Dom Fornaciari è vescovo di Tempio-Ampurias

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Nei giorni scorsi papa Francesco ha accettato la rinuncia di mons. Sebastiano Sanguinetti da vescovo di Tempio-Ampurias, in Sardegna, per raggiunti limiti di età ed ha chiamato a succedergli dom Roberto Fornaciari, priore del Monastero di Camaldoli, che è nato il 23 dicembre 1963 a Reggio Emilia.

Dopo essere entrato nella Congregazione Camaldolese dell’Ordine di San Benedetto, si è specializzato in ‘Teologia Dogmatica e Storia Ecclesiastica’ ed è esperto di Storia del monachesimo; inoltre è stato vicario per la Vita Consacrata della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e consultore storico del Dicastero delle Cause dei Santi.

Nell’ottobre 1987, sale all’Eremo di Camaldoli per intraprendere il cammino monastico. Emette la professione monastica temporanea il 7 ottobre 1989, quindi si reca a Roma per proseguire gli studi presso la Pontificia Università Gregoriana.

Consegue la licenza in teologia nel 1992, quella in storia ecclesiastica nel 1994. Emette la professione solenne nel 1995 a Camaldoli e dal dicembre 1996 al settembre 1998 è all’Eremo di Monte Giove (Fano, PU) dove ricopre l’ufficio di foresterario (incaricato dell’ospitalità) e quello di economo.

Collabora con la diocesi fanese divenendo membro dell’Ufficio diocesano vocazioni. Nel settembre 1998 fa ritorno nel monastero di San Gregorio al Celio di Roma, dove si trattiene fino al maggio 2004. In questi anni, iscrittosi al dottorato in Storia ecclesiastica alla Gregoriana, ricopre dapprima l’ufficio di foresterario e dal giugno 1999 quello di economo della comunità.

Diviene membro del Consiglio direttivo del Centro Studi Avellaniti. E’ ordinato diacono a Camaldoli da mons. Gualtiero Bassetti, allora vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro il 4 gennaio 2000, poi presbitero a Roma, nella chiesa di San Gregorio al Celio, dal card. Achille Silvestrini il 25 aprile 2001. Dal 2002 al 2007 è docente di Teologia della vita contemplativa all’Istituto Claretianum di Roma.

Nel 2006, diviene incaricato della comunità di Camaldoli per il dialogo ecumenico e dal 2009 è docente stabile di Ecumenismo dell’ISSR di Arezzo. Nel 2011 viene nominato membro del Consiglio Presbiterale diocesano, incarico che ricopre tutt’ora. Il 28 novembre 2013, l’arcivescovo Riccardo Fontana, lo nomina Vicario episcopale per la Vita consacrata e membro del Consiglio episcopale; dal 2016 è anche membro del Collegio dei Consultori della Diocesi aretina-cortonese-biturgense.

Nel 2017 viene eletto superiore (vice-priore) ed economo del monastero di Camaldoli. Nel 2018 viene nominato Consultore storico della Congregazione delle Cause dei Santi, incarico che ricopre tutt’ora.

Nel suo messaggio di saluto alla diocesi di Tempio-Ampurias, dom Fornaciari riprende il motto dei camaldolesi, ‘Ego vobis, vos mihi’: “Penso di poter profittare del motto della mia congregazione monastica, che si riferisce al rapporto di Dio con il suo popolo e, dunque, con la comunità monastica, applicandolo al rapporto del vescovo con i fedeli.

‘Ego vobis, vos mihi’, lo rivolgo a tutto il popolo di Dio della Chiesa che è in Tempio-Ampurias. Ci conosceremo e potremo scoprire di essere tutti insieme il popolo di Dio in cammino. Ci guidi nella navigazione la stella polare della Parola di Dio, il faro che è il Concilio Vaticano II, il sestante che possiamo ritrovare nella esperienza del cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia”.

Nella lettera ripercorre la sua vita monastica: “Lascio una comunità monastica alla quale sono immensamente legato e una chiesa locale a cui sono affezionato. La Comunità monastica di Camaldoli che mi ha accolto con grande disponibilità 36 anni fa e mi ha insegnato con pazienza a essere servo di Dio, monaco, ricercatore dell’Assoluto.

Le sono grato e porto nel mio cuore una memoria incancellabile dei volti, delle persone, delle esperienze vissute. Sono grato alla Chiesa aretina per questi anni di impegno pastorale che ha fatto crescere in me un sentire ecclesiale”.

Ma al contempo si affida alla preghiera dei ‘nuovi’ fedeli: “Vengo a una Chiesa e a una realtà per me nuove, che non conosco affatto. Ma vengo con grande fiducia nel Signore: lui mi manda e sarà lui a guidarmi e a sostenermi.

Mi affido alla vostra preghiera e alla vostra bontà. Rivolgo il mio pensiero di gratitudine a papa Francesco per la fiducia accordatami. Un augurio di pace al vescovo Sebastiano che iniziava il suo ministero in questa diocesi l’11 giugno 2006 per servirla con dedizione, passione, intelligenza. Un affettuoso pensiero all’arcivescovo metropolita Gian Franco che di questa Chiesa è stato figlio e presbitero”.

Ed anche il vescovo di Arezzo, mons. Andrea Migliavacca, ha ringraziato papa Francesco per tale ‘dono’: “Rendiamo grazie al Signore e alla Chiesa tutta per la scelta di dom Roberto come persona di grande spessore umano e spirituale, è un segno bello per Camaldoli e un dono grande alla Chiesa di Dio.

Esprimo la mia profonda gratitudine per i tanti servizi che con generosità e competenza dom Roberto ha svolto in Diocesi e lo accompagniamo con la preghiera nel suo nuovo cammino”.

(Foto: Diocesi di Arezzo-Cortona-SanSepolcro)

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