Papa Francesco invita a seguire Gesù

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Nell’Angelus odierno a conclusione dell’Incontro mondiale delle famiglie papa Francesco ha messo in evidenza il viaggio di Gesù verso Gerusalemme: “Così inizia il ‘grande viaggio’ verso la città santa, che richiede una speciale decisione perché è l’ultimo. I discepoli, pieni di entusiasmo ancora troppo mondano, sognano che il Maestro vada incontro al trionfo; Gesù invece sa che a Gerusalemme lo attendono il rifiuto e la morte; sa che dovrà soffrire molto; e ciò esige una ferma decisione. Così Gesù va con passo deciso verso Gerusalemme”.

Una decisione che deve essere presa anche da chi intende essere cristiano: “E’ la stessa decisione che noi dobbiamo prendere, se vogliamo essere discepoli di Gesù. In che cosa consiste questa decisione? Perché noi dobbiamo essere discepoli di Gesù sul serio, con vera decisione, non (come diceva una vecchietta che ho conosciuto) ‘cristiani all’acqua di rose’. No! Cristiani decisi”.

E l’episodio dell’evangelista Luca aiuta a capire la nostra missione: “Mentre erano in cammino, un villaggio di Samaritani, avendo saputo che Gesù era diretto a Gerusalemme, che era la città avversaria, non lo accoglie. Gli apostoli Giacomo e Giovanni, sdegnati, suggeriscono a Gesù di punire quella gente facendo scendere un fuoco dal cielo.

Gesù non soltanto non accetta la proposta, ma rimprovera i due fratelli. Essi vogliono coinvolgerlo nel loro desiderio di vendetta e Lui non ci sta. Il ‘fuoco’ che Lui è venuto a portare sulla terra è un altro, è l’Amore misericordioso del Padre. E per far crescere questo fuoco ci vuole pazienza, ci vuole costanza, ci vuole spirito penitenziale”.

Davanti alle minacce degli apostoli Gesù mostra la volontà di continuare la strada: “Gesù invece percorre un’altra via, non la via della rabbia, ma quella della ferma decisione di andare avanti, che, lungi dal tradursi in durezza, implica calma, pazienza, longanimità, senza tuttavia minimamente allentare l’impegno nel fare il bene.

Questo modo di essere non denota debolezza ma, al contrario, una grande forza interiore. Lasciarsi prendere dalla rabbia nelle contrarietà è facile, è istintivo. Ciò che è difficile invece è dominarsi, facendo come Gesù che, dice il Vangelo, si mise ‘in cammino verso un altro villaggio’.

Questo vuol dire che, quando troviamo delle chiusure, dobbiamo volgerci a fare il bene altrove, senza recriminazioni. Così Gesù ci aiuta a essere persone serene, contente del bene compiuto e che non cercano le approvazioni umane”.

E’ un invito a lasciare da parte l’orgoglio: “A volte pensiamo che il nostro fervore sia dovuto al senso di giustizia per una buona causa, ma in realtà il più delle volte non è altro che orgoglio, unito a debolezza, suscettibilità e impazienza.

Chiediamo allora a Gesù la forza di essere come Lui, di seguirlo con ferma decisione in questa strada di servizio. Di non essere vendicativi, di non essere intolleranti quando si presentano difficoltà, quando ci spendiamo per il bene e gli altri non lo capiscono, anzi, quando ci squalificano. No, silenzio e avanti”.

Al termine della recita dell’Angelus ha dedicato un pensiero per suor Luisa Dell’Orto: “Desidero esprimere la mia vicinanza ai familiari e alle consorelle di Suor Luisa Dell’Orto, Piccola sorella del Vangelo di Charles de Foucauld, uccisa ieri a Port-au-Prince, capitale di Haiti. Da vent’anni suor Luisa viveva là, dedita soprattutto al servizio dei bambini di strada.

Affido a Dio la sua anima e prego per il popolo haitiano, specialmente per i piccoli, perché possano avere un futuro più sereno, senza miseria e senza violenza. Suor Luisa ha fatto della sua vita un dono per gli altri fino al martirio”.

Lo stesso invito della missione è stato fatto ieri dal papa alle famiglie: “Care famiglie, vi invito a proseguire il cammino ascoltando il Padre che vi chiama: fatevi missionarie per le vie del mondo! Non camminate da sole! Voi, giovani famiglie, fatevi guidare da chi conosce la via, voi che siete più avanti, fatevi compagne di viaggio per le altre”.

E’ stato un invito a superare le difficoltà: “Voi che siete smarrite a causa delle difficoltà, non fatevi vincere dalla tristezza, fidatevi dell’Amore che Dio ha posto in voi, supplicate ogni giorno lo Spirito di ravvivarlo. Annunciate con gioia la bellezza dell’essere famiglia! Annunciate ai bambini e ai giovani la grazia del matrimonio cristiano. Donate speranza a coloro che non ne hanno”.

Un invito ad affidare tutto a Dio: “Agite come se tutto dipendesse da voi, sapendo che tutto va affidato a Dio. Siate voi a ‘cucire’ il tessuto della società e di una Chiesa sinodale, che crea relazioni, moltiplicando l’amore e la vita. Siate segno del Cristo vivente, non abbiate paura di quel che il Signore vi chiede, né di essere generosi con Lui. Apritevi a Cristo, ascoltatelo nel silenzio della preghiera”.

E’un invito ad essere famiglie accoglienti: “Accompagnate chi è più fragile fatevi carico di chi è solo, rifugiato, abbandonato. Siate il seme di un mondo più fraterno! Siate famiglie dal cuore grande! Siate il volto accogliente della Chiesa! E, per favore, pregate, sempre pregate! Maria, nostra Madre, vi soccorra quando non ci sarà più vino, sia compagna nel tempo del silenzio e della prova, vi aiuti a camminare insieme al suo Figlio Risorto”.

(Foto: Santa Sede)

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