Gli studenti dell’Azione Cattolica per cambiare la realtà

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“E’ vero questo? Voi siete capaci di cambiare la realtà? State attenti, eh. C’è una realtà buona, che ti fa abbassare, quando sei in orbita. Ma c’è una realtà cattiva, e questa va cambiata”: lo ha detto papa Francesco agli studenti dell’Azione Cattolica Italiana in un breve video che è stato registrato la mattina di sabato 25 marzo in occasione dell’udienza a mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’AC italiana e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, riferendosi ad una sorta di duplice ‘realtà’: quella ‘buona’ che ci riporta con i piedi per terra, in atteggiamento umile, e quella che invece risucchia in un vortice di negatività, che appiattisce nel comune pensare: ‘si è sempre fatto così’.

Il Pontefice ha incoraggiato i giovani a fare gli studenti: “Alle volte i sogni sono oltre. Ma si può! E voi avete la forza, avete l’illusione. Cambiate la realtà… E fatevi aiutare dagli altri, sempre in dialogo con gli anziani. Il dialogo giovani-nonni è importantissimo. Ma cambiate la realtà… Siate studenti che cambiano la realtà. E avanti e coraggio. Pregate per me che io prego per voi. Che il Signore vi benedica”.

E ‘Generazione 2030’ è stata l’iniziativa della Scuola di Formazione Studenti dell’Azione Cattolica, che ha riunito fino al 26 marzo a Montesilvano 2.000 “studenti che vogliono farsi carico di arrivare al 2030 con un mondo sano, un mondo giusto, un mondo equo…

Non parole, ma percorsi attivi per una trasformazione delle scuole nella direzione della sostenibilità, parola ancora troppo poco presente tra i banchi. Si scrive sostenibilità e si legge capacità di preparare il futuro dalle scelte presenti. Questa è la sfida missionaria che il Msac fa assumere all’Azione cattolica”.

Questi giovani sanno bene che il futuro del Pianeta è (anche) nelle loro mani, così come gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030. Sono consapevoli che la loro, la Generazione Z, è strategica per garantire un futuro sano alla casa comune.

Comprendono che lo sviluppo sostenibile passa necessariamente dall’uso di tecnologie in grado di soddisfare i bisogni delle persone (cibo, energia, mobilità) senza distruggere il pianeta, e da una nuova e adeguata governance sia dei sistemi pubblici che delle imprese:

“Nonostante decenni di ricerca scientifica e di evidenze di una tendenza sempre più pericolosa per il futuro dell’umanità e del Pianeta, stiamo ancora correndo ad alta velocità verso un domani che non vogliamo. Il paradigma economico della crescita esponenziale e infinita è ancora molto sottovalutato nei suoi effetti dal mondo della politica e dell’economia e il tasso di sfruttamento e consumo degli oltre otto miliardi di esseri umani che popolano il pianeta è tale per cui le risorse necessarie richiederebbero più mondi per sopravvivere, mentre siamo tutti di passaggio su un unico Pianeta”.

Però hanno evidenziato il ritardo degli obiettivi: “E’ chiaro che siamo in ritardo rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030. Lo è l’Italia e lo è l’Europa tutta. La pandemia e la crisi che ne è derivata hanno spinto l’Unione Europea a varare il Next Generation EU: un programma di portata e ambizione inedite (€ 750.000.000.000), che prevede investimenti e riforme per accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori; e conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.  In breve, i soldi per cambiare le cose, o almeno iniziare a farlo, ci sono. Serve però innanzitutto un cambiamento di mentalità, essenziale per la sostenibilità, che è anche il più difficile da ottenere”.

Per questi giovani la sostenibilità non si predica ma si vive: “In famiglia come a scuola, sul posto di lavoro come in vacanza. E’ quello che chiedono i ragazzi di Montesilvano: mettere il futuro del pianeta al centro delle nostre preoccupazioni. Non è stato così per i genitori e i nonni, se ancora oggi ci interroghiamo sui perché di un pianeta fragile, inquinato e diseguale, vittima di un modello di sviluppo che produce ingiustizie e scarti.

La Generazione Z dice basta, così non si va avanti. A partire da una scuola che insegna e vive la sostenibilità, si possono cambiare le regole dello stare al mondo. Insegnare e vivere la sostenibilità è la scelta di campo da fare, ogni giorno.

Essere una comunità educante ed educata, declinando nel nostro quotidiano i 17 obiettivi dell’Agenda 2030. Ricordando che siamo prima di tutto cittadini del mondo, non indifferenti al suo destino e chiamati ad ‘edificare una nuova solidarietà universale’ di fronte al deterioramento dell’ambiente, alle minacce ecologiche, alle catastrofi naturali e alle guerre che pesano sul futuro dell’umanità”.

(Foto: MSAC)

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