Il presidente Mattarella inaugura la ‘Casa dell’Amicizia’ della Comunità di Sant’Egidio

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“C’è un senso di riconoscenza e di profondo apprezzamento per quello che fate: offrire e assicurare a chi ne ha bisogno, e non saprebbe altrimenti come provvedere, da una visita oculistica o ortopedica all’avvio alla scuola, dagli abiti al riconoscimento di opportunità che non si conoscono, dalla richiesta di cittadinanza all’avvio al lavoro.

Girando per questi ambienti si incontra la grande, varia complessità delle esigenze che, come per coloro che sono senza tetto, trovano qui qualche possibilità di servizi per sopravvivere, di ricevere un sostegno alimentare. E’ una gamma talmente vasta di bisogni, di esigenze, di difficoltà che qui trovano una risposta”.

Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. ha inaugurato la visita alla ‘Casa dell’Amicizia’ della Comunità di Sant’Egidio, che sorge nel complesso di San Gallicano a Roma, ed accoglie tante domande di persone in difficoltà, offrendo aiuto materiale e, come dice il suo nome, amicizia.

Il presidente ha visitato le sale dove si offrono i diversi servizi: sostegno alimentare, vestiario, lavanderia, consulenza legale, contrasto alla dispersione scolastica, orientamento al lavoro e ai servizi sanitari. Il centro ospita infatti anche l’Hub di prevenzione e promozione della salute, nato nell’emergenza Covid come hub vaccinale e diventato oggi un centro polivalente di prevenzione e promozione della salute, che si avvale di consulenze specialistiche, tra cui le visite oculistiche:

“Risposte che non possono mai essere complete per tutti, ma sono comunque importanti, non soltanto per la grande quantità di risposte che consentono di dare, ma anche per il messaggio che trasmettono. Che genera, poi, con l’esempio, con la dimostrazione, altre iniziative che si affiancano.

Vorrei dire che la risposta migliore a questo impegno è in coloro che, venuti qui, chiedendo aiuto, avendolo ottenuto, si trasformano essi stessi in coloro che forniscono aiuto e diventano punti di riferimento per chi ne ha bisogno. Vorrei aggiungere altre cose, ma è sufficiente dire che l’apprezzamento è veramente alto, la riconoscenza è profonda”.

Ringraziando il presidente Mattarella il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, ha sottolineato l’apertura ai problemi del mondo: “Roma ci ha aperto all’universale, da Roma abbiamo incontrato tanti mondi, spesso di povertà e di conflitto.

Qui è nato anche il nostro impegno per la pace, che lei ben conosce. Oggi la pace è il desiderio di milioni di persone, in un mondo diviso e segnato da conflitti di vario genere. Non ci siamo tirati indietro da questa responsabilità”.

Ha ribadito che nessuno può essere indifferente: “La vita nella periferia di Roma e nelle periferie del mondo ci ha dato tante lezioni. Ci ha insegnato tanto. Innanzitutto, a crescere in umanità. Gli incontri con persone di ogni condizione e provenienza, anno dopo anno, sono stati la nostra scuola: la strada come storia. Chi di noi ha incontrato un povero, si è fermato ad ascoltarlo, ne è divenuto amico, ha ricevuto ciò che non si sarebbe immaginato.

C’è bisogno di costruire legami ad ogni livello della società che contrastino la frammentazione, l’indebolimento della vita dei vulnerabili, la conflittualità. La casa dell’amicizia è un’immagine di quello che cerchiamo di ogni giorno ormai da 55 anni, sporcandoci le mani in tante situazioni anche dolorose, l’immagine della fraternità universale (nella coscienza che siamo tutti legati)”.

Sofia Soli, 90 anni ed attivista del programma ‘Viva gli Anziani!’, ha raccontato il suo volontariato: “Io da anni, con la Comunità di Sant’Egidio, cerco di essere utile agli altri, anche ad altri anziani come me, visitandoli o telefonandogli. Vado anche a trovare alcuni anziani che vivono in istituto. E’ un’esperienza che mi ha aiutato a riflettere su aspetti dell’esistenza che un po’ tutti cerchiamo di fuggire.

Penso soprattutto alla solitudine. Ho capito visitando gli istituti che la solitudine è un grande problema. Tanti anziani soffrono perché si sentono isolati, spesso ricevono poche visite e talvolta non hanno più nessuno che li vada a trovare e si ricordi di loro.

Ma anche gli anziani che vivono a casa propria sono spesso molto soli. Come attivista del Programma ‘Viva gli Anziani!’ vado a trovare gli anziani più isolati, ma soprattutto, data la mia età, li sento regolarmente per telefono, non solo per fargli compagnia ma anche per identificare eventuali problemi”.

Infine Mathieu Dansoko, proveniente dal Mali ed arrivato 7 anni fa, ha condiviso la sua storia di fuga da guerra, prigionia e lavoro forzato: “Come forse sapete nel 2012 nel mio paese c’era un conflitto tra governo e ribelli; io in quel periodo ero studente e vivevo con mia nonna come tutti i ragazzi andando a scuola; un giorno i ribelli sono arrivati nel mio villaggio, nel nord del Mali, e hanno preso la mia casa; tornando da scuola ho visto che la casa andava a fuoco e sono scappato.

Ho attraversato il deserto fino in Algeria dove sono rimasto per due anni; lì cercando lavoro per sopravvivere ho incontrato una famiglia algerina che mi ha ospitato e fatto lavorare anche se ero senza documenti. Ero un aiutante saldatore e viaggiavo con il mio datore di lavoro; in uno di questi viaggi siamo andati in Libia ma un giorno i soldati libici sono venuti al cantiere per un controllo e poiché non avevo i documenti il mio datore di    lavoro non ha potuto difendermi e mi hanno arrestato e portato via.

Nelle prigioni libiche mi hanno chiesto dei soldi per essere liberato e io non li avevo quindi oltre alle percosse mi hanno costretto a lavorare per pagare la mia cauzione; per due anni ho cambiato diverse prigioni e fatto i lavori forzati. Il cibo era scarso e mi sono ammalato gravemente.

Nella prigione molti erano morti ed i soldati libici per non aumentare il numero dei decessi, mi hanno caricato su un barcone per liberarsi di me. La traversata è durata una settimana e infine sono sbarcato a Lampedusa dove mi hanno curato e poi trasferito in un centro di accoglienza vicino a Roma”.

(Foto: Quirinale)

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