Da Tolentino un appello ad aiutare le missioni cattoliche

Condividi su...

Domenica 18 luglio all’Abbadia di Fiastra, polmone verde in provincia di Macerata, fino a qualche anno fa abitata dai Cistercensi, ora diocesana affidata a don Rino Ramaccioni e a don Alberto Forconi, si è svolta una cerimonia religiosa per la difesa della natura.

Gli antefatti sono chiari: nella vicina zona alla chiesa, di proprietà della Fondazione Giustiniani Bandini, c’è un piccolo terreno, che in precedenza i monaci coltivavano. Partiti i monaci il terreno non è stato incluso nella nuova clausola con la diocesi.

Ma i sacerdoti non ne erano a conoscenza e così, dopo averlo recintato per impedire le ‘scorribande’ dei cinghiali, avevano seminato semi di cocomero, che servivano per una raccolta fondi a sostegno delle missioni cattoliche in India ed in Burundi. Ma un giorno da parte della proprietà, senza nessun preavviso o comunicazione, sono stati messi i lucchetti ed il terreno arato con la conseguenza della ‘distruzione’ di tutti i cocomeri.

Quindi al termine della cerimonia è stato letto un passo dell’udienza generale, che papa Francesco ha tenuto mercoledì 22 aprile dello scorso anno in occasione della 50^ giornata mondiale della terra: “A causa dell’egoismo siamo venuti meno alla nostra responsabilità di custodi e amministratori della terra… L’abbiamo inquinata, l’abbiamo depredata, mettendo in pericolo la nostra stessa vita…

Abbiamo mancato nel custodire la terra, nostra casa-giardino, e nel custodire i nostri fratelli. Abbiamo peccato contro la terra, contro il nostro prossimo e, in definitiva, contro il Creatore, il Padre buono che provvede a ciascuno e vuole che viviamo insieme in comunione e prosperità. E come reagisce la terra? … La terra non perdona: se noi abbiamo deteriorato la terra, la risposta sarà molto brutta”.

Il ricavato delle offerte sarebbe andato anche a suor Clotilde Santhanam, appartenente alla Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca, fondata dalla serva di Dio, madre Elisa Martinez: “Non si rassegnò nel fare semplicemente l’apostolato che le era stato assegnato dalla Madre Fondatrice, ma ogni giorno, dava sempre il di più di se stessa, confidando nell’aiuto del Signore, per dare un pò di conforto e di aiuto anche materiale per sollevare la persona da quella povertà che aveva visto.

Cominciò a bussare le porte degli amici conosciuti in Canada e dopo aver incontrato il cappuccino p. Francesco da Pescara iniziò l’adozione a distanza. Poi il Signore che non si lascia vincere in generosità nel 1987 le fece incontrare don Rino Ramaccioni che era venuto con un gruppo italiano. Da quel giorno tramite l’Associazione Sermit e poi l’Associazione Sermir fino ad oggi la gente molto generosa di Macerata sta aiutando la nostra missione in tante maniere.

Con il loro contributo forniamo supporto educativo, Scuola Infermieristica, ITI, Istruzione Superiore, Istruzione Tecnica e Istruzione non formale; provvediamo alle costruzioni e ristrutturazioni di case; provvediamo all’installazione di pozzi trivellati e strutture per l’acqua potabile per le aree dei pazienti affetti da lebbra; diamo assistenza economica per l’allevamento di capre e mucche; forniamo assistenza per macchine da cucire e kit di sartoria; distribuiamo cibo, abbigliamento, coperte, utensili per la casa; diamo assistenza matrimoniale ai figli dei malati di lebbra e assistenza medica, aiutiamo i bambini a celebrare le feste di Pasqua e di Natale; forniamo kit per la salute e l’igiene (sapone, materiale sanitario, polvere nutriente…)”.

Inoltre nella lettera ha raccontato la situazione a causa del Covid 19: “La situazione pandemica da un anno e mezzo ha ostacolato le attività di sostentamento e molti hanno perso il lavoro. Non abbiamo un sistema sanitario come in Europa che da il trattamento libero. Chi ha soldi va all’ospedale privato e si cura. La gente povera è costretta ad andare all’ospedale governativo e non può avere una cura adeguata. Da due mesi il nostro ospedale è sempre pieno di malati affetti da Covid 19”.

Per questo i fondi di questo raccolto andavano a questa suora missionaria ed ora il Sermit si appella a tutti coloro che volessero aiutare, utilizzando i seguenti modi:

1- Utilizzando il c.c.p. n° 14616627 intestato a: ‘Associazione SERMIT onlus’, V.le Bruno Buozzi, 121 – 62029 Tolentino MC.

2- Bonifico tramite Banca Nazionale del Lavoro IBAN: IT 09 F 01005 69200 000000002001.

3- Bonifico tramite Intesa SanPaolo IBAN: IT 91 K 03111 69201 000000018001 specificando sempre la causale del versamento.

Free Webcam Girls
151.11.48.50