Papa Francesco indica alle confraternite ed ai medici la cura della persona

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Mancano pochi anni al prossimo giubileo dell’Anno Santo ed ieri papa Francesco ha incontrato i  membri del Consiglio Direttivo della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia, fondata durante il giubileo del 2000 per coordinare le attività delle Confraternite locali: “Ora vi accingete a celebrare, fra due anni, il vostro 25° anniversario nel contesto di un altro Giubileo, quello del 2025, che ha come motto ‘Pellegrini di speranza’. Ci stiamo preparando a questo momento forte della vita della Chiesa, e voi siete una realtà molto significativa per questa preparazione e poi per la celebrazione”.

Ed ha esortato a mantenere vivo questo ‘fermento’, come raccomandava nel 1984 san Giovanni Paolo II durante il Giubileo straordinario delle Confraternite: “Il vostro ‘fermento’, il vostro lievito è ben presente nel tessuto ecclesiale e sociale italiano, e dev’essere mantenuto vivo, perché possa far fermentare tutta la pasta…

Nel contesto della nuova evangelizzazione, la pietà popolare costituisce infatti una potente forza di annuncio, che ha molto da dare agli uomini e alle donne del nostro tempo. Qui mi riferisco ad ‘Evangelii gaudium’. Ma sulla pietà popolare, quello che continua a essere il testo più forte, che aiuta tanto, è quello di san Paolo VI, nell’Evangelii nuntiandi.

E’ bene tornare sempre a quel testo, che ha chiarito bene il posto della pietà popolare nella vita della Chiesa. L’Evangelii nuntiandi ancora oggi è attuale: quella è un’Esortazione apostolica profetica, che aiuta, che fa andare avanti!”

E’ un invito a creare una ‘presenza creativa’: “Per questo vi incoraggio a coltivare con impegno creativo e dinamico la vostra vita associativa e la vostra presenza caritativa, che si fondano sul dono del Battesimo e che comportano un cammino di crescita sotto la guida dello Spirito Santo. Lasciatevi animare dallo Spirito e camminate: come fate nelle processioni, così fatelo in tutta la vostra vita di comunità”.

E’ un invito a non diventare solo folklore: “La ricchezza e la memoria della vostra storia non diventino mai per voi motivo di ripiegamento su voi stessi, di celebrazione nostalgica del passato, di chiusura verso il presente o di pessimismo per il futuro; siano piuttosto stimolo forte a reinvestire oggi il vostro patrimonio spirituale, umano, economico, artistico, storico e anche folkloristico, aperti ai segni dei tempi e alle sorprese di Dio.

E’ con questa fede e con questa apertura che chi vi ha preceduto ha dato origine un tempo alle vostre fraternità. Senza questa fede e questa apertura, noi oggi non ci troveremmo qui, così numerosi, a rendere grazie al Signore di tanto bene ricevuto e compiuto! Con tante Confraternite!”

E’ un invito a camminare sulle ‘orme di Cristo’: “Vi esorto a coltivare la centralità di Cristo nella vostra vita, nell’ascolto quotidiano della Parola di Dio. Questo è molto importante: la vicinanza al Vangelo. Noi dobbiamo tutti i giorni leggere il Vangelo. Vi consiglio: prendete un libro del Vangelo tascabile, portatelo nella tasca o nella borsa e poi quando avete un po’ di tempo, leggete qualcosa nella giornata. Un piccolo pezzo tutti i giorni. Fa crescere il Vangelo, fa crescere il cuore”.

Papa Francesco ha esortato le Confraternite ad un contatto ‘fisico’ con il Vangelo: “Contatto fisico con il Vangelo e poi contatto spirituale. Vi esorto dunque a coltivare la centralità di Cristo, organizzando e partecipando regolarmente a momenti formativi, nella frequenza assidua ai Sacramenti, in una intensa vita di preghiera personale e liturgica.

Le vostre antiche tradizioni liturgiche e devozionali siano animate da una vita spirituale intensa, con fervore, e dall’impegno concreto della carità. E non abbiate paura di aggiornarle in comunione con il cammino della Chiesa, perché possano essere un dono accessibile e comprensibile per tutti, nei contesti in cui vivete e operate, e uno stimolo ad avvicinarsi alla fede anche per i lontani”.

Camminare sulle ‘orme di Cristo’ significa camminare insieme: “La storia delle Confraternite offre alla Chiesa un’esperienza secolare di sinodalità, che si esprime attraverso strumenti comunitari di formazione, di discernimento e di deliberazione, e attraverso un contatto vivo con la Chiesa locale, con i Vescovi e con le Diocesi”.

Ed infine un invito a studiare le ‘nuove’ povertà: “Studiate bene quali sono le nuove povertà. Noi forse non sappiamo, ma sono tante, le nuove povertà. La storia delle Confraternite ha in questo senso un grande patrimonio carismatico. Non lasciate cadere questa eredità! Mantenete vivo il carisma del servizio e della missione, rispondendo con creatività e coraggio ai bisogni del nostro tempo”.

Anche ai rappresentanti della Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle Professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione papa Francesco ha sottolineato che la cura della persona deve essere centrale:

“Al centro infatti dev’esserci sempre la persona, in tutte le sue componenti, compresa quella spirituale: una totalità unificata, in cui si armonizzano le dimensioni biologiche e spirituali, culturali e relazionali, progettuali e ambientali dell’essere umano nel percorso della vita.

Questo principio, che è alla base della Costituzione etica della vostra Federazione, orienta il cammino e permette di non cedere a sterili efficientismi o a un’applicazione fredda dei protocolli.

I malati sono persone che chiedono di essere curate e di sentirsi curate, e per questo è importante relazionarsi a loro con umanità ed empatia. Certamente con un alto livello professionale, ma con umanità ed empatia”.

(Foto: Santa Sede)

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