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Intorno ai femminicidi

Concludendo la nostra tematica, con il menzionato supporto letterario, dottrinale, teologico, pastorale e giurisprudenziale di amici e studiosi già citati, viene sottolineato infine che un tempo l’onore assumeva una nozione molto più ampia di quella attuale e la sua lesione necessitava obbligatoriamente di essere riparata, anche con le armi o con la violenza.

Intorno ai femminicidi

Proseguendo la nostra disamina si sottolinea che il rapporto anomalo fra il maschio e la femmina di qualsiasi età si può evincere da vari sintomi (possessività, eccessivo controllo del partner, morbosità esasperante, lontananza dalla chiesa, pulsioni istintive malevoli, ecc.) e da diversi indizi (espressioni palesi o velate di gelosia, di invidia, di esuberante competizione, incomunicabilità con sé stesso, con Dio, con i genitori, con i sacerdoti, ecc.) che spesso purtroppo incidono sui propri comportamenti lesivi del prossimo (spesso contro le donne al medesimo vicine), cioè verso “reati contro le persone”, di cui si occupa anche mio figlio Riccardo, alto magistrato penale presso la Corte d’Appello (cfr. le norme sancite dal Titolo XII – Dei delitti contro la persona – LIBRO SECONDO Brocardi.it https://www.brocardi.it › codice-penale › titolo-xii omicidi, lesioni, percosse, sequestri, rapimenti, ecc.) tentati, consumati ed aggravati (https://www.avvocatopenalista.org/contenuto.php?id=20401&redirected=d2fc6c8fd2f733006 b019b325ccb7b00 ) commessi con dolo (intenzionalmente, cfr. https://www.njus.it/news/2799/premeditazione-e-preordinazione-del-delitto-di-omicidio/, o con colpa, cioè per negligenza o imprudenza od imperizia, cfr. Differenza tra dolo colpa e preterintenzione – DAS Difesa Legale) o con preterintenzione (p. e. si vuole dare un pugno, ma l’altro/a batte la testa e muore), con crudeltà, per motivi abietti ed anche con premeditazione (cfr. https://www.altalex.com/documents/2023/08/04/premeditazione-motivi-abietti-futilicrudelta-sentenza-maltesi) basati frequentemente sulla tramandata, patriarcale idea di presunta “inferiorità” della donna.

Intorno ai femminicidi

Nessuno è ovviamente perfetto ma, come ho cercato di puntualizzare nei precedenti articoli qui pubblicati, un fatto esistenziale “deviante” va analizzato da molti punti di vista, attenzione non da “destra, da sinistra o dal centro” come fa certa “politica”, ma sul piano giuridico-antropologico (cfr. “Il deviante e i suoi segni. Lombroso e la nascitadell’antropologia criminale in Italia”, Milano, Angeli, 1985), materia su cui redassi, come giàanticipato, la mia prima pubblicazione (attualmente ho raggiunto quota 45 Testi) dopo essere stato nominato Docente/ Cultore della materia (negli anni successivi in altre 3 Facoltà), la prima, nuova qualifica accademica recepita presso la Facoltà di Giurisprudenza a Palermo (cfr. Francesco Trombetta-anno accademico 1985-1986 : “Riflessioni giuridiche, antropologiche, morali e teologiche sugli illeciti penali, civili, amministrativi ed erariali: gli illeciti messi a confronto con questioni morali e teologiche-Peccato e Delinquenza- la capacità in ambito penale e civile rapportata alle responsabilità ed alla imputabilità, le procedure per l’accertamento del quoziente intellettivo ai fini della verifica della sanità mentale in riferimento alle diverse turbe psichiche. Pubblicazione- Libro di testo della cattedra di Antropologia criminale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Palermo 1985” , cfr. F. Trombetta

