Prof. Paolo Trianni: necessario un vegetarianesimo cristiano

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“Negli ultimi decenni si è andato delineando un nuovo filone di ricerca nelle discipline filosofico-teologiche volto ad indagare il ruolo assegnato agli animali all’interno della tradizione ebraico-cristiana. Le ragioni di questa nuova attenzione sono state generalmente, e comprensibilmente, rinvenute nella contemporanea crisi ecologica che ha spinto l’essere umano ad interrogarsi circa le radici del marcato antropocentrismo con cui guarda al resto del vivente, altro da sé”.

Da questo presupposto inizio un dialogo con il prof. Paolo Trianni, docente di Missiologia alla Pontificia Università Gregoriana, promotore, con p. Guidalberto Bormolini, del Centro Studi Cristiani Vegetariani, di cui è presidente, ed autore del volume ‘Per un vegetarianesimo cristiano’, a cui chiedo il motivo per cui ha scritto il libro: “Perché il mondo ne ha bisogno, e a mio avviso ne ha bisogno lo stesso cristianesimo”.

Esiste il vegetarianesimo cristiano?

“Difficile a dirsi.. direi di no, ma sono anche indotto a pensare che uno sviluppo vegetariano del cristianesimo sia inevitabile e sia del tutto in linea e consono alla sua etica”.

Nella Bibbia esiste una scelta vegetariana?

“Forse sono episodi minori e non li si conoscono, ma in verità in molte pagine della Bibbia si parla di rispetto verso gli animali, il biblista Paolo De Benedetti le metteva in evidenza, ed oggi esiste una teologia degli animali, ci sono vari saggi su questo tema, sin dal Settecento. La Bibbia, va ricordato, si apre con il vegetarianesimo, ed il nutrimento con le carni appare essere una conseguenza del peccato originale”.

E’ possibile una ‘teologia del vegetarianesimo’?

“E’ difficile, ma è quello che ho provato a fare. Non serve a niente cercare di negare le evidenze bibliche in cui Gesù mangia carni e pesci, né inventarsi un Gesù esseno. La strada da percorrere, a mio avviso, è quella dello ‘sviluppo della dottrina’ che si distingue dalla ‘evoluzione del dogma’ proprio perché può basarsi su alcuni presupposti biblici e teologici già presenti”.

Esistono santi vegetariani?

“Sì, esistono, anche se non sono tanti. Nella nostra collana del Centro Studi Interreligiosi abbiamo dedicato un volume a san Francesco da Paola, è possibile ricordare anche Girolamo o Tito Brandsma.. e non è un sant’uomo, una figura come Albert Schweitzer?”

Quale rapporto dovrebbe avere un cristiano con il cibo?

“Credo che il rapporto del cristiano col cibo stia cambiando e debba cambiare. Fermo restando che quello della moderazione è un principio base, oggi, che nei supermercati dell’Occidente si trova di tutto… cercare delle proteine nelle carni e nei pesci è una mera scusa.. occorre riconoscere che si uccide per la gola… la dieta vegana può essere complicata, ma quella vegetariana non da’ nessun problema”.

Papa Francesco rappresenta comunque una svolta nel Magistero?

“Ha iniziato un cammino. La ‘Laudato sì’ è un’enciclica profetica. Il pontificato di papa Francesco è entrato nelle questioni più importanti del nostro tempo, e, tra tutte, quella ecologica è forse la più importante. Però è quantomeno strano che nell’enciclica non si riconosca che proprio il cambiamento nel costume alimentare sarebbe una delle scelte più efficaci ed incisive per la salvezza del pianeta”.

Quale è lo scopo di un centro studi cristiani vegetariani?

“Vorremmo svegliare la Chiesa, sensibilizzarla, soprattutto attraverso una ricerca scientifica ed una produzione di libri di alta divulgazione”.

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