Papa Francesco invita i giovani ad andare in fretta

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Dal 1 al 6 agosto 2023 Lisbona ospiterà la Giornata Mondiale della Gioventù, l’incontro del papa con i giovani di tutto il mondo: in questa settimana i giovani saranno invitati a partecipare ad incontri di preghiera, condivisione e svago. Al mattino, la catechesi in più lingue consentirà momenti di formazione di gruppo. E per tutta la giornata, il Festival della Gioventù offrirà una serie di concerti, musical, conferenze, mostre.

‘Maria si alzò e se ne andò in fretta’ è la citazione del Vangelo lucano scelta dal papa come motto della XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù. Maria di Nazaret è la grande figura del cammino cristiano, che insegna a dire sì a Dio”

“In questi ultimi tempi così difficili, in cui l’umanità, già provata dal trauma della pandemia, è straziata dal dramma della guerra, Maria riapre per tutti e in particolare per voi, giovani come lei, la via della prossimità e dell’incontro. Spero, e credo fortemente, che l’esperienza che molti di voi vivranno a Lisbona nell’agosto dell’anno prossimo rappresenterà un nuovo inizio per voi giovani e, con voi, per l’umanità intera”.

Nel messaggio il papa ha sottolineato il gesto di alzarsi di Maria, che è sempre attenta alla Parola di Dio: “Maria, dopo l’annunciazione, avrebbe potuto concentrarsi su sé stessa, sulle preoccupazioni e i timori dovuti alle sua nuova condizione. Invece no, lei si fida totalmente di Dio. Pensa piuttosto a Elisabetta. Si alza ed esce alla luce del sole, dove c’è vita e movimento”.

Non resta immobile: “Malgrado l’annuncio sconvolgente dell’angelo abbia provocato un ‘terremoto’ nei suoi piani, la giovane non si lascia paralizzare, perché dentro di lei c’è Gesù, potenza di risurrezione. Dentro di sé porta già l’Agnello Immolato ma sempre vivo.

Si alza e si mette in movimento, perché è certa che i piani di Dio siano il miglior progetto possibile per la sua vita. Maria diventa tempio di Dio, immagine della Chiesa in cammino, la Chiesa che esce e si mette al servizio, la Chiesa portatrice della Buona Novella!”

E’ lo stesso movimento che compie dopo la Resurrezione: “La Madre del Signore è modello dei giovani in movimento, non immobili davanti allo specchio a contemplare la propria immagine o ‘intrappolati’ nelle reti.

Lei è tutta proiettata verso l’esterno. E’ la donna pasquale, in uno stato permanente di esodo, di uscita da sé verso il grande Altro che è Dio e verso gli altri, i fratelli e le sorelle, soprattutto quelli più bisognosi, come era la cugina Elisabetta”.

La Madre di Dio ha fretta perché è attenta agli altri: “Maria si è lasciata interpellare dal bisogno della sua anziana cugina. Non si è tirata indietro, non è rimasta indifferente. Ha pensato più agli altri che a sé stessa. E questo ha conferito dinamismo ed entusiasmo alla sua vita”.

La ‘fretta’di Maria interpella i giovani: “Ognuno di voi può chiedersi: come reagisco di fronte alle necessità che vedo intorno a me? Penso subito a una giustificazione per disimpegnarmi, oppure mi interesso e mi rendo disponibile? Certo, non potete risolvere tutti i problemi del mondo. Ma magari potete iniziare da quelli di chi vi sta più vicino, dalle questioni del vostro territorio…

Davanti a un bisogno concreto e urgente, bisogna agire in fretta. Quante persone nel mondo attendono una visita di qualcuno che si prenda cura di loro! Quanti anziani, malati, carcerati, rifugiati hanno bisogno del nostro sguardo compassionevole, della nostra visita, di un fratello o una sorella che oltrepassi le barriere dell’indifferenza!”

Ed ha additato Maria come modello di condivisione: “La fretta della giovane donna di Nazaret è quella propria di coloro che hanno ricevuto doni straordinari del Signore e non possono fare a meno di condividere, di far traboccare l’immensa grazia che hanno sperimentato.

E’ la fretta di chi sa porre i bisogni dell’altro al di sopra dei propri. Maria è esempio di giovane che non perde tempo a cercare l’attenzione o il consenso degli altri (come accade quando dipendiamo dai ‘mi piace’ sui social media), ma si muove per cercare la connessione più genuina, quella che viene dall’incontro, dalla condivisione, dall’amore e dal servizio”.

La ‘fretta’ spinge alla ricerca: “Quando Maria finalmente arriva a casa di Zaccaria ed Elisabetta, avviene un incontro meraviglioso! Elisabetta ha sperimentato su di sé un prodigioso intervento di Dio, che le ha dato un figlio nella terza età.

Avrebbe tutte le ragioni per parlare prima di sé stessa, ma non è piena di sé ma protesa ad accogliere la giovane cugina e il frutto del suo grembo. Appena sente il suo saluto, Elisabetta è colmata di Spirito Santo. Queste sorprese e irruzioni dello Spirito avvengono quando viviamo una vera ospitalità, quando al centro mettiamo l’ospite, non noi stessi”.

La ‘fretta’ apre alla gioia: “A molti di noi è capitato che, inaspettatamente, Gesù ci sia venuto incontro: per la prima volta, in Lui abbiamo sperimentiamo una vicinanza, un rispetto, un’assenza di pregiudizi e di condanne, uno sguardo di misericordia che non avevamo mai incontrato negli altri. Non solo, abbiamo anche sentito che a Gesù non bastava guardarci da lontano, ma voleva stare con noi, voleva condividere la sua vita con noi”.

Di conseguenza la gioia apre all’accoglienza: “ La gioia di questa esperienza ha suscitato in noi la fretta di accoglierlo, l’urgenza di stare con Lui e conoscerlo meglio. Elisabetta e Zaccaria hanno ospitato Maria e Gesù! Impariamo da questi due anziani il significato dell’ospitalità!

Chiedete ai vostri genitori e ai vostri nonni, e anche ai membri più anziani delle vostre comunità, cosa vuol dire per loro essere ospitali verso Dio e verso gli altri. Vi farà bene ascoltare l’esperienza di chi vi ha preceduto”.

Il messaggio si chiude con l’invito a sperimentare la gioia dell’incontro: “Cari giovani, sogno che alla GMG possiate sperimentare nuovamente la gioia dell’incontro con Dio e con i fratelli e le sorelle.

Dopo lunghi periodi di lontananza e isolamento, a Lisbona, con l’aiuto di Dio, ritroveremo insieme la gioia dell’abbraccio fraterno tra i popoli e tra le generazioni, l’abbraccio della riconciliazione e della pace, l’abbraccio di una nuova fraternità missionaria!”

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