Per le scuole cattoliche è urgente ‘fare coro’

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Ieri il Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica ed il Dicastero per la Cultura e L’Educazione hanno scritto una lettera rivolta a quanti sono coinvolti nella missione educativa delle scuole cattoliche, in cui si sottolinea la ‘missione’ educativa delle scuole cattoliche:

“Desideriamo ringraziare tutti coloro che stanno dedicando le migliori risorse della vita all’importante missione educativa a cui sono chiamati. Grazie ai docenti e a tutto il personale amministrativo e di servizio che compongono la comunità educativa globale, fili di colori diversi tessuti in un unico arazzo.

Grazie a tutte le famiglie che, avvalendosi della competenza formativa della comunità cristiana, crescono i loro figli e le loro figlie in una alleanza educativa con le scuole cattoliche. Grazie ai Vescovi, alle Diocesi di tutto il mondo, agli Istituti di Vita Consacrata e alle Società di Vita apostolica che investono notevoli energie umane e risorse finanziarie per il mantenimento di scuole di lunga data e per la costituzione di nuove.

Visti dall’alto, i gesti di questi attori, ciascuno con il proprio tocco e carisma, compongono una grandiosa coreografia, desiderosa che nessuno sia escluso dalla danza della vita”.

Nella lettera si sottolineano le difficoltà delle scuole cattoliche: “Alcune accomunano il mondo intero, altre appesantiscono determinati contesti: la recente pandemia fa sentire tuttora i suoi effetti, la crisi economica globale, la denatalità, la povertà grave, l’ingiusta disuguaglianza di accesso a cibo, acqua, salute, educazione, informazione, cultura e internet.

A ciò si aggiunge, almeno in alcune nazioni, un mancato riconoscimento da parte del sistema legislativo della parità economica delle scuole non statali. Inoltre diverse Diocesi del mondo, Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica stanno vivendo una significativa diminuzione vocazionale”.

E la fede rimane ai margini della società civile: “E, almeno nel mondo occidentale, la fede in Dio rimane fortemente marginalizzata dalla vita pubblica e, più in generale, dalla vita degli uomini e delle donne del nostro tempo. Questo dato ha certamente effetti pratici complessi che inducono perfino alla chiusura o all’alienazione di alcune scuole, con una perdita ingente di ‘personalità’ nel sistema scolastico.

Infatti, dove si spegne una scuola diocesana o religiosa, si cancellano dall’ambiente educativo le impronte della storia di quell’unica Chiesa locale, del carisma inconfondibile di quella famiglia religiosa.

Quando si assiste alla dolorosa chiusura di una scuola si spegne un luogo che identifica e custodisce una porzione di speranza. Infine si è notato che circostanze, opportunità e questioni inedite rendono, in alcuni casi, più difficoltosa l’espressione dell’identità cristiana e cattolica in modo dialogante ma fermo, saldo ma affabile”.

Quindi è un invito a far rete, senza essere più ‘solisti’: “E’ necessario, e urgente, far coro tra i vari Istituti di vita Consacrata e Società di Vita Apostolica impegnati nell’educazione; far coro tra i Vescovi, i parroci, l’intera pastorale diocesana e la ricchezza di carismi educativi garantita dalle scuole appartenenti a Istituti di vita Consacrata e Società di Vita Apostolica.

E’ indispensabile che clero, religiosi e religiose, laici facciano coro e a questi ultimi venga garantita la possibilità di echeggiare la voce educativa di una Diocesi e perfino il timbro singolare di un carisma religioso.

A tal proposito, esortiamo a mettere in moto iniziative, anche a carattere sperimentale, vibranti di immaginazione e creatività, capaci di condivisione e futuro, precise nella diagnosi e ariose nella visione. Il timore dei rischi non spenga l’audacia; infatti la crisi non è il momento per mettere la testa sotto la sabbia, ma per guardare le stelle, come Abramo”.

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