Sandra Sabattini: ama te stesso ed il prossimo

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Ho promesso questa notte di scrivere questo articolo. Vorrei parlarvi della beata Sandra Sabattini. Il suo messaggio è semplice ed immediato.  Ama Dio, ama te e il prossimo donandoti. Diceva che ‘la vita non è ricevere ma dare, dare, dare’.

Donare se stessi sempre è ciò che davvero conta nella relazione con Dio, con gli altri e con chi ami.  E’ un messaggio bellissimo. Diceva anche ‘Amando troverai la tua strada’, frase titolo di un libro meraviglioso di Cecilia Galatolo. Il romanzo mostra come la vita possa cambiare seguendo l’esempio di Sandra. 

Quel titolo mi ha attirata e il libro mi ha aiutata molto. Sembrava che mi chiamasse. Credo che volesse essere un segno per me così da approfondire la figura di Sandra. In poco tempo, ho comprato anche il diario di Sandra e l’ho letto.

Dai suoi scritti, emerge una sensibilità molto importante, ma anche una voglia di migliorarsi  continuamente davvero invidiabile. La semplicità di Sandra, la voglia di aiutare chiunque, di mettere gli altri prima di sé sorprende: ‘Grazie Signore (…) perché ti vedo nella mia gente… nella gente. Grazie Signore!’

Un altro insegnamento importante di Sandra è: ‘Dio non permette che si torni a casa senza aver finito il nostro compito. Siamo fortunati. Ogni momento merita di essere vissuto (…)’. Grazie a Sandra ho scoperto me stessa e ho trovato qualcuno in più a cui chiedere aiuto, sapendo di essere ascoltata. Non è stato solo per far tornare a casa mio padre, all’epoca era in ospedale, ma anche per cose piccole e banali come farmi tornare la voce per poter cantare. 

Era diventata la ‘Custode’ della mia voce. Qui sarebbe lungo spiegare perché mi importa tanto e come mai contasse  parecchio a quel tempo, ma vi assicuro che era fondamentale, per me, ritrovare la voce. Con la sua semplicità, una ragazzina ha conquistato un pezzo del mio cuore. E’ stata un’esperienza importante leggere il Suo diario e vedere quanto conoscesse Dio. Quanto non le bastasse essere se stessa perché voleva migliorare per Dio.

Voleva ringraziarlo e amarlo, ma anche essere ‘giusta’ ai suoi occhi. Il suo amore per Lui era infinito. Il servizio che svolgeva era difficile, ma nonostante la fatica, Sandra continuava a donare se stessa e il suo tempo ai ragazzi delle comunità, ai fragili, ai disabili…

La cosa più bella che si può capire leggendo tutta la storia di Sandra è che, anche se non se ne accorgeva sempre, era libera e allegra. Era pronta per essere quello che voleva. Agiva pensando, ma con semplicità. Faceva quello che era giusto e non pretendeva niente in cambio. Era lei a fare regali che creava con le proprie mani.

Un’artista, una poetessa, una ragazza degli anni ‘60 che assomiglia a noi perché, con la sua semplicità e la sua libertà, può essere collocata in qualsiasi tempo.

Guardando la sua storia capisco cosa significa ‘non essere figli di questo mondo’. Chi può vivere in ogni epoca e ama la semplicità non è ‘figlio di questo mondo’ perché è libero. Sandra era libera perché sapeva chi era e aveva scelto da che parte stare.

La ragazzina che cantava ‘Vanità di vanità’, pezzo di Branduardi, saltellando su e giù mentre usciva col fidanzato che si stupiva di questo, è l’esempio di libertà che tutti vorremmo avere. Un esempio per noi e i nuovi giovani. Consiglio di leggere il suo diario.   

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