La Chiesa ricorda il card. Consalvi

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Un convegno di studi, una messa e un concerto per commemorare un personaggio che la Chiesa cattolica ricorda per il ruolo storico in un periodo politicamente complesso. Si tratta del card. Ercole Consalvi, diacono e Segretario di Stato vaticano nell’epoca napoleonica e post napoleonica. Era l’epoca di papa Pio VII, dell’esilio, ma anche quella della restaurazione che arriva con Leone XII anche se per poco. Consalvi è l’uomo della difesa della autonomia della Santa Sede, in politica ma anche nel mondo della cultura. Il convegno, organizzato dalla Segretaria di Stato e dal Pontificio Comitato di scienze storiche, per due giorni mette in luce i vari aspetti della sua vita pubblica, come ha raccontato  p. Marek Andrzej Inglot, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche:

“Con il conclave aperto a Venezia il 30 novembre 1799, dopo la morte di Pio VI (29 agosto), inizia la grande carriera politica di Ercole Consalvi. Nato a Roma l’8 giugno 1757 dal marchese Giuseppe di Tuscania e da Claudia dei conti Carandini, già allievo dell’Accademia dei nobili ecclesiastici di Roma dal 1776 al 1782, il Consalvi, che era stato segretario del conclave veneziano, venne nominato dal papa eletto, Pio VII Chiaramonti, prima prosegretario di Stato il 15 marzo 1800, pur essendo un semplice prelato, e poi Segretario di Stato l’11 agosto dello stesso anno; in dicembre egli fu ordinato diacono e vi accondiscese unicamente per non dispiacere Pio VII.

Prese, così, avvio quella che può essere a ragion veduta definita la grande e poliedrica ‘avventura diplomatica’ del cardinale Consalvi, estesa, in tempi di grandi turbolenze istituzionali, ideologiche ed economiche, su un vasto campo internazionale, irradiandosi dagli Stati della Chiesa alla Francia, all’Inghilterra, all’Austria e alle Americhe: un impegno ecclesiale e diplomatico di alta caratura politica e di rara finezza strategica, che ha reso la sua figura un’icona-modello del Segretario di Stato – Segretario di Stato per antonomasia, capace di difendere le ragioni della dottrina e di adattarsi alle contingenze dei tempi”.

Ed ha illustrato il convegno in svolgimento lunedì 22 gennaio e martedì 23 gennaio: “Il Simposio è strutturato in quattro Sessioni, che intendono dar conto dell’ampiezza e del dinamismo dell’operato del Cardinale Consalvi, prendendone in esame le rilevanti dimensioni ecclesiale e statuale e finanche i notevoli risvolti nell’ambito delle arti: 1. Da Consalvi al ‘Consalvismo’, 2. Il governo della Chiesa e dello Stato; 3. La diplomazia. Tra Europa e America; 4. Le politiche culturali.

Quindici Relatori, di cinque differenti nazionalità, grazie alla loro stimata competenza ectodica e storiografica offriranno il meglio dei loro saperi su tematiche relative sia alla personalità del Consalvi e alla sua azione diplomatica che ai diversi contesti ecclesiali, politici e ideologici nei quali egli fu chiamato a custodire, rinsaldare e preservare la libertas Ecclesiae e il ministero universale del pontefice romano, entrambi nuovamente declinati in risposta alle gravose ed esigenti emergenze politiche del suo tempo”.

Inoltre ha illustrato la sua azione governativa: “La sua vita personale, il cosiddetto ‘Consalvismo’, la sua azione nel governo dello Stato pontificio, la sua politica multilaterale nell’Europa napoleonica e in rapporto a Vienna, Londra e San Pietroburgo, la tutela esercitata sul patrimonio culturale in concordanza con la sensibilità culturale di Pio VII – questi e molti altri soggetti di studio e di analisi storiografica verranno presi in considerazione nel nostro Convegno di Studi, nel tentativo di ricostituire una memoria complessiva e al contempo ricca nei dettagli di quel valido e infaticabile braccio destro di Pio VII che fu il Cardinale Consalvi.

Una figura completa potrebbe essere definita quella dell’inesausto e indefesso servitore della Chiesa Universale e del Successore di Pietro che fu il Consalvi”.

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