Papa Francesco ai biblisti: Bibbia è patrimonio di tutti

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La categoria di alleanza assume un ruolo importante nella narrazione biblica per la formazione dell’identità e della memoria del gruppo credente in rapporto all’orizzonte più ampio dell’umanità e del creato.

La XLVII Settimana Biblica Nazionale, dal titolo ‘Alleanza ed alleanze tra universalismo e particolarismo’ in svolgimento a Roma fino a venerdì 8 settembre, ha messo a fuoco le varie tipologie di alleanze nello studio delle tensioni dinamiche che il testo biblico manifesta tra particolarismo e universalismo.

La rivelazione giudaico-cristiana avanza la pretesa di abbracciare l’umanità intera, con tutta la creazione, attraverso l’interazione con storie individuali e di singoli gruppi. Vengono prese in esame tre tipologie di alleanza: quella con Noè, quella con Abramo e quella sinaitica, le quali possono essere considerate le alleanze fondative del Pentateuco, il nucleo primigenio della rivelazione giudaico-cristiana.

L’alleanza con Noè riguarda l’umanità nel suo insieme nel suo rapporto con il creato; quella con Abramo l’identità del popolo di Israele in rapporto alla promessa di fecondità la cui discendenza non si può contare; quella attuata al Sinai presenta rischi esclusivistici rendendo faticosa l’appartenenza identitaria in mezzo ad altri popoli di diverse fedi.

Una rilettura delle categorie di Antica e Nuova Alleanza, già postulata da Geremia e ripresa da Gesù e da Ebrei, ha costituito costituirà un contributo decisivo per una rimessa a fuoco del rapporto tra le diverse parti della Scrittura..

La presenza e l’azione della Chiesa, che si fa annunciatrice della Parola di Dio, sa di poter trovare nella Bibbia chiavi di lettura importanti per trovare vie per un’articolazione riconciliata tra ciò che universale e particolare.

I partecipanti al convegno sono stati ricevuti da papa Francesco, che ha messo in evidenza il rapporto tra l’umanità ed il creato: “L’alleanza con Noè è incentrata sul rapporto tra umanità e creato.

L’alleanza con Abramo si concentra sulle tre grandi religioni monoteistiche nella loro matrice comune: la fede in Dio come condizione di unità e di fecondità. L’alleanza del Sinai, infine, riguarda il dono della Legge e l’elezione di Israele come strumento di salvezza per tutti i popoli.

Sono tematiche che attraversano interamente l’Antico e il Nuovo Testamento, con tensioni e riformulazioni continuamente oscillanti tra l’universalismo dell’amore di Dio per l’umanità, nessuno escluso, e il particolarismo dell’elezione, accomunate da un carattere unificatore: l’irrevocabilità dei doni e della chiamata di Dio, la sua costante e molteplice offerta di comunione, come ebbe a dire San Giovanni Paolo II”.

Ed ha riflettuto sul tema dell’alleanza: “Come abbiamo detto, l’alleanza di Noè comporta un chiaro riferimento al rapporto tra uomo e creato. Nel racconto del diluvio. Dio ridona speranza e salvezza all’umanità, sconvolta dall’odio e dalla violenza, attraverso la giustizia del Patriarca…

L’alleanza noachica, allora, mai venuta meno da parte di Dio, continua a spronarci ad un uso equo e sobrio delle risorse del pianeta, che è una inquietudine molto seria in questo momento”.

L’altra alleanza è quella con Abramo: “Il secondo tema ha come icona l’alleanza di Abramo, comune alle tre grandi religioni monoteistiche. Anche questa è un’immagine di grande attualità. Come insegna il Concilio Vaticano II, infatti, in un tempo sconvolto da echi di morte e di guerra, la fede comune in un unico Dio ci invita e ci incoraggia a vivere come fratelli”.

Infine c’è l’alleanza con Israele: “Il terzo tema, infine, è quello del dono della legge e dell’elezione del popolo d’Israele. Anch’esso è importante… Dio non sceglie mai qualcuno per escludere gli altri, ma sempre per includere tutti. L’elezione di Dio ha sempre questa dimensione sociale e missionaria.

E’ un monito importante per i nostri tempi, in cui derive di separazione sempre crescenti scavano fossati ed erigono recinti tra le persone e tra i popoli, a scapito dell’unità del genere umano, che ne soffre, e dello stesso Corpo di Cristo, secondo il progetto di Dio”.

L’incontro è stato concluso dall’esortazione del papa a ‘lavorare’ al servizio della Parola di Dio: “Si inserisce, infatti, in un’ampia opera di cooperazione che l’Associazione biblica offre in modo permanente alla Chiesa in Italia.

Essa è stata una delle prime associazioni teologiche in questo Paese ed è tuttora molto presente nelle varie diocesi, specialmente attraverso l’animazione delle settimane bibliche diocesane, che sostiene in collaborazione con l’Apostolato Biblico della Conferenza Episcopale Italiana.

Auspico che questa presenza cresca su tutto il territorio, evitando ogni forma di elitarismo e di preclusione… Questa è un po’ ‘la dinamica del Signore’: invia e così sembra disperdere, ma poi raccoglie in unità.”.

(Foto: Santa Sede)

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