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Intorno ai femminicidi

La recente vicenda di Giulia e Filippo (cfr. BLOGSICILIA 1/12/2023 “Stamattina, presso l’istituto di anatomia patologica di Padova, è prevista l’autopsia sul corpo di Giulia Cecchettin, la giovane di Vigonovo tragicamente uccisa da Filippo Turetta, il suo ex fidanzato. L’esame sarà condotto dal perito medico legale Guido Viel, incaricato dalla procura di Venezia, e dalla squadra medica guidata dal professor Angelo Paolo Dei Tos, responsabile della UOC di Anatomia Patologica dell’Università di Padova, indagini su presunte torture, pedinamenti e molestie continue…”) simile a tante altre che si stanno verificando purtroppo anche adesso nel mondo (cfr. https://www.repubblica.it/dossier/cronaca/25-novembre/2023/11/24/news/femminicidi_lista_vittime-421171131/ -Lista dei femminicidi in Italia nel 2023FemminicidioItalia.infohttps://femminicidioitalia.info › lista › 2023) pone degli interrogativi a tutte le persone di buona volontà del globo ed a tutti gli studiosi, che ritengo indispensabile menzionare per acquisire un panorama complessivo, che come me hanno approfondito per anni queste materie a 360 gradi (cfr. Donatella Di Pietrantonio ‘L’età fragile’, https://unipd-centrodirittiumani.it/it/schede/I-concetti-di-femmicidio-e-femminicidio/368 : I primi riferimenti ufficiali dei termini “femmicidio”/“femminicidio” si ritrovano all’interno della Risoluzione del Parlamento europeo dell’11 ottobre 2007 sugli assassinii di donne, femmicidi, in Messico e America Centrale e sul ruolo dell’Unione Europea nella lotta contro questo fenomeno, nonché nel Rapporto annuale sui diritti umani presentato dal PE nel 2010, in cui se ne ribadisce la condanna.

Di femmicidio/femminicidio si discute poi nelle linee guida dell’Unione Europea sulla violenza contro le donne adottate dal Consiglio dell’UE nel 2008 e nel giugno 2010 l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea, Catherine Ashton, esprimendo le proprie preoccupazioni sui femminicidi in America Latina, ha definito “tutte le forme di violenza di genere come aberranti crimini di femminicidio”.

Il femmicidio, dall’inglese femicide, è un termine criminologico introdotto per la prima volta dalla criminologa femminista Diana H. Russell all’interno di un articolo del 1992 per indicare le uccisioni delle donne da parte degli uomini per il fatto di essere donne (a). Secondo quanto formulato da Diana Russell “il concetto di femmicidio si estende al di là della definizione giuridica di assassinio e include quelle situazioni in cui la morte della donna rappresenta l’esito/la conseguenza di atteggiamenti o pratiche sociali misogine”.

Diversamente, il termine femminicidio, dallo spagnolo feminicidio, racchiude un significato molto più complesso che supera la definizione ristretta di femmicidio, focalizzandosi soprattutto sugli aspetti sociologici della violenza e sulle implicazioni politico-sociali del fenomeno. Utilizzato nel 2004 dall’antropologa messicana Marcela Lagarde con lo scopo di attirare l’attenzione politica sulla drammatica situazione vissuta dalle donne in Messico, in particolare nella zona di Ciudad Juárez, il concetto di femminicidio è diventato oggetto di studio anche di altre attiviste dell’America Centrale come Julia Monárrez, Ana Carcedo e Monserrat Sagot, acquisendo ben presto una diffusione globale (c).

Per Marcela Lagarde il femminicidio esprime “la forma estrema della violenza di genere contro le donne, prodotto dalla violazione dei suoi diritti umani in ambito pubblico e privato attraverso varie condotte misogine, quali i maltrattamenti, la violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, sul lavoro, economica, patrimoniale, familiare, comunitaria, istituzionale, che comportano l’impunità delle condotte poste in essere, tanto a livello sociale quanto dallo Stato e che, ponendo la donna in una condizione indifesa e di rischio, possono culminare con l’uccisione o il tentativo di uccisione della donna stessa, o in altre forme di morte violenta di donne e bambine: suicidi, incidenti, morti o sofferenze fisiche e psichiche comunque evitabili, dovute all’insicurezza, al disinteresse delle istituzioni e all’esclusione dallo sviluppo e dalla democrazia”.

Il femminicidio, a differenza da quanto si possa comunemente ritenere, non si configura pertanto come un fatto isolato che accade all’improvviso, ma costituisce l’ultimo atto all’interno di un ciclo della violenza. In questo senso, il femminicidio individua una responsabilità sociale nel persistere, ancora oggi, di un modello socio-culturale patriarcale, in cui la donna occupa una posizione di subordinazione, divenendo soggetto discriminabile, violabile, uccidibile).

