ed Andrea. Ospite inatteso, trova la suocera di Simone con la febbre e, pregato, la prende per la mano e la febbre sparisce.

Dopo cena, tutta la città si raduna attorno a quella casa e nelle adiacenze: sono presenti molti ammalati e Gesù guarisce molti affetti da varie malattie, scaccia demoni, reca la vera gioia. Gli apostoli appaiono lieti e forse si sentono al centro della situazione; Gesù invece, proprio l’indomani dice: andiamo altrove.

Gesù infatti non è venuto per farsi pubblicità ma per annunciare il Vangelo: l’annuncio dell’amore misericordioso di Dio verso l’umanità che soffre fisicamente e spiritualmente. Ieri come oggi purtroppo il mondo non è molto cambiato.

Ma Gesù non è venuto sulla terra  per alleviare o sollevare dalle miserie umane, dalle malattie; Egli è venuto sulla terra per chiamare i peccatori alla conversione: la sua Parola è più importante dei miracoli. I Galilei amavano vedere in Cristo l’uomo dei prodigi, Gesù vuole essere il Signore della parola. La sua Parola è più importante dei miracoli.

I miracoli operati da Gesù non miravano a stupire la gente ma erano gesti di amore verso chi mostrava di avere fede: segno evidente dell’avvento del Regno di Dio sulla terra. Una visione pessimistica della vita non è né umana, né cristiana, ma è altrettanto ridicolo una visione puramente ottimistica. Il male c’è, esiste; basta guardarci attorno: con il male è presente il dolore, la sofferenza, la morte.

La Bibbia evidenzia chiaramente che il male è soprattutto il frutto del peccato. La religione cristiana non è basata sui miracoli: questi sono interventi straordinari di Dio a conferma della sua divinità e del suo amore per l’uomo creato a sua immagine. Gesù non è venuto per dire: d’oggi innanzi tutti guariti! Ma per insegnare all’uomo la via della salvezza.

Guai a scambiare la Chiesa, istituita da Gesù, per una istituzione filantropica. Scopo della Chiesa è l’annuncio del Vangelo; far prendere coscienza che la vita è un cammino verso il cielo; Dio è nostro Padre, Gesù è il salvatore. La nostra fede  non ha come base e fondamento il miracolo: ben venga se Dio lo concede.

Il male ha come base e fondamento il peccato originale: peccato di orgoglio e superbia commesso dai nostri progenitori. Gesù è venuto per ripristinare l’opera divina scaturita con la creazione; riparare i nostri peccati, riaprire il Regno dei cieli; Egli conferma la sua missione e la sua divinità con i miracoli: segni soprannaturali.

Ogni uomo che nasce, deve morire; la morte però non è castigo di Dio ma fa parte della nostra esperienza terrena; essa è sempre una cosa di spiacevole; è il corpo che si sfalda per dare inizio alla vita eterna;  l’anima raccoglie i frutti di quanto abbiamo seminato  perché come Cristo è risorto, come la Madonna è in cielo anima e corpo, così anche noi risorgeremo.

La salvezza è sempre la risultante di due componenti: una divina (quella non manca mai perché Gesù ci ha salvati ed ha aperto le porte del Regno dei cieli); l’altra umana: è la nostra risposta all’opera divina perché Dio rispetta la nostra libertà. Diceva sant’Agostino: ‘qui creavit te sine te, non salvabit te sine te’ (colui che ti ha creato senza chiederti il permesso, non ti salverà se tu non vorrai).

Da qui la preghiera del cristiano che non serve per ottenere il miracolo ma per avere sempre la forza di resistere al male fisico, morale, psicologico e anche diabolico. Non chiediamo miracoli ma l’aiuto di Dio per rafforzare il nostro spirito. Dio Padre non negherà mai il suo aiuto. Allora Preghiera, Fede, Amore.  

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