‘Di generazione in generazione la sua misericordia’: a Recanati un campo intergenerazionale

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‘Di generazione in generazione la sua misericordia’: è questo il tema della III Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra domenica 23 luglio,  per cui nel messaggio papa Francesco descrive l’incontro tra Maria, la madre di Gesù, e sua cugina Elisabetta:

“Lo Spirito Santo benedice e accompagna ogni fecondo incontro tra generazioni diverse, tra nonni e nipoti, tra giovani e anziani. Dio, infatti, desidera che, come ha fatto Maria con Elisabetta, i giovani rallegrino i cuori degli anziani, e che attingano sapienza dai loro vissuti. Ma, anzitutto, il Signore desidera che non lasciamo soli gli anziani, che non li releghiamo ai margini della vita, come purtroppo oggi troppo spesso accade”.

Quindi per il papa l’incontro tra un anziano ed un giovane è la nascita di un’amicizia: “L’amicizia di una persona anziana aiuta il giovane a non appiattire la vita sul presente e a ricordarsi che non tutto dipende dalle sue capacità.

Per i più anziani, invece, la presenza di un giovane apre alla speranza che quanto hanno vissuto non vada perduto e che i loro sogni si realizzino. Insomma, la visita di Maria ad Elisabetta e la consapevolezza che la misericordia del Signore si trasmette da una generazione all’altra rivelano che non possiamo andare avanti, e neppure salvarci, da soli e che l’intervento di Dio si manifesta sempre nell’insieme, nella storia di un popolo”.

Partendo da questo messaggio papale il circolo Acli di Castelnuovo di Recanati, nelle Marche, durante il mese di luglio, ha organizzato un campo estivo intergenerazionale per bambini/e fino a 12 anni e per anziani/e dopo i 60 anni, ‘Insieme senza tempo’, in cui si creano insieme giocattoli e vestiti; si possono fare i compiti per le vacanze ed ascoltare le storie degli anziani.

Per comprendere meglio come è ‘nato’ il Centro Estivo Intergenerazionale, abbiamo contattato le referenti Cristina e Veronica, la quale ci narra la genesi: “L’idea del centro estivo è nata da un altro progetto presente al Circolo Acli: l’Alzheimer Cafè. Si sono creati momenti informali in cui alcuni bambini, a noi vicini, hanno avuto il piacere di trascorrere alcuni pomeriggi al Cafè. Abbiamo potuto osservare nelle persone con diagnosi di Alzheimer una maggiore partecipazione, coinvolgimento e serenità.

Così ci siamo documentate e abbiamo iniziato a studiare il dialogo intergenerazionale come modalità educativa e di intervento per la promozione del benessere, non solo per le persone con diagnosi di Alzheimer ma anche per le persone anziane in salute. Nasce così la progettazione di ‘Insieme senza tempo’”.

Mentre Cristina racconta le attività che nonni e nipoti svolgono in questo Centro estivo: “Le attività ‘nascono’ dai mestieri svolti dai nonni prima della pensione o da hobby degli stessi. Per questi anziani è piacevole insegnare quanto sanno fare.

Quest’anno, ad esempio, abbiamo creato un fermaporte, preparato le tagliatelle, realizzato pacchetti regalo e biglietti di auguri, costruito con pezzetti di legno e fatto attività motoria con un nonno sportivo. Nel corso delle attività i bambini sperimentano anche la lentezza e comprendono il valore delle persone anziane, molto più produttive e capaci di quello che la società vorrebbe farci credere”.

Inoltre Valentina rivela il rapporto che si è instaurato tra anziani e giovani: “Il rapporto è molto familiare, più che di persone anziane e bambini possiamo parlare di nonni e di nonne che prendono cura di nuovi nipoti. Il ritmo più lento delle persone anziane invita i bambini a mettere un freno alla propria impulsività e a colmare quei momenti di attesa con alcune curiosità: quanto mangiava tuo marito?

Quando hai dato il primo bacio in bocca? La noia legata a qualche momento di attesa e la frustrazione di fronte a un lavoro difficile sono state colmate dalla soddisfazione finale e da un supporto concreto e costante presente nel corso delle attività”.

Nel messaggio per questa giornata papa Francesco sottolinea la relazione tra anziani e giovani; Cristina espone l’importanza di questa relazione: “Abbiamo visto che gli anziani si mettono in gioco, se chiamati, se percepiscono di essere utili, capaci, interessanti, ben voluti. Così facendo insegnano ai piccoli il bello del donare, del regalare, del tramandare, del dialogare.

Il legame fra l’anziano e il bambino è un’immagine tenera che ricorda il seminare, lasciare i semi che diverranno vita salda come gli alberi. Piante e fiori che danno ‘ossigeno’ e colore all’umanità. I nonni danno il testimone affinché i bambini lo portino avanti.

Un nonno che accompagna i nipoti al centro estivo ci ha detto: Ora vedo il rapporto con i miei nipoti in maniera diversa. Non sono un semplice baby-sitter. Giocando con loro posso tramandare tradizioni e rispondere alle loro curiosità”.

Infine ad entrambe chiedo di spiegare il motivo per cui il ‘passato’ è necessario per costruire il ‘futuro’: “Le persone anziane guardano il bambino come il futuro e ricordo del passato, mentre bambini/e guardano le persone anziane come simbolo del passato e della loro condizione futura.

Le dimensioni del passato e del presente sono intersecate e reciprocamente costruttive. Il presente non è passato e non è presente se non collegato al futuro. L’esempio e la maturità dei nonni aiuteranno ad affrontare il futuro poiché simbolo della saggezza della vita”.

(Tratto da Aci Stampa)

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