Papa Francesco: la Beata Teresa di Gesù ha fondato la congregazione sull’Eucarestia

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Maria Teresa di Gesù, al secolo Karolina Gerhardinger, nacque in un sobborgo di Ratisbona in Baviera, il 20 giugno 1797, frequentò la scuola femminile delle Canonichesse di Notre-Dame e all’età di 12 anni, essa accolse prontamente la chiamata a divenire insegnante; e più tardi fondò la sua congregazione per l’educazione, rispondendo, così, a una grande sfida del suo tempo; sfida che interpretò come una speciale chiamata di Dio nei suoi riguardi.

Con la guida spirituale del vescovo Wittman, ben convinto del fatto che le donne e le madri determinano la vita morale delle città e delle nazioni, Maria Teresa di Gesù si consacrò, insieme alle consorelle, soprattutto all’educazione cristiana della gioventù femminile, per ottenere il risanamento morale delle famiglie e il miglioramento della società mediante la formazione di buone madri e donne di casa. Si spense a Monaco il 9 maggio 1879.

Partendo dalla vita di questa beata papa Francesco ha ricevuto in udienza le partecipanti al 25° Capitolo Generale delle Suore Scolastiche di Nostra Signora, che si conclude venerdì 17 novembre, anniversario della beatificazione, mettendo in risalto alcuni punti essenziali della vita della beata:

“La vita della beata Teresa è stata una testimonianza di fede trasformante, di coraggio nel creare nuove vie e di dedizione all’educazione dei giovani. La sua pedagogia voleva essere integrale: insieme all’istruzione intellettuale comprendeva anche la cura dello spirito e la formazione di persone compassionevoli, responsabili e incentrate in Cristo, cioè la formazione del cuore, per avere compassione. Sulle sue orme, voi avete proseguito lungo queste tre strade dell’educazione, del servizio e della spiritualità”.

Inoltre ha sottolineato che la vita religiosa ha fondamento nella povertà: “Mi piace questo: ancorare nella povertà. Senza la vera povertà, non c’è vita religiosa. La povertà è quella che custodisce la vita consacrata. E non solo è una virtù, no, è la custode.

Non dimenticare questo. Questo saldo fondamento ha permesso alle School Sisters of Notre Dame di andare in tutto il mondo e di testimoniare il Vangelo, rendendo visibile Cristo attraverso la vostra presenza, piena di fede, speranza e carità”.

Ha anche rilevato l’importanza del tema del Capitolo generale: ‘Essere testimoni profetici per una comunione universale’: “Le Scritture ci offrono numerosi riferimenti alla vocazione profetica di singoli e comunità che hanno promosso la comunione tra i diversi membri del santo Popolo fedele di Dio.

Penso, ad esempio, al profeta Geremia, la cui missione è stata di unirsi al popolo d’Israele nella sua sofferenza per aiutarlo a riconoscere e a rispondere all’amore di Dio che sempre vuole fare alleanza… Infatti il vostro carisma di ‘condurre tutti all’unità per cui Cristo fu inviato’ è fondato sul desiderio di Gesù dell’unità tra tutti quelli che credono in Lui”.

Oltre al servizio di Gesù la vita consacrata è servizio al prossimo, come afferma l’esortazione apostolica ‘Vita consecrata’: “Come donne che professano i consigli evangelici, voi siete state a lungo pioniere nell’abbracciare la dimensione profetica della vita consacrata, che ‘costituisce memoria vivente del modo di esistere e di agire di Gesù come Verbo incarnato di fronte al Padre e di fronte ai fratelli’.

E la vostra dedizione è segno, oltre che del dono che avete fatto di voi stesse al Signore, anche della vostra disponibilità a servire, in Lui, tutti i nostri fratelli e sorelle”.

E concludendo l’incontro il papa le ha invitate ad ascoltare: “A noi piace parlare sempre, a tutti. E non solo alle donne, anche a noi. A tutti. Ma è così difficile imparare ad ascoltare. Il Signore ci parla anche attraverso gli altri.

Ascoltare gli altri, e non, mentre l’altro parla, pensare: ‘Cosa risponderò?’ No. Ascoltare: che arrivi al cuore e poi, se sento di rispondere, rispondo. Ascoltare è proprio una virtù che noi dobbiamo far crescere nelle nostre comunità, nella vita consacrata. Ascoltare il Signore, ma ascoltare i fratelli e le sorelle. Questo è molto importante”.

(Foto: Santa Sede)

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