Papa Francesco invita a difendere la famiglia

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Oggi alla presenza di papa Francesco, il card. Kevin Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, Famiglia e Vita, ha presieduto la celebrazione eucaristica in piazza San Pietro ed in collegamento con le diocesi per il X Incontro Mondiale delle Famiglie, che si conclude domani nelle diocesi con la celebrazione eucaristica. Nell’omelia il papa ha ringraziato le famiglie per la partecipazione all’incontro mondiale:

“Nell’ambito del X Incontro Mondiale delle Famiglie, questo è il momento del rendimento di grazie. Con gratitudine oggi portiamo davanti a Dio, come in un grande offertorio, tutto ciò che lo Spirito Santo ha seminato in voi, care famiglie. Alcune di voi avete partecipato ai momenti di riflessione e condivisione qui in Vaticano; altre li avete animati e vissuti nelle rispettive diocesi, in una sorta di immensa costellazione”.

Ha invitato a presentare tale ricchezza al Signore nella celebrazione eucaristica: “Ora presentiamo tutto al Signore, e chiediamo a Lui che vi sostenga con la sua forza e con il suo amore. Siete papà, mamme, figli, nonni, zii; siete adulti, bambini, giovani, anziani; ciascuno con un’esperienza diversa di famiglia, ma tutti con la stessa speranza fatta preghiera: che Dio benedica e custodisca le vostre famiglie e tutte le famiglie del mondo”.

Riprendendo la lettera di san Paolo apostolo il papa ha sottolineato il concetto di libertà: “La libertà ci è stata donata. Tutti noi nasciamo con tanti condizionamenti, interiori ed esteriori, e soprattutto con la tendenza all’egoismo, cioè a mettere al centro noi stessi e a fare i nostri interessi. Ma da questa schiavitù Cristo ci ha liberati.

A scanso di equivoci, san Paolo ci avverte che la libertà donataci da Dio non è la falsa e vuota libertà del mondo, che in realtà è ‘un pretesto per la carne’. No, la libertà che Cristo ci ha acquistato a prezzo del suo sangue è tutta orientata all’amore”.

I coniugi hanno fatto questa scelta di libertà: “Così si vive la libertà in famiglia! Non ci sono “pianeti” o “satelliti” che viaggiano ognuno sulla propria orbita. La famiglia è il luogo dell’incontro, della condivisione, dell’uscire da sé stessi per accogliere l’altro e stargli vicino. E’ il primo luogo dove si impara ad amare. Non dimenticare mai questo!”

E’ un invito a difendere la famiglia: “E allora, proprio mentre affermiamo la bellezza della famiglia, sentiamo più che mai che dobbiamo difenderla. Non lasciamo che venga inquinata dai veleni dell’egoismo, dell’individualismo, dalla cultura dell’indifferenza e dello scarto, e perda così il suo ‘dna’ che è l’accoglienza e lo spirito di servizio”.

Riflettendo sulla prima lettura il papa ha riflettuto sul modo di agire di Dio: “Dio ama i giovani, ma non per questo li preserva da ogni rischio, da ogni sfida e da ogni sofferenza. Non è ansioso e iperprotettivo; al contrario, ha fiducia in loro e chiama ciascuno alla misura alta della vita e della missione. Pensiamo al bambino Samuele, all’adolescente Davide, al giovane Geremia; pensiamo soprattutto alla Vergine Maria”.

E’ un invito a far ‘crescere’ i figli: “Cari genitori, la Parola di Dio ci mostra la strada: non preservare i figli da ogni minimo disagio e sofferenza, ma cercare di trasmettere loro la passione per la vita, di accendere in essi il desiderio di trovare la loro vocazione e di abbracciare la missione grande che Dio ha pensato per loro. E’ proprio questa scoperta che rende Eliseo coraggioso, determinato e lo fa diventare adulto”.

Gesù invita a scegliere le priorità: “Care famiglie, anche voi siete invitate a non avere altre priorità, a ‘non volgervi indietro’, cioè a non rimpiangere la vita di prima, la libertà di prima, con le sue ingannevoli illusioni: la vita si fossilizza quando non accoglie la novità della chiamata di Dio, rimpiangendo il passato.

Quando Gesù chiama, anche al matrimonio e alla famiglia, chiede di guardare avanti e sempre ci precede nel cammino, sempre ci precede nell’amore e nel servizio. Chi lo segue non rimane deluso!”

Ed un auspicio finale: “Con la forza di questa Parola di vita, vi incoraggio a riprendere con decisione il cammino dell’amore familiare, condividendo con tutti i membri della famiglia la gioia di questa chiamata. L’amore che vivete tra voi sia sempre aperto, estroverso, capace di ‘toccare’ i più deboli e i feriti che incontrate lungo la strada: fragili nel corpo e fragili nell’anima. L’amore, infatti, anche quello familiare, si purifica e si rafforza quando viene donato”.

In mattinata si era concluso il forum delle famiglia con la testimonianza di Giovanni ed Elisabetta Scifoni, che ha raccontato: “Da una situazione di sofferenza ho vissuto un’esperienza di amore enorme. Tante altre grazie hanno riempito la nostra vita. Così come anche le difficoltà.

Vado in crisi un giorno sì e uno no per il fatto di non avere un lavoro e uno spazio tutto mio, il lavoro di Giovanni è bello ma ingombrante, dobbiamo spesso tutti piegarci ai suoi ritmi. Ed oramai siamo tutti coinvolti con i video che facciamo sui social. A volte penso che avrei preferito sposare un bell’impiegato del catasto. Ma sento che Dio mi chiama stare in questa storia”.

Mentre Giovanni Scifoni ha presentato alcuni santi proposti nel sussidio ‘Santi Sposi’: “I santi sono quasi sempre presenti nei racconti che scrivo, negli spettacoli che metto in scena, nel mio lavoro di autore, sono spesso loro i protagonisti. Mi piace raccontare la storia e la vita del santo perché è il contrario dell’eroe”.

(Foto: Santa Sede)

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