Papa Francesco: il cuore è fonte di conoscenza

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“Saluto la Presidente e tutti voi. Sono contento di incontrarvi, così numerosi, alla vigilia dell’Epifania. Questa Festa, come tutto il Tempo di Natale, ci chiama a celebrare il mistero dell’Incarnazione del Signore: nel Bambino Gesù vediamo come Dio si è fatto vicino a noi nella nostra povertà, indicandocela come via privilegiata per incontrarlo”.

Anche nel giorno precedente la festività dell’Epifania papa Francesco ha incontrato i membri della fondazione ‘Il cuore si scioglie’, che è nata nel 2010, in continuità con l’impegno delle sezioni soci Unicoop Firenze che da anni portavano avanti iniziative di solidarietà e raccolta fondi, con lo scopo di essere un motore che spinge le persone a fare qualcosa per gli altri.

Durante l’incontro ha ricordato lo scopo dell’associazione: “Unicoop Firenze è nata (cito lo Statuto) per ‘salvaguardare gli interessi dei consumatori, la loro salute e sicurezza anche accrescendone e migliorandone l’informazione e l’educazione’. Così facendo, nel 2010 ha poi dato vita alla Fondazione ‘Il cuore si scioglie’, pensata per spingere le persone a fare qualcosa per gli altri: potremmo dire, usando un’espressione biblica, per favorire la formazione di ‘cuori di carne’ al posto di ‘cuori di pietra’.

E questa è una cosa molto bella: il cuore è una fonte di conoscenza… Senza il cuore non c’è conoscenza umana. Per conoscere, dobbiamo conoscere con la mente, con il cuore e poi fare con le mani. Non dimenticate i tre linguaggi: che la mente sia unita al cuore e alle mani, che il cuore sia unito alle mani, per fare, e alla mente; e che le mani siano al servizio del cuore e della mente. Non dimenticate questo, nel vostro agire”.

Ha quindi sottolineato alcuni cardini del cammino: “Infatti, considerando fin dall’inizio la tutela del consumatore al di sopra del suo semplice aspetto commerciale, voi siete arrivati a coglierne una dimensione umana fondamentale: quella di aiutare ciascuno a fare qualcosa per gli altri, cioè a vivere la carità, l’amore fattivo”.

Ed ha ribadito il valore del prendersi cura: “In questo modo ricordate che salvaguardare il bene della persona significa non solo prendersi cura di alcuni suoi interessi settoriali, ma promuoverne la piena realizzazione e dignità. Ed a questo livello l’incontro tra chi ha maggiori possibilità e chi invece è nell’indigenza, lungi dal ridursi a mera filantropia, costituisce sempre la provvidenziale opportunità per un arricchimento reciproco.

Proponete così un modello di tutela che unisce i singoli non tanto ‘contro’ la minaccia di un comune avversario, quanto ‘per’ la costruzione di relazioni virtuose di reciproco sostegno. E tutto questo lo fate con tanta creatività, come avviene quando si lavora insieme animati da un sogno comune”.

Infine un ringraziamento anche per il sostegno offerto alla popolazione ucraina: “Cari amici, grazie per quello che fate, in Italia e all’estero; in particolare, in questo momento drammatico, a sostegno della martoriata Ucraina: è terribile, quello che succede lì! Grazie per la vostra collaborazione con il Dicastero per il Servizio della Carità, le cui attività sostenete da tempo.

Continuate a puntare, nel vostro lavoro, allo sviluppo integrale della persona, alla crescita comunitaria nella condivisione di risorse e competenze, all’inclusione valorizzando ciò che ciascuno porta di proprio, per il bene di tutti. Vi benedico e vi auguro ogni bene per l’anno da poco iniziato”.

(Foto: Santa Sede)

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