Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: in aumento i femminicidi

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“E vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane. Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società. Non abbandonate il sentiero della formazione: sarà esso a portarvi lontano!”: lo ha ricordato papa Francesco durante l’udienza alle delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione ‘Corallo’ e dell’Associazione ‘Aiart – Cittadini mediali’.

Ed oggi, che si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ‘Openopolis’ ricorda che sono 87 le donne uccise in ambito familiare/affettivo dal 1^ gennaio al 19 novembre, di cui oltre la metà (55) da parte di partner/ex partner. Esse costituiscono l’82% delle donne uccise complessivamente (106) e il 29% di tutti gli omicidi (sia di uomini che di donne) commessi da inizio anno fino al 19 novembre (295). Inoltre vale la pena sottolineare che, nello stesso periodo di riferimento, gli uomini uccisi in totale sono stati molti di più (189) ma solo il 23% è stato ucciso in ambito familiare e affettivo.

Nel 2020 le donne vittime di omicidi da parte di familiari, partner o ex partner sono state 101, poi 105 nel 2021 e 104 nel 2022. Il 29% degli omicidi è in ambito familiare e affettivo e ha come vittima una donna. Quindi i femminicidi non sono un’eccezione (29%) rispetto agli omicidi commessi in Italia e costituiscono la stragrande maggioranza (82%) degli omicidi di donne.

Per questa giornata anche le monache del Monastero Santa Rita da Cascia, ribadiscono il loro no alla violenza, illuminando di rosso la facciata della Basilica, e chiedendo per le nuove generazioni un’educazione all’amore, accolgono l’invito dell’amministrazione comunale per portare un messaggio agli studenti di Cascia con una riflessione di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del Monastero Santa Rita da Cascia:

“Nella Bibbia le donne non sono strumenti nelle mani di qualcuno, bensì protagoniste al fianco di Cristo. In particolare, in tempi in cui le figure femminili erano sottomesse agli uomini, affidando alle donne l’annuncio della Risurrezione, Dio ci sorprende.

Ma la sua scelta non è gerarchica, anzi ci indica la via giusta, quella della collaborazione tra maschile e femminile perché la presenza di ognuno sia davvero feconda. Oggi, invece, le donne, sono costrette a fermarsi alla ‘Passione’, costrette dagli uomini”.

La Madre Priora chiede che si ponga fine a questi omicidi: “E’ dovere di tutti fare in modo che questo calvario finisca. Perciò invito ogni uomo a imparare da Dio la strada del rispetto, della parità e dell’amore, così da amare ma per davvero. Vediamo un’estrema necessità di portare nelle famiglie e nelle scuole un’educazione all’amore perché la sua radice si innesti, cresca e venga diffusa.

 L’amore vero, che ascolta, comprende, dialoga, dà gioia, mette prima l’altro e perciò ci eleva. Si smetta di vedere come debolezza o limite l’amore, soprattutto se associato alla sfera maschile. L’amore è essenziale per avere consapevolezza di sé e degli altri e rompere l’onda dilagante di violenza e femminicidi. L’amore è ciò che Santa Rita da sempre ci insegna e proprio con l’amore ci auguriamo che ogni essere umano possa rivoluzionare il suo cammino”.

E con il report ‘Prevenzione Sottocosto’ l’organizzazione non governativa ‘ActionAid’ ha denunciato una mancata attenzione al tema della violenza sulla donna:

“In 10 anni i fondi stanziati con la ‘Legge sul femminicidio’ (119/2013) sono aumentati del 156%, ma il numero delle donne uccise da uomini è rimasto invariato nel tempo. Il maggior incremento di risorse (+65%) è stato registrato tra il 2020 e il 2023: sono stati impegnati circa € 248.000.000. L’81% delle risorse è stato destinato soprattutto a interventi di protezione per rispondere alle esigenze di donne che hanno già subito violenza.

Solo il 13% ad interventi di prevenzione, di cui il 5,6% per azioni di prevenzione primaria, ovvero interventi di educazione e sensibilizzazione per scardinare norme e comportamenti sociali che producono e riproducono la violenza. Le politiche antiviolenza adottate finora hanno sempre penalizzato la prevenzione, a peggiorare il quadro è anche la scelta di ridurne i fondi da parte del Governo Meloni: -70%. Dagli oltre € 17.000.000 del 2022 ad € 5.000.000 stanziati per il 2023”.

Inoltre secondo una ricerca Ipsos-ActionAid di quest’anno sulla fascia 14-19 anni 4 giovani su 5 pensano che una donna possa sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole; 1 su 5 crede che le ragazze possano provocare la violenza sessuale se mostrano un abbigliamento o un comportamento provocante; 1 su 5 ritiene non sia violenza toccare le parti intime di un’altra persona senza consenso.

Infine, secondo i dati ISTAT del 2021, sono stati soprattutto gli uomini tra i 35 e i 44 anni (23%) e tra i 45 e i 54 anni (22%) ad essere stati denunciati per atti di violenza contro le donne, tantoché Katia Scannavini, vicesegretaria generale di ActionAid Italia, ha sollecitato le Istituzioni ad investire meglio su campagne di sensibilizzazione:

“ActionAid chiede a Governo e Parlamento di adottare una norma sulla prevenzione primaria che preveda un finanziamento annuale. Ciò permetterebbe di dotare ogni anno il Paese di fondi certi e obbligatori per la prevenzione, indipendentemente da chi governa…

Solamente intervenendo in maniera sistematica sulle radici culturali del sistema patriarcale che governa tutti gli ambiti della quotidianità delle donne e degli uomini è possibile produrre un cambiamento e garantire alle bambine, alle ragazze e alle donne il diritto di vivere una vita senza violenza”.

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