‘Un minuto per la pace’: l’Azione Cattolica prega per la pace

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“Domani, alle ore 13, l’Azione Cattolica Internazionale suggerisce ai credenti delle varie confessioni e religioni di raccogliersi in preghiera, dedicando ‘Un minuto per la pace’. Accogliamo questo invito, pregando per la fine delle guerre nel mondo e specialmente per la cara e martoriata Ucraina”: così papa Francesco ha ricordato, al termine dell’udienza generale di ieri quest’iniziativa per la pace promossa dal FIAC (Forum Internazionale di Azione Cattolica).

‘Un minuto per la pace’ fu lanciato per la prima volta il 6 giugno 2014 alle ore 13:00 a sostegno dell’incontro in vocazione per la pace promosso da papa Francesco due giorni dopo nei giardini vaticani, l’8 giugno, insieme al presidente di Israele, Simon Peres, al presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas -Abu Mazen, con il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I.

Ed Eva Fernández Mateo, coordinatrice del FIAC e presidente dell’Accion Catolica General spagnola, ha invitato tutti ad aderire all’iniziativa: “Oggi nel mondo sono attivi oltre 20 conflitti armati. Alle porte dell’Europa, in Ucraina, si combatte ininterrottamente da più di un anno. La pace è il dono di cui l’umanità ha immenso bisogno e vi chiediamo di invocarla insieme a noi”.

Si tratta di un’iniziativa semplice: in qualunque luogo ci si trovi alle ore 13.00 di oggi, da soli o in compagnia, a qualunque fede si appartenga, l’invito è a chinare il capo un minuto e pregare per la pace in Ucraina, in Terra Santa e in tutti i luoghi di conflitto.

In questo modo, come recita il claim di quest’anno, si contribuirà a tracciare insieme sentieri di pace. Ognuno può aggiungere la sua impronta. Sul sito del Fiac è possibile farlo anche materialmente postando, su un link di Padlet, una preghiera, un augurio o il proprio gesto di pace.

Piccole azioni che contribuiscono a cambiare il mondo: https://padlet.com/catholicactionforum/leave-your-minute-for-peace-prayer-good-wish-action3vw8pq8xfs3yt7zl.

Il 10 giugno, inoltre, è previsto un incontro internazionale di preghiera online alle ore 15.00 (ora italiana) con la partecipazione di esponenti di Paesi in conflitto o con gravi situazioni di crisi: Ucraina, Terra Santa, Repubblica democratica del Congo, Myanmar, Messico e Perù. Sarà anche l’occasione per ricordare il 60° anniversario della pubblicazione dell’enciclica di papa Giovanni XXIII ‘Pacem in terris’. Sui canali Fb e Instagram #unminutoporlapaz e You Tube.

Mentre nei giorni scorsi le associazioni e organizzazioni del mondo cattolico e dei movimenti ecumenici e non violenti (ACLI, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia, Pax Christi, AGESCI, Beati i costruttori di pace, Centro Internazionale Hélder Câmara, Città dell’Uomo aps, Comunità di Sant’Egidio, Comunità La Collina, Confcooperative, Coordinamento delle Teologhe Italiane, CSI-Centro Sportivo Italiano, C3DEM, Federazione Nazionale Società di San Vincenzo De Paoli, FOCSIV, Fondazione don Lorenzo Milani, Fondazione La Pira, Fondazione Magis, Fraternità francescana frate Jacopa, Gruppo Abele, La Rosa Bianca, Libera, MIR, Movimento Cristiano Lavoratori, Noi siamo chiesa, Rete Viandanti, SERMIG) hanno chiesto una ‘Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari’, proponendo una riflessione sulla guerra e sulla necessità di avviare concreti percorsi di pace:

“Dal 24 febbraio 2022 la Russia di Putin con l’invasione dell’Ucraina ha portato la guerra nel cuore dell’Europa. Una guerra che comporta in prevalenza vittime civili, tra cui in maggioranza donne, bambini e anziani, a causa di bombardamenti su abitazioni, scuole, ospedali, centri culturali, chiese, convogli umanitari.

Questa guerra si pone accanto alle tante altre sparse per il mondo, per lo più guerre dimenticate perché lontane da noi. Da quando è apparso sulla terra l’uomo ha cominciato a combattere contro i propri simili: Caino ha ucciso Abele. E poi tutta una sequela di guerre: di conquista e di indipendenza, guerre rivoluzionarie e guerre controrivoluzionarie, guerre sante e guerre di religione, guerre difensive e guerre offensive, crociate… fino alle due guerre mondiali.

Con la creazione delle Nazioni Unite si pensava che la guerra fosse ormai un’opzione non più prevista, una metodologia barbara, dunque superata, per la soluzione dei conflitti. E invece no. Eccoci ancora con il dramma della guerra vicino a noi”.

Ed hanno ricordato gli appelli della Chiesa per la pace: “E come non ricordare Paolo VI all’Onu nel 1965 con il suo grido rivolto ai potenti del mondo… Un grido, questo, ripetuto da papa Giovanni Paolo II nel tentativo di scongiurare la guerra in Iraq e l’invasione del Kuwait e da papa Benedetto XVI ad Assisi accanto ai leader religiosi mondiali. Ora, di fronte al drammatico conflitto in corso in Ucraina, è papa Francesco a ricordarci costantemente che la guerra è una follia, un orrore, un sacrilegio, una logica perversa”.

E’ una richiesta all’Italia di ratificare il ‘Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari’: “Servono urgentemente concrete scelte e forti gesti di pace. Di fronte all’evocazione del possibile utilizzo di ordigni atomici, e dunque di fronte al terribile rischio dello scatenarsi di un conflitto mondiale, un gesto dirompente di pace sarebbe certamente la scelta da parte del nostro Paese di ratificare il ‘Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari’, armi di distruzione di massa, dunque eticamente inaccettabili.

Lo chiediamo da oltre due anni. L’hanno chiesto centinaia di Sindaci di ogni colore politico, i vescovi italiani con un loro documento. L’hanno chiesto associazioni e movimenti della società civile con la campagna: Italia, ripensaci.

Rinnoviamo ora questa richiesta al nuovo Governo e al nuovo Parlamento affinché pongano urgentemente all’ordine del giorno la ratifica del ‘Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari’, ad indicare che il nostro Paese non vuole più armi nucleari sul proprio territorio e che sollecita anche i propri alleati a percorrere questa strada di pace”.

(Foto: Fiac)

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