La sfida di Rondine: educare gli adulti alla convivenza con la formazione

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Nella Cittadella della Pace di Rondine, in provincia di Arezzo, c’è un nuovo spazio formativo rivolto non solo ai giovani del borgo toscano, ma aperto a tutti i soggetti della società civile: dagli individui, ai docenti fino alle aziende. Insomma, un gioiello di bioarchitettura integrato con la storia e l’ambiente, all’ombra del Castello millenario e in armonia con la Riserva Naturale di Ponte Buriano e Penna che la circonda.

E’ il nuovo Centro di Formazione Internazionale al Metodo Rondine, inaugurato sabato scorso,  allargato con un apposito spazio anche agli adulti, attraverso un’iniziativa frutto di un’alleanza di grandi dimensioni che abbraccia la Conferenza episcopale italiana, la Santa Sede, l’Unesco, i ministeri degli Esteri e dell’Istruzione, la Regione Toscana, Istituzioni pubbliche e private e imprese, come ha affermato il presidente della cittadella, Franco Vaccari:

“Un ambiente educativo assolutamente inedito, dove non ci sono porte chiuse, ci sono soglie aperte. Ci ricordano che la relazione tra le persone si può sempre varcare come una soglia e bisogna stare attenti perché se si va oltre, senza il permesso altrui, siamo nella violenza.

Il Metodo Rondine vuol disinnescare questo processo e insegnare a vivere il conflitto in modo positivo, non come sinonimo di guerra. Sta a noi essere alfabetizzati per trasformarlo; se non facciamo questo, rischiamo di non essere mai preparati, è allora che arriva la guerra e le persone si barricano nelle proprie conflittualità.

Il cinismo uccide la speranza e gli insegnanti, gli educatori hanno il compito di proteggere e incoraggiare i giovani e il loro passo possibile perché anche se piccolo è il modo per uscire dall’indifferenza. Questo è il dovere dell’educazione”.

Da parte sua il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ricordato che quando era vescovo di Arezzo nel 1998 il progetto del prof. Vaccari aveva un richiamo al ‘profumo di La Pira’, sottolineando la strada per ritrovare l’umanità:

“Fin dal primo momento in cui sono arrivato ho subito capito che fra me e Rondine c’era una sintonia profonda dovuta al fatto che Rondine aveva intuito lo spirito di tre persone che sono sempre stata alla base anche della mia spiritualità: san Benedetto (Camaldoli) san Francesco (La Verna) e il terzo elemento era la proposta di Pace del professor La Pira”.

Tre elementi sui quali Rondine ha costruito la profezia di pace: “Queste sono le tre colonne su cui si basa Rondine è che io ho cercato di supportare perché ho visto che coincidevano anche con gli elementi fondamentali della mia formazione cristiana ed è su questi valori che abbiamo cercato di costruire la pace.

E continueremo a farla qui, dove una volta c’era una ‘scuolina’ elementare di campagna e adesso c’è una scuola internazionale per tutto il mondo, per costruire la pace. Rondine è una profezia”.

Alla presenza delle autorità civili e religiose il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo ha declinato del Centro di Formazione Internazionale: “In un tempo in cui c’è chi usa le bombe per colpire ospedali, scuole, stazioni, case da questo luogo parte un messaggio forte, un messaggio di pace, di costruzione di ponti fra culture differenti.

Rondine è la nostra risposta alla guerra, Rondine è una missione per il futuro. Da qui si deve fare partire un messaggio al mondo: è possibile costruire pace e fratellanza. Questo è un messaggio potente, un messaggio di formazione per i ragazzi più giovani: a loro diciamo di non voltarsi mai dall’altra parte, di non essere indifferenti perché la guerra che sembrava così lontana è invece a un passo da noi”.

Terminata l’inaugurazione si è svolto l’incontro sul tema ‘Un nuovo presidio culturale europeo a servizio della pace’, moderato dalla direttrice de ‘La Nazione’, Agnese Pini, a cui ha inviato un messaggio il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi:  

“L’approccio educativo perseguito dall’Associazione custodisce e promuove i valori di solidarietà, della inclusione e della diversità, essenziali per la formazione di cittadini consapevoli e responsabili che partecipano attivamente alla realizzazione di società, più eque e sostenibili, fondate sulla pace e sull’uguaglianza delle opportunità”.

Al convegno ha partecipato mons. Miroslaw Wachowski, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati presso lo Stato Vaticano, che ha portato anche il supporto della Fondazione Mondo Unito, affermando che il Centro internazionale di Formazione al Metodo Rondine è un “dono di cui in questo tempo abbiamo tanto bisogno… e concretizza il pensiero di papa Francesco, perché attraverso l’incontro rigenera l’umano a partire dalla logica dell’incontro, la stessa logica che è alla base della fede cristiana, dove Dio si fa uomo per incontrare e per creare relazioni con ogni uomo e donna che abita questa terra”.

Quindi un patto educativo che ha trovato la piena adesione dell’Unesco come ha testimoniato il videomessaggio di Stefania Giannini, vice direttore generale Unesco per il settore educazione: “L’inaugurazione del Centro Internazionale di Formazione assume una rilevanza ancora più significativa alla luce della situazione drammatica che conosciamo. E’ necessario costruire la pace come strumento preventivo.

L’Unesco è la sentinella del mondo e da questo osservatorio globale affermo che Rondine rappresenta un’esperienza unica nel suo genere. Rispondere alla guerra attraverso il potere trasformato dell’educazione.

Questo Metodo innovativo è in piena sintonia con i principi dell’Unesco per questo vedo ampi spazi di collaborazione e cooperazione congiunta a livello internazionale di alcuni obiettivi strategici dell’agenda 20/30.

Sono felice di annunciare quindi che stiamo concludendo un accordo di partenariato Rondine-Unesco che consentirà di fondere le buone pratiche e la visione di Rondine come centro di formazione alla pace a livello internazionale”.

Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Centrale per i Paesi dell’Africa subsahariana presso il MAECI, ha sottolineato il valore interculturale del progetto educativo di Rondine: “La formazione a Rondine porta con sé tutta una serie di valori e oggi, e forse il futuro delle relazioni internazionali, è basato sul riconoscimento profondo del valore dell’altro.

Attraverso una base valoriale è possibile stabilire un negoziato, un accordo e il dialogo, soprattutto quando è interculturale. L’intercultura è andare verso l’altro, è empatia. 

Ovvero l’esperienza di accogliere un sentimento altrui anche se dovesse farci paura. Ed è bellissimo scoprire di poterne uscire arricchiti senza aver perso nulla. E’ questo che trovo attrattivo e futuribile nel progetto di Rondine”.

Sono stati molti i sostenitori presenti all’inaugurazione come Francesco Ferragina, presidente del Gruppo Kon, ma anche le aziende che hanno contribuito alla nascita del Centro, come Enel che ha creduto nel potenziale del Metodo Rondine anche per affrontare i conflitti del mondo del lavoro sperimentando la ‘Formazione di Rondine Academy’ tra i propri dipendenti, come ha ricordato Guido Stratta, direttore di ‘People and Organization’ del Gruppo Enel:

“Mi sono innamorato subito di Rondine. Sono entrato nel Borgo e si parlava il linguaggio dell’incontro, fondato sul vedere l’altro, accettarlo con fatica inizialmente, vivere il dolore della narrazione perché non ci sono scorciatoie. Per questo ho portato qui i miei manager, le persone hanno bisogno di accendersi non sono materia da formare, sono ricettive di stimoli che fanno evolvere”.

(Foto: Fondazione Rondine)

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