Santa Sede: una piattaforma d’azione per ‘Laudato Sì’

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“Con l’enciclica ‘Laudato sì’, promulgata nel 2015, invitavo tutte le persone di buona volontà a prendersi cura della Terra, che è la nostra casa comune. Da tempo, ormai, questa casa che ci ospita soffre per ferite che noi provochiamo a causa di un atteggiamento predatorio, che ci fa sentire padroni del pianeta e delle sue risorse e ci autorizza a un uso irresponsabile dei beni che Dio ci ha dato”.

Una crisi che si è manifestata per non aver ascoltato il ‘grido’ che ha prodotto la crisi: “Oggi, queste ferite si manifestano drammaticamente in una crisi ecologica senza precedenti, che interessa il suolo, l’aria, l’acqua e, in genere, l’ecosistema in cui gli esseri umani vivono.

L’attuale pandemia, poi, ha portato alla luce in modo ancora più forte il grido della natura e quello dei poveri che ne subiscono maggiormente le conseguenze, evidenziando che tutto è interconnesso e interdipendente e che la nostra salute non è separata dalla salute dell’ambiente in cui viviamo”.

Con queste parole papa Francesco ha concluso l’anno dedicato all’enciclica, lanciando la ‘Piattaforma d’Azione Laudato sì’: un progetto, coordinato dal Dicastero per lo sviluppo umano integrale, della durata di sette anni, che si rivolge a sette ambiti e con altrettanti obiettivi e la possibile presenza del papa alla prossima conferenza sull’ambiente, la Cop 26 in programma dal 1 al 12 novembre a Glasgow.

Nel videomessaggio il papa ha sottolineato il senso di responsabilità verso il creato: “Abbiamo una grande responsabilità, specialmente nei confronti delle future generazioni. Che mondo vogliamo lasciare ai nostri bambini e ai nostri giovani? Il nostro egoismo, la nostra indifferenza e i nostri stili irresponsabili stanno minacciando il futuro dei nostri ragazzi!

Rinnovo allora il mio appello: prendiamoci cura della nostra madre Terra, vinciamo la tentazione dell’egoismo che ci rende predatori delle risorse, coltiviamo il rispetto per i doni della Terra e della creazione, inauguriamo uno stile di vita e una società finalmente ecosostenibili: abbiamo l’opportunità di preparare un domani migliore per tutti. Dalle mani di Dio abbiamo ricevuto un giardino, ai nostri figli non possiamo lasciare un deserto”.

E’ un cammino che il papa ha ben scandito in sette anni: “Vorrei dunque invitare tutti ad affrontare questo cammino insieme, in particolare mi rivolgo a queste sette realtà: famiglie – parrocchie e diocesi – scuole e università – ospedali – imprese e aziende agricole – organizzazioni, gruppi e movimenti – istituti religiosi. Lavorare insieme. Solo così potremo creare il futuro che vogliamo: un mondo più inclusivo, fraterno, pacifico e sostenibile.

In un cammino che durerà per sette anni, ci lasceremo guidare dai sette obiettivi della Laudato si’, che ci indicheranno la direzione mentre perseguiamo la visione dell’ecologia integrale: la risposta al grido della Terra, la risposta al grido dei poveri, l’economia ecologica, l’adozione di uno stile di vita semplice, l’educazione ecologica, la spiritualità ecologica e l’impegno comunitario”.

E’ un cammino che richiede collaborazione per alimentare la speranza: “C’è speranza. Tutti possiamo collaborare, ognuno con la propria cultura ed esperienza, ciascuno con le proprie iniziative e capacità, perché la nostra madre Terra ritorni alla sua originale bellezza e la creazione torni a risplendere secondo il progetto di Dio”.

Durante la presentazione del progetto il card. Peter K. A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha sollecitato all’azione: “Dobbiamo ascoltare e rispondere alla scienza, a questo grido della Terra, dei poveri e dei nostri bambini.

Dobbiamo ascoltare la frustrazione e la rabbia dei giovani verso la nostra generazione; dobbiamo ascoltare il loro messaggio di speranza e creatività e agire ora per garantire un futuro migliore a loro e alle generazioni a venire….

Ora più che mai, è il momento di agire, di fare qualcosa di concreto. Tutti noi possiamo cambiare per un futuro giusto e sostenibile, dobbiamo pensare nuovi modelli, rifiutare comportamenti di vita discutibili ed impegnarci in nuovi. Dobbiamo riconoscere il nostro ruolo di cittadini ecologici e rendere il mondo più verde e un posto migliore, più sano per noi e sostenibile per le nostre vite”.

Invece p. Joshtrom Isaac Kureethadam, Coordinatore della Sezione ‘Ecologia e Creato’ del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha spiegato il funzionamento della piattaforma: “E’ un viaggio per realizzare la visione ecologica integrale della ‘Laudato sì’… L’ecologia integrale richiede di camminare insieme in questa missione.

Al fine di riunire le persone per prendersi cura della nostra casa comune, abbiamo identificato sette settori chiave: Famiglie, Parrocchie e Diocesi, Scuole e Università, Ospedali e Centri di Cura, Economia (Lavoratori e Imprese, Fattorie e Cooperative), Gruppi, Movimenti e Organizzazioni, infine Ordini Religiosi”.

Infine Carolina Bianchi, animatrice ‘Laudato sì’ del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima (GCCM) e collaboratrice INECOOP per il progetto giovanile Policoro della Conferenza Episcopale Italiana,  ha espresso soddisfazione per la creazione della piattaforma:

“Sono contenta perché la Piattaforma d’Azione ‘Laudato sì’ mostra che la Chiesa sta facendo progressi nel costruire il futuro migliore che la ‘Laudato sì’ ci chiama a costruire…

Rinnovo il mio appello urgente, a nome dei giovani del mondo, e chiedo a tutti nella Chiesa di utilizzare questa piattaforma come un’opportunità per accelerare l’impegno e azione per la nostra casa comune. Insieme ce la faremo”.

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