Mons. De San Martin: il Sinodo è l’unione in Cristo
“La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo. Il cammino, dal titolo ‘Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione’, si aprirà solennemente il 9-10 ottobre 2021 a Roma e il 17 ottobre seguente in ogni Chiesa particolare. Una tappa fondamentale sarà la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nell’ottobre del 2023, a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari…
Questo itinerario, che si inserisce nel solco dell’ ‘aggiornamento’ della Chiesa proposto dal Concilio Vaticano II, è un dono e un compito: camminando insieme, e insieme riflettendo sul percorso compiuto, la Chiesa potrà imparare da ciò che andrà sperimentando quali processi possono aiutarla a vivere la comunione, a realizzare la partecipazione, ad aprirsi alla missione”.
Così si legge nel documento preparatorio della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi e per comprendere meglio questo momento a mons. Luis Marin De San Martin, agostiniano e sottosegretario della segreteria generale del Sinodo dei Vescovi, abbiamo chiesto di spiegarci cosa è il Sinodo: “Sinodo significa camminare insieme. E’ la Chiesa in comunità, che si mette in ascolto dello Spirito Santo”.
Cosa rende una Chiesa sinodale?
“La Chiesa sinodale è l’unione in Cristo, perché ci fa partecipi al suo Corpo e ci unisce nell’Eucarestia”.
Perché sant’Agostino definisce il Sinodo come accordo nella fede di tutti i battezzati?
“E’ il battesimo che ci rende cristiani e ci unisce in Cristo, perché ci fa diventare tutti fratelli: è il battesimo che fa la Chiesa sinodale”.
In quale modo si può camminare insieme?
“Lo ha detto papa Francesco: mettendoci in ascolto gli uni e gli altri. Il Sinodo è un evento spirituale”.
Perché il papa ha chiesto un cammino triennale per svolgere questo Sinodo?
“Per evangelizzare e vivere autenticamente da cristiani per annunciare Cristo in tutto il mondo”.
Cosa vuol dire: il Sinodo è un’esperienza ecclesiale?
“La sinodalità ci riconduce all’essenza stessa della Chiesa, alla sua realtà costitutiva, e si orienta all’evangelizzazione. E’ ciò che Sant’Agostino nel Sermone 341 denomina il Cristo Totale,
capo e membra in unità indivisibile, inseparabile. Solo dall’unità in Cristo capo assume significato la pluralità tra i membri del corpo, che arricchisce la Chiesa, superando qualunque tentazione di uniformità. A partire da questa unità nella pluralità, con la forza dello Spirito, la Chiesa è chiamata ad aprire cammini e, al contempo, a porsi essa stessa in cammino”.
Perché un Sinodo dei Vescovi inizia il cammino dalle diocesi?
“Il Sinodo manifesta la vitalità della Chiesa: inclusiva, partecipativa e orientata all’evangelizzazione. Dobbiamo tenere presente che questa fase diocesana è già un Sinodo, non solo la preparazione al Sinodo”.
(Tratto da Aci Stampa)