La ricerca del vero amore (2)

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Come vi raccontavo, la Madonna mi venne in aiuto attraverso la preghiera delle Mille Ave Maria che avevo deciso di recitare assiduamente. Cominciai a pregare durante ogni servizio che facevo per i poveri. Vivevo in una casa famiglia in provincia di Catania, dove mi occupavo, al risveglio la mattina, di lavare e assistere alcuni disabili.

Poi andavo con il mio scooter a fare diversi servizi per conto delle persone che assistevo (circa una ottantina), mi capitava spesso di dover fare varie file dai dottori degli ospedali e negli uffici pubblici. Quando guidavo e anche durante ogni attesa in fila pregavo sempre le 1000 Ave Maria. Ogni giorno recitavo circa 500/600 Ave Maria, ma potevano essere anche di più; la mia vita era diventata servizio e preghiera continua.

Barbara però resisteva ancora alla mia richiesta di matrimonio, alla mia proposta di sposare me e i circa 80 poveri, di vivere di sola Provvidenza. Avrebbe dovuto abbandonare la sua vita lavorativa e il suo mondo. Ebbene, io volevo con tutto il mio cuore sposare Barbara, non so da dove mi venisse tutta quella forza, quella convinzione, non mi scoraggiavo e cercavo sempre nuove idee per conquistare Barbara, per camminare insieme a lei in una nuova vita tutta nel Vangelo.

In realtà ora lo so, quella forza mi veniva dalla preghiera alla Madonna, che mi ispirò nuove mosse da compiere. La mia ricerca del sì di Barbara era diventata una partita a scacchi con il suo cuore.

Sapendo che Barbara era altruista ed era anche una brava cuoca, la invitai a cucinare in una delle case famiglia per circa 25 poveri. Lei accettò e naturalmente entrò nelle grazie di tutti, cucinava benissimo ed era estremamente dolce con ogni accolto; così la invitai altre volte per fare crescere sempre di più questa empatia tra Barbara e tutti gli ospiti della casa famiglia.

La Madonna guidava ogni mia mossa ed io, senza perdere la speranza, pregavo e operavo. Un giorno chiesi a tutti gli ospiti, persone disabili, ex carcerati, ex senza fissa dimora: “voi volete che Barbara venga ad abitare qui con noi e cucini sempre per voi?’ Fu un coro di si convinti da parte di tutti ed io dissi loro: ‘e allora pregate il Santo Rosario con l’intenzione che Barbara lasci il lavoro e ogni altra proposta“. Tutti mi risposero: “pregheremo perché lasci il lavoro e venga ad abitare con noi”.

Quindi misi in piedi (sempre guidato dalla Madonna) un esercito di persone che pregavano per la scelta di Barbara. A tanti volontari e ad amici dicevo: ’’pregate perché non accetti alcuna proposta di lavoro (ne aveva ricevute 5 nel frattempo, visto che il suo lavoro non andava più benissimo), perché dovrà dedicarsi solo a me e a tutti i progetti di Dio su di noi”.

Nonostante tutto Barbara non cedeva, era timorosa e rimandava la sua scelta di mese e in mese. Dopo circa 6 mesi (era la fine del 2015), Fratel Biagio, durante il suo pellegrinaggio a piedi per la Sicilia, si infortunò ad una gamba e si fermò nel Santuario della Madonna della Roccia di Belpasso (CT). 

Premetto che io sono un figlio spirituale di Fratel Biagio e non gli avevo ancora detto che ero fidanzato con Barbara. Avevo un po’ di timore perché Fratel Biagio mi aveva già consigliato di lasciare le mie due precedenti fidanzate in quanto secondo lui non erano adatte a me. Per questo ammetto che l’ho anche un po’ odiato. Andai con Barbara a trovarlo in una grotticina nei pressi del Santuario; il cielo era ricoperto di nuvole.

Fratel Biagio ci vide insieme, ma non batté ciglio, conosceva Barbara, era una volontaria della sua Missione di Speranza e Carità ed abitava a Palermo, ma non chiese come mai si trovasse nel catanese e con me. Barbara raccontò le sue vicissitudini lavorative e le sue paure, Fratel Biagio prima le disse che avrebbe potuto confidarsi con lui e che lui avrebbe potuto pregare per lei, ma poco dopo il suo volto cambiò e disse: “Barbara questa vita non fa per te, Il Signore ti cerca da tanto tempo”. Mentre disse queste solenni parole, il cielo si aprì e comparse un meraviglioso arcobaleno, che pareva ci stringesse in un abbraccio luminoso.

Nello stesso istante, presero il volo tre tortore; per Fratel Biagio questi sono segni dello Spirito Santo e disse: “una tortora è Riccardo, una Barbara e una sono io, tutte e tre insieme”. Barbara che già era molto propensa a cambiare vita, anche se non ne aveva il coraggio, rimase molto scossa da quei segni e tornati alla casa famiglia mi disse: ”sì, voglio sposare te e tutta la realtà di questa casa famiglia” (che ospitava circa 80 poveri in gratuità e provvidenza).

Era settembre e programmammo il matrimonio per il 12 febbraio 2016; non avevamo nulla, eravamo tutti e due senza soldi, ma volevano sposarci in chiesa e ricevere il sacramento del Matrimonio. La grande storia della nostra vita con la Madonna era appena cominciata, vi racconteremo di come si è svolto il nostro Matrimonio nel nostro prossimo articolo.

Riccardo Rossi (Tratto da Matrimonio Cristiano)

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