La maternità surrogata sia messa al bando

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“La via della pace esige il rispetto della vita, di ogni vita umana, a partire da quella del nascituro nel grembo della madre, che non può essere soppressa, né diventare oggetto di mercimonio. Al riguardo, ritengo deprecabile la pratica della cosiddetta maternità surrogata, che lede gravemente la dignità della donna e del figlio. Essa è fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto”.

Lo ha affermato papa Francesco rivolgendo il discorso al Corpo diplomatico di inizio anno, perché un bambino è un dono con l’auspicio di una ‘messa al bando’ universale della ‘maternità surrogata’: “Auspico, pertanto, un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica. In ogni momento della sua esistenza, la vita umana deve essere preservata e tutelata, mentre constato con rammarico, specialmente in Occidente, il persistente diffondersi di una cultura della morte, che, in nome di una finta pietà, scarta bambini, anziani e malati”.

Proseguendo nel discorso ai diplomatici il papa collega la ‘gestazione per altri’ al tentativo di introdurre ‘nuovi’ diritti, come quello del gender, che conduce a ‘colonizzazioni’ ideologiche: “La via della pace esige il rispetto dei diritti umani, secondo quella semplice ma chiara formulazione contenuta nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, di cui abbiamo da poco celebrato il 75° anniversario. Si tratta di principi razionalmente evidenti e comunemente accettati.

 Purtroppo, i tentativi compiuti negli ultimi decenni di introdurre nuovi diritti, non pienamente consistenti rispetto a quelli originalmente definiti e non sempre accettabili, hanno dato adito a colonizzazioni ideologiche, tra le quali ha un ruolo centrale la teoria del gender, che è pericolosissima perché cancella le differenze nella pretesa di rendere tutti uguali. Tali colonizzazioni ideologiche provocano ferite e divisioni tra gli Stati, anziché favorire l’edificazione della pace”.

Tali parole sono state commentate positivamente da Adriano Bordignon, presidente del Forum Associazioni Familiari, che ha ribadito la necessità di vietare una pratica che lede la dignità delle donne: “La maternità surrogata è una pratica inumana e una disdicevole attività commerciale, che coinvolge agenzie di mediazione, cliniche, medici, psicologi e studi legali fondandosi sulla pretesa di un inesistente diritto al figlio. Tutto ciò non aiuta le famiglie né difende l’interesse dei bambini esponendoli ad un’inaccettabile mercificazione”.

Riprendendo le parole del papa il presidente del Forum delle Associazioni Familiari ha ribadito che le parole del papa sono molto importanti nel sottolineare che un figlio è sempre un dono: “Come sottolinea papa Francesco, un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto, questa pratica lede gravemente la dignità della donna e del figlio perché è quasi sempre fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre e comunque perché vincola una nuova vita ad un contratto. Bisognerebbe piuttosto sostenere forme di genitorialità come l’adozione”.

Per questo è necessario avviare una seria riflessione sulla ‘gestazione per altri’, che sarà al centro di un seminario nel prossimo mese di aprile: “Grazie anche all’invito di Papa Francesco, è giunto il momento di avviare una concreta riflessione a livello internazionale e nazionale.

Il Forum delle Associazioni Familiari interverrà all’International Conference for the Universal Abolition of Surrogacy che si terrà a Roma il prossimo 5 e 6 aprile per affermare che la pratica della gestazione per altri (Gpa) equivale a una nuova forma di tratta e deve essere dichiarata fuorilegge. E’ fondamentale intervenire sul piano culturale, legislativo e politico sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica per ribadire che tale pratica va contro l’interesse della donna fragile e del bambino”.

Mentre per Famiglia Cristiana la presidente del Movimento per la Vita, Marina Casini Bandini, ha sottolineato il collegamento tra la pace e la ‘deprecabile pratica’ dell’utero in affitto,  proposto dal papa: “La ‘deprecabile pratica’ infatti non è solo riduzione a cose di donne e bambini; non solo distorsione organizzata e pianificata della maternità, della paternità, della filiazione, inserite in una logica produttivistica, non solo miserabile sfruttamento commerciale della povertà, ma anche e primariamente, alla radice,  minaccia alla pace, poiché il mondo sommerso sotto la punta dell’iceberg della cosiddetta ‘maternità surrogata’ è l’impiego delle tecnologie riproduttive con cui vengono generati in provetta esseri umani molti dei quali non sono destinati alla nascita, ma vengono selezionati, congelati, usati come mezzi di sperimentazione, insomma scartati”.

Ed ha auspicato che l’appello del papa sia tenuto in seria considerazione: “Non basta dire ‘no’ all’utero in affitto (comunque lo si voglia diversamente definire)  è necessario dire ‘sì’ all’uguale e inerente dignità di ogni essere umano, sin dal momento in cui ogni essere umano inizia ad esistere in quel ‘big bang’ chiamato concepimento. E’ da qui possiamo gettare basi solide per più alto livello di civiltà e lavorare per costruire sempre più pienamente e autenticamente la pace”.

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