Sul piano dei comportamenti individuali, il femminicidio può essere visto come la massima espressione del potere e del controllo dell’uomo sulla donna, l’estremizzazione di condotte misogine e discriminatorie fondate sulla disuguaglianza di genere), sotto molteplici punti di vista (Nordest > Venezia Lunedì 27 Novembre 2023- Dobbiamo riflettere molto su questo caso per poi aiutare altre persone che si trovano in questa situazione». A chi gli ha domandato se c’è un’emergenza femminicidi in Italia, Garofano ha risposto: «Purtroppo è una piaga sociale, i numeri sono costanti ed anzi sono in aumento, è una sconfitta della nostra società».

Fondamentale, secondo lui, il ruolo della famiglia e della scuola. «Io credo che se vogliamo invertire questi numeri drammatici dobbiamo ripuntare sull’educazione. Così il generale dei RIS Luciano Garofano, biologo e criminologo ( cfr. Il Gazzettino https://www.ilgazzettino.it › Nordest › Venezia; il 4/12/2023 «L’ambiente familiare può avere un ruolo importante nei disturbi mentali».

Il dott. Silvio Frazzingaro, neuropsichiatra dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda (VR) indica quali sono gli elementi chiave in una diagnosi, come quella relativa al ragazzo accusato dell’omicidio di Giulia Cecchettin. Per la perizia psichiatrica di Filippo Turetta sarà necessario visitare «più volte il paziente» con «test psicodiagnostici».

Consiglio, altresì di consultare il testo del premio Nobel Parisi, Ipazia e il patriarcato: «Sopravvive ancora oggi nei femminicidi», cfr. OPEN del 29 Novembre 2023. Turetta ammette l’omicidio di Cecchettin davanti al gip: ecco cosa rischia con le aggravanti di premeditazione e crudeltà Cronaca fotogallery 04 dic 2023 – 07:00 ( SkyTG24 ).

Pertanto, mi chiedo “Come sono cresciuti i giovani degli anni ‘60” ?? Cercherò adesso di descrivere realtà passate non più esistenti, quando 50 anni fa alle scuole elementari (non avevamo i computer, la navigazione su internet, youtube, ecc.) l’allievo adottava comportamenti “disordinati” contro una compagnetta il maestro batteva una bacchetta nelle mani spiegando le ragioni delle violazioni morali e sociali e faceva promettere di non farlo più, altrimenti spesso lasciava digiuno fino al pomeriggio, cioè una volta si usciva dalla scuola alle ore 16,00 in quanto era prevista quotidianamente 1 ora di “educazione civica” (lo stesso nei programmi scolastici di ogni ordine e grado, come oggi auspicano anche gli amici conosciuti in tutti i Continenti del mio gruppo internazionale di FB “Teologia e Giurisprudenza-Magistero-Lavoro-Istituzioni”, fra i più costanti, che hanno dato il loro consenso ad essere qui menzionati, la collega STB Maria Rosaria Sofi, il Giudice in pens. Michele Fini, l’Avv. penalista Salvatore Timpanaro, l’Ammir. Carmelo Antonino Di Bella, il peace Ambasc. Francesco Paolo Scarciolla, lo studioso di storia contemporanea Giampaolo Civeriati, la N.D. Cristina Pirrotta ecc., da me aggiornato quotidianamente, con qualificati commenti pure dei membri studiosi dei vari aspetti della materia, da molti fedeli, da mio figlio Alessio poliglotta in Francia dal 2009 e da una carissima persona che mi ha seguito dalla mia infanzia, mia zia Rina, che ha sempre affidato tutti i suoi cari a Gesù, dalla stessa considerato “l’amico più grande che non tiabbandona mai, che ti consente pure, se hai fede, di essere vicina spiritualmente al coniuge che ha già raggiunto la casa del Padre onnipotente con cui ha educato e seguito amorevolmente i 2 figli laureati, oggi apprezzati Dirigenti pubblici” ).

Al rientro a casa se si raccontava (ma non sempre succedeva per timore di ulteriori rimproveri) il fatto ai genitori si subiva un’altra punizione, esprimendo il plauso per la reazione esemplare dell’insegnante che, nel “quadernetto delle comunicazioni scolastiche” ringraziavano e fornivano la loro disponibilità per contribuire a correggere qualche forma di “devianza” (sulla cui tematica giuridico-antropologica ho elaborato la mia prima pubblicazione universitaria nel 1985, di cui appresso) che eventualmente avesse riscontrato nella personalità del figlio.

