Diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca: quaresima di carità a sostegno del popolo ucraino
Per l’itinerario quaresimale il vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca, mons. Vito Angiuli, ha inviato ai fedeli un messaggio, ispirato agli scritti del venerabile mons. Tonino Bello con un decalogo per ‘essere uomini fino in fondo e santi fino in cima’:
“La Quaresima è il tempo opportuno per intensificare quanto siamo chiamati a vivere tutto l’anno. E’ il cammino di conversione e di rinnovamento da percorrere ‘seguendo le orme di Cristo’. Ora possiamo anche dire: seguendo le orme di don Tonino”.
Nella lettera il vescovo ha proposto dieci frasi di mons. Bello, in quanto “con la sua vita, egli ci ha additato l’umanità di Cristo come modello insuperabile da tenere fisso davanti ai nostri occhi per realizzare in noi ‘l’uomo perfetto’. E di seguito offre un decalogo di esercizi spirituali quaresimali ‘per un cammino di conformazione a Cristo e di trasfigurazione in lui’”.
Ecco alcune frasi scelte da mons. Angiuli tratte dagli scritti di mons. Bello: “Tendi l’orecchio per ascoltare. Ascoltare vuol dire tendere gli orecchi a Dio che parla nel cuore e all’uomo che parla nella vita. Essenziale è avere un cuore docile cioè ‘in ascolto’ sostando davanti al Signore del tabernacolo e al tabernacolo del Signore’.
Apri la bocca per pregare, annunciare e insegnare. Preghiera, annuncio e insegnamento scaturiscono dall’obbedienza al comandamento di Dio: ‘Apri la tua bocca, la voglio riempire. E’ Dio a mettere sulla tua ‘bocca un canto nuovo’… Lascia che la bellezza della liturgia scavi il tuo cuore.Il mistero irrompe per viam pulchritudinis, attraverso segni sensibili colmi di bellezza, quali sono le azioni liturgiche…
E’ la bellezza di Cristo, del suo Vangelo, dei suoi misteri, della sua morte e risurrezione, della sua presenza viva che rende bella, buona, desiderabile, attraente, l’azione liturgica…
Gusta le gioie genuinamente umane. Queste gioie ‘non sono snobbate da Dio, né fanno parte di un repertorio scadente che abbia poco da spartire con la gioia pasquale del Regno. E’ la gioia che ci proietta nell’eternità.
E’ la gioia che proveremo nel cielo, molto più grande dell’estasi che ti coglie davanti alle montagne innevate, alle trasparenze di un lago, alle spume del mare, al mistero delle foreste, ai colori dei prati, ai profumi dei fiori, alle luci del firmamento, ai silenzi notturni, all’incanto dei meriggi, al respiro delle cose, alle modulazioni delle canzoni, o al fascino dell’arte…
Farsi solidali con i sogni dei poveri significa anche ‘interpretare’ e imparare a «sognare con essi: perché solo chi sogna può evangelizzare. Se, infatti, uno sogna da solo, il suo rimane un sogno. Ma se sogna insieme con gli altri, il suo è già inizio della realtà”.
Inoltre in un’altra lettera il vescovo ha ‘aggiornato’ le attività della Caritas a sostegno della popolazione dell’Ucraina: “La rete di Caritas Internationalis attiva fin dalle prime ore del conflitto per assicurare vicinanza alla Caritas Ucraina e dare sostegno alla popolazione vittima del conflitto. La Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato un fondo di solidarietà di € 100.000 e ha invitato ad organizzare una colletta in tutte le diocesi.
Attualmente Caritas Ucraina ha promosso 19 centri polivalenti di assistenza nelle più importanti città del Paese per la distribuzione di generi di prima necessità; in 22 case famiglia sono stati accolti i bambini evacuati dagli orfanotrofi pubblici. In Polonia, Moldavia e Romania stata attivata una rete di prima accoglienza per quanti varcano il confine in cerca di aiuto”.
La solidarietà è dovuta al fatto che molta popolazione ucraina lavora in Italia: “In Italia molte ucraine impegnate in servizi di cura nelle nostre famiglie esprimono preoccupazione per la sorte dei loro familiari. Sono 230.000 gli ucraini che vivono stabilmente nel nostro paese; l’80% sono donne che lavorano nei servizi di assistenza e cura; nella nostra Diocesi sono una quindicina quelle dichiarate”.
Proprio per questo la diocesi ugentina ha proposto tre ‘piste’ di aiuto alla popolazione ucraina, proponendo l’accoglienza delle persone che scappano dalla guerra: “Ogni comunità parrocchiale può offrire la disponibilità di alcune famiglie ad accogliere persone che scappano dalla guerra, sia in strutture private e sia in strutture della parrocchia o di Istituti religiosi”.
Inoltre la diocesi propone il volontariato presso le Caritas al confine con l’Ucraina: “Ogni comunità può sensibilizzare i propri fedeli per offrire la disponibilità di figure particolari, quali: medici, psicologi, artigiani, educatori. Inoltre si potrebbe favorire la disponibilità di gruppi giovanili per attività oratoriane con i bambini (vedi scheda allegata per i volontari)”.
Infine la sensibilizzazione delle comunità alla condivisione con una colletta a sostegno della popolazione dell’Ucraina, con un particolare richiamo a mons. Bello: “Le nostre comunità sono chiamate concretamente a vivere la solidarietà verso questi nostri fratelli e sorelle che hanno dovuto abbandonare le loro case e scappare.
In questo anno pastorale siamo invitati ad imitare il suo esempio ed a ‘camminare sui passi degli ultimi’ aprendo i nostri cuori, alle paure, alle angosce e alle speranze di pace della popolazione ucraina che sta vivendo una tragedia immane, e che certamente avrà bisogno della nostra vicinanza nei prossimi mesi”.
Ecco i riferimenti per sostenere i progetti per il sostegno alla popolazione ucraina: a Caritas Ugento-S. Maria di Leuca Iban: IT39O0526280130CC0470004029; a Fondazione Mons. De Grisantis Iban: IT61R0526280110CC0210722013.