Alle scuole medie inferiori capitava che alcuni facevano i saputelli se una compagna non era in grado di rispondere alle domande durante l’interrogazione del professore con la conseguenza che il medesimo “licazziava di brutto”, li interrogava mettendoli in difficoltà “pedagogicamente” con un esito di “insufficienza”. Se si narrava l’evento ai genitori la domenica non facevano mangiare dolci o si rimaneva a casa per studiare propinando i genitori lezioni morali e parlando con il parroco che impartiva lezioni di catechismo (dicendo di cercare Dio nella propria anima e di ascoltare la sua voce senza farsi tentare dal “maligno”).

Alle scuole superiori spesso “si faceva l’ora” inducendo spesso le compagne ad andare a passeggiare sulla spiaggia o altro…. con il risultato, a lungo andare, di subire punizioni esemplari dai docenti e dai genitori. Non era tutto facile e semplice, ma si recepivano gradualmente le “regole”, esisteva un’intesa con i docenti, si imparava a “confessare” le proprie trasgressioni, parlando con altri studenti, con i sacerdoti, veramente eccezionali, sempre disponibili……(non dicevano che avevano preminenti problemi amministrativi da risolvere….o troppi gruppi pastorali da seguire), qualche volta consigliavano ai genitori di contattare psicologi….… o assistenti sociali….

Concluso il ciclo scolastico arrivava dopo qualche mese la “cartolina-precetto” per adempiere l’obbligo di leva (si doveva fare il militare, tranne il rinvio per iscrizione all’Università in cui si doveva essere in regola con gli esami, diversamente occorreva presentarsi al distretto competente dell’esercito, della marina o dell’aeronautica per l’arruolamento coatto, in caso contrario si commetteva il reato di “renitenza alla leva”).

Dal momento di presentazione ( se laureati entro il 28simo anno d’età) ai reparti iniziava una formazione a 360 gradi per 18 mesi durante i quali imparavi il concetto di “gerarchia, obbedienza, spirito di corpo, socialità con maschi e femmine, rispetto delle deficienze dei commilitoni, osservanza degli orari, marce forzate per abituarsi ai futuri problemi esistenziali, punizione per linguaggio scurrile e/o per comportamenti scorretti in caserma/accademia, negligenza nello studio, mancanza di bon ton, ecc.”.

Cosa è successo negli ultimi 25 anni? E’ scomparso il “servizio militare obbligatorio” ( io ho prestato servizio, vincitore di concorso come Ufficiale cpl della G. di F. per il quale occorreva la laurea con la votazione di 110), in linea di massima i giovanissimi e non solo, non sanno più vivere se non sono “connessi con i social network” h24, i laureati “cercano lavoro” anche nelle scuole, spesso si proiettano sul piano “missionario” ad insegnare le materie per formare i discenti di qualsiasi livello per condurre un’esistenza dignitosa e proficua per loro e per il prossimo, frequentemente, come riportano i media, ne deriva che non vengono rispettati dai medesimi, ma vengono insultati e derisi dagli stessi, inoltre denunciati dai genitori se “si permettono” di impartire ai/alle figli/e lezioni morali e la complessa, pesante metodologia didattica per migliorare negli studi, per conseguire ottimi risultati lavorativi nel futuro per beneficio personale, familiare e di tutta la collettività. Concordo con il docente e scrittore Enrico Galiano che ha scritto un post su Facebook (Laura Bombaci -29/11/2023) che sta spopolando in merito al recente dibattito relativo all’educazione alle relazioni a scuola. Sono in molti coloro che credono che si tratti di qualcosa che non debba ricadere solo sull’istruzione e sui docenti).

A tal proposito evidenzio che insegnando per 40 anni in 4 Facoltà universitarie e presso Organismi professionali discipline giuridiche, economiche ed antropologiche, operando contemporaneamente presso importanti Istituzioni presso le quali ho vinto concorsi pubblici (BNL, Corte dei conti, Polizia municipale) seguendo ed applicando negli ultimi 15 anni i dettami (frutto di corsi di Teologia frequentati insieme a mia moglie Marcella per 5 anni e visitando pure variegati contesti religiosi di tutti i Continenti del mondo) del Magistero ecclesiale, ho potuto conoscere e seguire brillanti studenti (oggi Ufficiali, Funzionari, Notai, Magistrati, Avvocati, Docenti ecc.), citando il più recente dell’età di 25 anni, Dott. Giuseppe Di Giacinto (attualmente al TAR), nonché, eccezionali colleghi/e ed impiegati/e (tuttora in servizio con ruoli rilevanti), ma anche discenti fuori corso che purtroppo “parcheggiavano” negli atenei (oggi forse intenti, sperando di sbagliarmi, a fare video sensazionali da pubblicare), nonché, molte famiglie “fragili” (secondo l’accezione pastorale del cap. 8 dell’ Esortazione apostolica post-sinodale del 19/3/2016 di Papa Francesco “Amoris Laetitia”, sulle cui tematiche il Dott. Simone Baroncia mi ha consentito di pubblicare molti articoli su KORAZYM) con figli/e minorenni, attuali e del precedente matrimonio, che abbiamo noi coniugi accompagnato dal 2013 fino al mese di Giugno 2023 con la collaborazione di Padre Cesare Rattoballi, dell’Avv. can./civ. Sergio Bellafiore e dell’Accolito episcopale Diego Talluto, col supporto di Padre Prof. Giovanni Salonia ( con un importante convegno organizzato insieme il 17/2/2019), docente universitario, Teologo e Psicoterapeuta noto in tutto il mondo cattolico, già ministro provinciale dei frati cappuccini (https://pastoralefamiliare.chiesadipalermo.it/wordpress6/il-buon-pastore/ Direttore diocesano Mons. Alerio Montalbano, parroco a San Michele A. in Palermo), del cappellano marittimo, Teologo argentino poliglotta (Costa luminosa 2016) Padre Omar Boidi, del Vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico di Trani Padre Emanuele Tupputi (https://www.arcidiocesitrani.it/accoglienza/wpcontent/ uploads/sites/18/2023/05/REGOLAMENTO-SDAFS-ARCIDIOCESI-DI-TRANIBARLETTA- E-BISCEGLIE-1.pdf ), dell’Avv. Canonista Damiano Melfi, di Mons. Alessandro Repossi ( Cappellano presso SMOM ed UNITALSI, sedi di Milano) e dei responsabili del gruppo diocesano “ACOR” (https://www.chiesadimilano.it › servizioperlafamiglia) che abbiamo quest’anno incontrato a Milano, in cui abbiamo il domicilio, tutti carissimi, autorevoli amici che ringrazio.

Le esperienze dei citati gruppi e di molte coppie mi hanno fatto comprendere in particolare anche il significato concreto di “violenze domestiche, maltrattamenti ed abusi sessuali” determinanti separazioni/divorzi (indelebili stupri in famiglia e nelle palestre, sopraffazioni e lesioni nei confronti di ragazzi/e più deboli, con conseguenziali processi civili, penali e canonici presso la giurisdizione ecclesiastica per nullità matrimoniale) da me esaminati insieme al gruppo canonicopastorale, riportato nel link, creato da me e da mia moglie Marcella Varia e, sulla base delle nostre cognizioni, abbiamo adottate le soluzioni idonee ivi descritte che qui integrerò con la presente rassegna/analisi interdisciplinare.

Funerali di Giulia Cecchettin: dolore fecondi il terreno della vita

Sono stati circa 10.000 le persone in Prato della Valle a Padova, alle porte della chiesa di Santa Giustina, che hanno partecipato ai funerali di Giulia Cecchettin, per ‘far rumore’ come accaduto durante le manifestazioni contro la violenza sulle donne negli ultimi giorni, mentre il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, ha ricordato il motivo di questa presenza:

Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: in aumento i femminicidi

“E vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane. Comunicare è formare l’uomo. Comunicare è formare la società. Non abbandonate il sentiero della formazione: sarà esso a portarvi lontano!”: lo ha ricordato papa Francesco durante l’udienza alle delegazioni della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione ‘Corallo’ e dell’Associazione ‘Aiart – Cittadini mediali’.

Sanremo Cristian Music Festival 2023 contro il femminicidio in adesione ai contenuti del Vangelo

La senatrice Cinzia Leone, Vicepresidente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio al Senato della Repubblica della XVIII Legislatura, sarà ospite della seconda edizione del Festival della Canzone Cristiana Sanremo 2023 – www.sanremofestivaldellacanzonecristiana.it – che si terrà il 9,10,21 febbraio 2023 nell’Antico Ospedale della Carità di Sanremo. A darne la notizia è stato il direttore artistico Fabrizio Venturi.

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